7 domande e 7 risposte per i proprietari di casa

Katia Realini Luzzi, consulente alla clientela individuale della Banca Raiffeisen Tre Valli, risponde a 7 importanti domande che tutti i proprietari di un'abitazione primaria dovrebbero porsi non oltre i 55 anni, e cioè in vista del pensionamento, che rappresenta una nuova situazione finanziaria per i proprietari di casa.

katia realini luzzi

Perché un proprietario di casa deve porsi queste domande prima di compiere 55 anni?

Il pensionamento è un momento decisivo che segna l'inizio di una nuova fase della propria vita, caratterizzata da uno stile di vita e una gestione del proprio tempo diversi.  

Oltre agli aspetti personali, la pensione porta a un cambiamento profondo anche a livello finanziario e patrimoniale. Per molti proprietari di abitazione gran parte del proprio patrimonio è legato all'immobile. Questo significa che nella riorganizzazione delle proprie finanze in vista della pensione, bisogna considerare anche le quattro mura domestiche. 

I proprietari di casa dovrebbero quindi porsi le seguenti domande prima dei 55 anni, per avere ancora un margine sufficiente per creare i presupposti finanziari per realizzare i desideri abitativi futuri. 

 

1. Rimanere nell'abitazione primaria o traslocare?

In Svizzera, la maggior parte dei proprietari di abitazione rimane fedele alla propria casa e raramente avvengono traslochi in età avanzata. Una percentuale non indifferente invece non sa ancora dove abiterà durante la pensione.

Non esiste un'unica risposta corretta a questa domanda. È importante che i proprietari di abitazione primaria analizzino per tempo tutti gli scenari possibili, tra i quali rimanere nella propria casa ed effettuare una ristrutturazione, oppure vendere l'immobile e trasferirsi in un appartamento più piccolo, magari più vicino al centro. Oppure ancora cedere l'attuale abitazione a un figlio.

Ogni possibile scelta comporta sia aspetti positivi che punti di svantaggio, l'importante è che si rifletta attentamente e si conoscano gli scenari che potrebbero presentarsi in futuro.

 

2. Come mantenere la propria abitazione in età avanzata?

In media, dopo il pensionamento le rendite diminuiscono del 30-40%. Molti proprietari di casa si chiedono se potranno permettersi la propria casa anche dopo il pensionamento. È utile sapere che la banca verifica se la sostenibilità è garantita già alla stipula o al rinnovo di un'ipoteca. Chi tuttavia desidera continuare a godersi la propria abitazione primaria senza preoccupazioni, dovrebbe richiedere per tempo una consulenza e includere nella verifica del finanziamento anche l'ipotesi di eventuali ristrutturazioni.

 

3. Quanto costa una modernizzazione?

Chi desidera rimanere ancora a lungo nel proprio immobile, dovrebbe sottoporlo a un controllo generale. L'immobile potrebbe essere rinnovato dal punto di vista dell'efficienza energetica, oppure potrebbero essere effettuati degli aggiustamenti strutturali, come per esempio la sostituzione della vasca da bagno in una pratica doccia per rendere la propria casa confortevole e abitabile anche in età avanzata, in vista di possibili impedimenti fisici.

Su RaiffeisenCasa.ch/risanare si può trovare la check list completa del ciclo di vita di un immobile per capire in che stato sono i diversi componenti dell'abitazione. 

 

4. Posso aumentare la mia ipoteca per avere più soldi per la casa o la pensione?

È possibile aumentare l'ipoteca, anche dopo il pensionamento. La Banca effettuerà un controllo della sostenibilità e una rivalutazione dell'immobile, tenendo conto di eventuali lavori di rinnovo. Inoltre l'anticipo non può superare il 65% del valore dell'oggetto. 

Un aumento dell'ipoteca può essere utile ad esempio se si pianifica di modernizzare l'abitazione primaria.

 

5. Vale la pena ammortizzare l'ipoteca?

Molti proprietari di abitazione vorrebbero non avere debiti dopo il pensionamento, un desiderio comprensibile.

Per prima cosa, però, andrebbero effettuati dei calcoli: quanto mi costano i debiti? E cosa si potrebbe ottenere dal capitale? Quale sarà di volta in volta l'effetto fiscale? È decisivo capire quale sia la migliore scelta finanziaria. Inoltre, occorre garantire che la liquidità rimanente sia sufficiente a finanziare il tenore di vita desiderato o a effettuare investimenti nell'abitazione.

 

6. Cosa accade se il mio partner non c'è più?

Non si è mai completamente pronti per affrontare questa eventualità. Ma ci si può preparare al meglio. 

Al decesso di un partner, vi è il rischio che il coniuge superstite debba vendere l'immobile per liquidare gli eredi. Tuttavia, il diritto matrimoniale e successorio prevede meccanismi atti a garantire che il coniuge superstite possa rimanere nell'abitazione primaria. 

Bisogna sicuramente chiarire le conseguenze di un eventuale decesso nel caso in cui i due partner non siano legati da un matrimonio (concubinato). Anche i componenti di una cosidetta "famiglia patchwork" devono sicuramente riflettere sulla successione dell'immobile. 

Il 75% della popolazione svizzera non ha regolato la propria successione. Redigere un testamento in cui vengono definite le proprie volontà a tutela del partner è sicuramente utile.

 

7. Come si può trasferire l'abitazione primaria a un figlio?

Trasferire un'abitazione a un figlio può significare molte cose. I genitori hanno diverse opzioni tra le quali scegliere.

È possibile effettuare un anticipo ereditario, oppure cedere la nuda proprietà e mantenere l'usufrutto dell'immobile. Alcune famiglie decidono anche di ampliare l'immobile e trasformarlo in una casa plurigenerazionale. 

Se non vengono adottate le necessarie misure, l'immobile andrà infatti ai rispettivi eredi secondo la successione legale.