Storia della Raiffeisenbank

«Madame la Directrice»

Johann Evangelist Traber, fondatore della prima Cassa Raiffeisen della Svizzera, conferisce alla sorella Veronika Traber il titolo onorifico di «Madame la Directrice». Anche gli altri partecipanti agli albori della storia di Raiffeisen in Svizzera esprimono la loro stima nei confronti di Veronika Traber.

Ritratto di Veronika Traber, la sorella del fondatore dell'Unione (S. Obrecht, 2000, p 31. Fonte dell'immagine: Böhi, 1943.)

Abito della domenica a collo alto, capelli divisi da rigorosa riga, espressione scettica: così l'unica fotografia rimastaci ritrae Veronika Traber. Era la sorella e la cuoca di Johann Evangelist Traber, parroco e fondatore della prima Cassa Raiffeisen della Svizzera a Bichelsee, Canton Turgovia.

Presso la Cassa Raiffeisen Bichelsee e l'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen), Veronika Traber si occupa di contabilità, assistenza alla clientela e corrispondenza. Nei primi tre anni dell'Unione Raiffeisen, l'esperta contabile mette a registro quasi 8 milioni di franchi. Sembra che in un'occasione abbia spiritosamente osservato: «In tutta la Svizzera non vi è altra cuoca del parroco che abbia tanti soldi per le mani quanto me, peccato che non siano miei.»

Nonostante il suo lavoro si svolga perlopiù dietro le quinte, ricopre un ruolo fondamentale. Un ruolo che in seguito verrà assunto da mogli e figlie dei cassieri di tutta la Svizzera. Il fratello la chiama rispettosamente «la Directrice» perché non solo corregge i suoi errori di calcolo ma è anche la prima a depositare i suoi risparmi (200 franchi) presso la Cassa Raiffeisen da lui fondata. 

Bichelsee, 1953, fotografato da Werner Friedli (Biblioteca dell'ETH di Zurigo, Archivio fotografico/Fondazione Luftbild Schweiz)

Con i piedi per terra e radicati: Veronika e Johann Traber sono di umili origini. Insieme ai loro fratelli, hanno tra i 9 e i 20 anni quando perdono i genitori. Anche la sorella Anna Maria contribuisce a finanziare gli studi di Johann con il suo stipendio di insegnante di scuola professionale. Veronika, due anni più grande di Johann, gestisce l'economia domestica della parrocchia, lavora nell'orto per produzione propria e si occupa degli ospiti, anche dei partecipanti agli albori dell'Unione Raiffeisen.

Rimarrà nubile tutta la vita. La corrispondenza scritta conteneva quindi spesso rispettosi saluti alla «signorina Raiffeisen».

Evacuazione di oggetti di valore

La Seconda guerra mondiale richiese misure di protezione speciali. Tra il 1939 e il 1940 gli oggetti di valore delle Casse Raiffeisen vicine al confine furono trasportati a Melchtal (OW) e a Hochdorf (LU). In caso di emergenza, l'Unione delle Casse prestiti svizzere intendeva addirittura trasferire la propria sede nella Svizzera centrale.

Erano tempi difficili: già a gennaio 1939 l'Unione Raiffeisen comunicò alle Casse Raiffeisen regole di condotta da osservare in caso di mobilitazione. Vi si leggeva: «Titoli, titoli ipotecari, metalli preziosi, deposti pegno manuali e depositi liberi devono essere imballati in buste e sacchi speciali.» 

1° settembre 1939, pronti per l'evacuazione a Hochdorf, Canton Lucerna: oggetti di valore quali titoli ipotecari e metalli preziosi di Casse Raiffeisen vicine (S. Obrecht, 2000, p. 67. Fonte dell'immagine: Martin Erne, Muolen)

E infatti: il 1° settembre 1939 ciò divenne realtà per 250 Casse Raiffeisen. L'Unione delle Casse prestiti svizzere (Unione) ritirò gli oggetti di valore imballati e li portò a Hochdorf, nel Canton Lucerna. In tale luogo, tutti gli oggetti di valore furono posti in camere blindate affittate.

Nel 1940 la Direzione dell'Unione progettò di spostare la propria sede da San Gallo a Melchtal, nel Canton Obvaldo. Vi fece già portare dei beni, sorvegliati in loco da un impiegato dell'Unione che doveva persino dormire nel deposito, come ricordavano testimoni dell'epoca. Con il distendersi della situazione, l'Unione non spostò la sede. Gli oggetti di valore evacuati rimasero sul posto fino all'autunno 1940.

Il 1940 fu anche l'anno di fondazione della prima Cassa Raiffeisen a Melchtal, sorta grazie ai buoni contatti con la Svizzera centrale. 

«Altri 30'000 franchi e poi sarò davvero ridotto sul lastrico»

Nella cassa della giovane Unione svizzera Raiffeisen il denaro spesso scarseggiava. Nell'inverno del 1911/12 si è di nuovo a corto di fondi. Anziché trovare una soluzione comune, si giunge al conflitto.

Se una Cassa Raiffeisen non riusciva a far fronte ai crediti con i propri fondi, era necessario un aiuto esterno. La soluzione: un organo centrale di tutte le Casse Raiffeisen, che creasse una perequazione tra le singole Casse. Dal 1906 questa funzione è svolta dalla Banca cooperativa svizzera, con sede a San Gallo.

Tuttavia, già dopo pochi anni sorgono le prime difficoltà. Nel 1911, un conflitto tra la Banca cooperativa svizzera e le Casse Raiffeisen riunitesi nell'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen) si inasprisce. Il motivo: la Banca cooperativa svizzera era tradizionalmente di orientamento cattolico-conservatore, mentre l'Unione Raiffeisen era neutrale a livello confessionale.

L'idea di una Cassa centrale propria dell'Unione Raiffeisen segna il culmine del conflitto. Johann Traber, fondatore dell'Unione, e l'intero Comitato direttivo della stessa rassegnano collettivamente le dimissioni durante la Giornata straordinaria della Federazione del 12 gennaio 1912 a Olten. 

Da quel momento, le Casse Raiffeisen non ricevettero più denaro dalla Banca cooperativa svizzera.  Traber cercò di colmare la lacuna, istituendo una Cassa centrale provvisoria a Bichelsee. Ma questo non funzionò.  

Il parroco Traber in una lettera del 1912 scrive dei suoi sforzi per riunire denaro per la Cassa centrale provvisoria e conclude così: «… dann bin ich wieder gründlich auf dem [Hund] (...e poi sarò di nuovo ridotto sul lastrico [auf dem Hund]» (S. Obrecht, 2000, p. 38).

Ad aprile 1912 egli scrisse a un collega: «Ora ho ancora 30'000 franchi in cambiali (un capitale disponibile solo a breve termine) e poi sarò di nuovo ridotto sul lastrico.» Era quindi evidente che i tempi non erano ancora maturi per una propria Cassa centrale Raiffeisen.

«Metti da parte ogni giorno per i momenti di necessità!»

Per la Cassa Raiffeisen, risparmiare per i periodi difficili era un obiettivo importante. Stava per nascere il salvadanaio. «Presso Raiffeisen promuoviamo il senso del risparmio...»: questo il messaggio di Johann Traber, fondatore della prima Cassa Raiffeisen della Svizzera.

Una scatola ovale in metallo – un oggetto ambito attorno al 1900: il salvadanaio fu inventato affinché le persone non perdessero di vista il risparmio. La particolarità: la «scatola di risparmio privato» poteva essere aperta solo presso la Cassa Raiffeisen. Se quindi in casa i contanti scarseggiavano non si poteva semplicemente servirsi nel salvadanaio, ma ci si doveva recare in Banca. Ciò promuoveva il risparmio. 

Salvadanai, in voga presso molti intorno al 1900. (S. Obrecht, 2000, p. 49. Fonte dell'immagine: «Le Messager Raiffeisen», 1925).

Un centinaio di anni fa circa, l'incentivazione del risparmio assunse talvolta forme strane. Nel 1912 la rivista dell'Unione Raiffeisen propose: «Che ne direste se, in una famiglia, moglie e marito stipulassero un contratto: se il marito trascorre troppo tempo al bar, la domenica seguente mette nella cassetta 1 o 2 franchi e resta in casa, e per ogni parolaccia o insulto cinque centesimi; la moglie, a sua volta, cinque centesimi del denaro per le sue piccole spese quando perde la pazienza.»

Raiffeisen e lo «spirito del Grütli»

Nel mezzo della Seconda guerra mondiale, i delegati delle Casse Raiffeisen si incontrano sul prato del Grütli e fanno paralleli tra lo «spirito del Grütli» e l'Unione Raiffeisen. Parole importanti nell'estate di crisi 1941.

Sono tempi difficili: il 25 luglio 1940, sul Grütli, il generale Guisan informa i suoi comandanti della decisione di costruire il grande Ridotto alpino, una rete segreta di bunker militari.

Già a novembre 1938, il Consiglio federale aveva pubblicato un messaggio sulla «Difesa spirituale della Patria». Esso vincolava con un giuramento i cittadini al paese allora minacciato, sottolineando i tradizionali valori svizzeri: l'appartenenza a tre aree culturali europee, la diversità culturale, la democrazia e la libertà. 

Assemblea dei delegati 1942 nel cinema «Palace» di Basilea, con grande croce svizzera alla parete (S. Obrecht, 2000, p. 69. Fonte dell'immagine: Lothar Jeck, Basilea).

Lo «spirito del Grütli» evoca la volontà storica di autodeterminazione della «Svizzera primitiva». Esso ha molte consonanze con lo «spirito Raiffeisen», caratterizzato da solidarietà e gestione autonoma nonché radicamento nelle diverse regioni della Svizzera. 

18 maggio 1941, Assemblea di circa 1'300 delegati Raiffeisen sul prato del Rütli, sulle rive del Lago dei Quattro Cantoni (S. Obrecht, 2000, p. 68).

Circa un anno dopo il Rapporto del Grütli del generale Guisan, in occasione della giornata dell'Unione, i delegati Raiffeisen si riuniscono sul prato, dal grande valore storico, sul Lago dei Quattro Cantoni. L'incontro di circa 1'300 soci testimonia il profondo legame con la Confederazione e fu definito nella rivista dell'Unione la «Landsgemeinde di Raiffeisen».

Friedrich Wilhelm Raiffeisen – il pioniere in Germania

La crisi dell'agricoltura era particolarmente percepibile nel cuore della Germania. Friedrich Wilhelm Raiffeisen era un politico e funzionario di campagna. Voleva alleviare le difficoltà delle persone – ed ebbe un'idea brillante.

Ritratto di Friedrich Wilhelm Raiffeisen (Copyright: Fredi Eggmann)

Autoaiuto, solidarietà e gestione autonoma: è con questi strumenti che Friedrich Wilhelm Raiffeisen intende alleviare le difficoltà di contadini e artigiani in Germania. Nella regione di bassa montagna tra Bonn e Coblenza fonda un'«Associazione per il pane», che acquista collettivamente generi alimentari per rivenderli a credito ai più bisognosi. Questi potevano rimborsare il credito non appena ricominciavano a percepire un reddito da prodotti agricoli o commerciali. 

Foglio di promemoria della «Verein für Selbstbeschaffung von Brod und Früchten» (Associazione per l'autoapprovvigionamento di pane e frutta) del 1846/1847: esso mostra la fornitura della merce attraverso il Reno. Un uomo, probabilmente Friedrich Wilhelm Raiffeisen, paga la farina (S. Obrecht, 2000, p. 15. Fonte dell'immagine: Deutscher Raiffeisenverband Bonn).

Il modello è stato utilizzato anche in altri settori. Agricoltori e commercianti hanno bisogno di crediti per modernizzare le loro aziende, ma nell'era dell'industrializzazione avevano grossi problemi a trovare finanziatori.

La soluzione: nelle cooperative di credito di autoaiuto (Casse prestiti), i soci della cooperativa rispondono in via solidale di questi crediti, in linea con il motto: «Uno per tutti, tutti per uno». Inoltre, i soci gestiscono la cassa per contenere i costi. In tal modo ai risparmiatori potevano essere pagati buoni interessi.

La «Weyerbuscher Brod-Verein» del 1846, la «Flammersfelder Hülfsverein» del 1849 e la «Heddesdorfer Wohltätigkeitsverein», più tardi «Darlehenskassenverein», del 1854, furono le prime associazioni di questo tipo nell'area di lingua tedesca. Contemporaneamente, nel 1849, Hermann Schultze-Delitzsch fonda una cooperativa di artigiani. La società cooperativa diventa quindi una forma giuridica imprenditoriale.

 

La prima Cassa Raiffeisen della Svizzera

21‏ dicembre 1899: un parroco, un insegnante e un ricamatore danno vita alla prima Cassa Raiffeisen a Bichelsee, nel Canton Turgovia. La Cassa inizia l’attività il 1° gennaio 1900.

Ritratto del parroco Johann Evangelist Traber di Bichelsee/Canton Turgovia (S. Obrecht, 2000, p. 20).Il parroco Traber, con pipa in schiuma di mare, in visita al luogo dei suoi studi Einsiedeln (Obrecht, p. 40. Fonte dell'immagine: Ottilia Rupper, Bichelsee).

Il parroco Johann Evangelist Traber è la forza trainante della prima Cassa Raiffeisen svizzera. Figlio di un contadino, impara dapprima il mestiere di falegname – in seguito studia teologia. 

Come parroco di Bichelsee, Traber fonda numerose associazioni di ispirazione cristiana. impegnandosi con energia nelle urgenti questioni sociali di allora. Si adopera per i contadini e per dare risposta alla carenza di crediti. 

Il parroco Traber seduto a sinistra e la sezione di ginnastica da lui promossa dell'associazione giovanile cattolica (S. Obrecht, 2000, p. 25. Fonte dell'immagine: Heinz Auer, Bichelsee).Chiesa paritetica di Bichelsee, verso il 1920, luogo di attività del parroco Traber per 40 anni (archivio storico Raiffeisen).

Nel 1899 Traber redige lo statuto della Cassa di risparmio e prestiti Raiffeisen di Bichelsee, nel Canton Turgovia. Esso si basa sul modello Raiffeisen allora già noto – originariamente sviluppato nel 1846 da Friedrich Wilhelm Raiffeisen nel Westerwald, in Germania. Il parroco Traber porta così il modello Raiffeisen in Svizzera in modo duraturo.

Il modello Raiffeisen nel videoritratto aziendale del 1975 «Einer für alle - alle für Einen (Die drei Musketiere)» (Tutti per uno, uno per tutti (I tre moschettieri)) (Archivio storico Raiffeisen).

«Presso Raiffeisen promuoviamo il senso del risparmio, prestando denaro a sostegno dell'agricoltura e delle aziende di piccole e medie dimensioni», dichiarò Traber all'epoca. L'intero villaggio traeva beneficio dalla Cassa Raiffeisen, poiché i profitti riconfluivano là dove erano stati realizzati.

Fondazione di una delle prime Banche Raiffeisen in Svizzera nel videoritratto aziendale del 1975 «Einer für alle - alle für Einen (Die drei Musketiere)» (Tutti per uno, uno per tutti (I tre moschettieri)) (Archivio storico Raiffeisen).

Il 21 dicembre 1899, nell'edificio scolastico di Bichelsee, viene fondata per statuto la prima Cassa Raiffeisen della Svizzera, con 30 soci. Nella nuova cooperativa il parroco Johann Traber assume le funzioni di Presidente e Segretario del Comitato direttivo. L'insegnante Simon Knecht diventa Presidente del Consiglio di vigilanza, mentre il ricamatore Johann Köchli assume la carica di cassiere. Il 1° gennaio 1900 la neo-fondata Cassa inizia la sua attività.

La Cassa è una tipica «banca di paese», ospitata nell'abitazione privata del cassiere. Nonostante primi anni complessi e segnati da difficoltà finanziarie, il progetto va in porto. Le basi per le Banche Raiffeisen sono gettate. 

Forti insieme – Fondazione dell'Unione con 21 Casse Raiffeisen

Le prime Casse Raiffeisen nascono in rapida successione. Collaborare in modo rafforzato e sostenersi  reciprocamente: Johann Traber, fondatore della prima Cassa Raiffeisen svizzera, intuisce il potenziale delle cooperative e fonda L'Unione svizzera Raiffeisen. 

Il 25 settembre 1902, il parroco cattolico Traber fonda con altri l'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen), appena tre anni dopo la costituzione della prima Cassa Raiffeisen a Bichelsee, nel Canton Turgovia. 

Il Presidente dell'Unione Raiffeisen Johann Traber in mezzo ai suoi sostenitori, tra cui il coredattore dello statuto Georg Beck, secondo da sinistra (S. Obrecht, 2000, p. 34).

21 Casse dei Cantoni Basilea Campagna, Soletta, Svitto, San Gallo e Turgovia sono presenti a Zurigo per la fondazione dell'Unione. Dieci di esse aderiscono immediatamente all'Unione, dimostrando subito la propria neutralità confessionale: già alla seconda Assemblea dell'Unione prende la parola il pastore evangelico bernese Edmund von Steiger, che aveva inoltre conosciuto personalmente Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Ciò mostra che essere cattolici o evangelici non ha importanza. Anche in seguito la confessione non ha avuto alcuna importanza nel Gruppo Raiffeisen.

Il parroco Johann Traber (a sinistra) e Georg Beck (a destra) negli anni '20, ora non più funzionari dell'Unione svizzera Raiffeisen (S. Obrecht, 2000, p. 124).

Johann Traber redige lo statuto della nuova Unione Raiffeisen insieme a Georg Beck, giurista di Sempach, nel Canton Lucerna. L'obiettivo: unire le forze verso l'esterno e fare in modo che le Casse Raiffeisen si sostengano a vicenda, in linea con il principio di solidarietà. Se necessario, una Cassa centrale presta aiuto alle singole Casse con denaro. Essa viene controllata a livello centrale, garantendo fiducia reciproca in una buona gestione delle singole Casse Raiffeisen.

Presto anche Casse prestiti del Canton Vaud aderiscono alla nuova Unione Raiffeisen. Alcune furono inizialmente titubanti, finendo poi con l'aderire.  

Una rivista dell'Unione unisce

L'Unione Raiffeisen comunicava con le singole cooperative e i loro soci attraverso una propria rivista, pubblicata in tre lingue nazionali (tedesco, francese e italiano).

Nel 1912 il parroco Johann Evangelist Traber (1854–1930) fonda la rivista dell'Unione, lo «Schweizerischer Raiffeisenbote». L'obiettivo era «... seminare in modo efficace lo spirito di Raiffeisen, quasi del tutto assente in Svizzera» e «fornire consigli e informazioni», scriveva all'epoca il suo fondatore.

«Der schweizerische Raiffeisenbote», la rivista dell'Unione, numero di febbraio 1912 (S. Obrecht, 2000, p. 106).

Come parroco di paese, Traber aveva discusso, scritto e predicato con entusiasmo già negli anni '90 del XIX secolo. Era quindi perfettamente a suo agio in tale ambito: con conferenze e con la penna, promuoveva i valori Raiffeisen di «solidarietà, autoaiuto e gestione autonoma».

La rivista dell'Unione gli forniva un ottimo palcoscenico. Già il primo anno pubblicò slogan a favore di una propria Cassa centrale: «Il capitalismo cresce sempre più e il ceto medio soffre di consunzione», scriveva Traber con parole altisonanti.

Rivista «PANORAMA», pubblicata dal 1988 al 2016, qui il n. 11/12 1999 (archivio storico Raiffeisen).Rivista «SAVOIR FAIRE», pubblicata dal 2017 al 2021 con focus su temi legati alle PMI, qui il n. 3/2021 (https://www.raiffeisen.ch/rch/it/clientela-aziendale/temi-relativi-alle-imprese/archivio.html, stato: 31.10.2023).

Nel 1916 fu pubblicata anche una versione francese, «Le Messager Raiffeisen», seguita cinquant'anni dopo da quella italiana, con il titolo «Messaggero Raiffeisen». Dal 1982, la rivista portò il nome breve e conciso «Raiffeisen». Nel 1988 venne ribattezzata «Panorama». Dal 2017 al 2021, con il titolo «SAVOIR FAIRE», i suoi temi si sono incentrati innanzitutto sulle piccole e medie imprese. Dal 2022 si è rinunciato a una rivista dell'Unione. La comunicazione del Gruppo Raiffeisen ha trovato nuovi canali.

Josef Stadelmann, da primo collaboratore a Direttore

Per dieci anni l'ufficio dell'Unione svizzera Raiffeisen viene gestito a tempo parziale. Nel 1912 ci siamo: Josef Stadelmann viene assunto come primo «collaboratore a tempo pieno». Un colpo di fortuna, come si evidenzierà ben presto. 

Josef Stadelmann, direttore della Cassa centrale dell'Unione svizzera Raiffeisen dal 1912 al 1953 (S. Obrecht, 2000, p. 61).

Il numero delle Casse Raiffeisen aumenta e anche l'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen) cresce: nel 1903 conta già 25 Casse, che solo due anni dopo sono già circa 50. Occorre più personale. E soprattutto più spazio. Nel 1912 l'ufficio dell'Unione si trasferisce quindi dal piccolo villaggio turgoviese Bichelsee a San Gallo, nell'abitazione privata del nuovo segretario. 

Prima sede dell'Unione nella casa privata di Josef Stadelmann, 1912-1918 (Archivio storico Raiffeisen).

C'è infatti un'altra novità decisiva: Il sangallese Josef Stadelmann viene assunto come primo segretario a tempo pieno dell'Unione Raiffeisen. In precedenza, aveva lavorato per la Banca cooperativa svizzera, dove si era già occupato delle Casse Raiffeisen e dell'Unione Raiffeisen. La particolarità: nel 1915, sotto la sua direzione, la Cassa centrale Raiffeisen diventa realtà. Un'idea che il fondatore dell'Unione Johann Traber aveva già proposto nel 1912 allora senza successo.

Con il passare del tempo l'Unione Raiffeisen assume sempre più personale. Stabilisce i propri uffici nella città di San Gallo, dove si trovano ancora oggi. In tutti questi anni una persona garantisce la continuità: il Direttore Josef Stadelmann. Dal 1912 al 1953 è la figura di spicco dell'ufficio dell'Unione Raiffeisen. 

Disputa sulle finanze: il fondatore si dimette

Il denaro scarseggia presso la giovane Unione svizzera Raiffeisen – e una disputa con la Banca cooperativa svizzera di San Gallo si inasprisce. Alla fine, Johann Traber, fondatore e Presidente dell'Unione Raiffeisen, si dimette. Ma come si è arrivati a tanto?

Nei primi anni il denaro per i crediti era scarso presso le singole Casse Raiffeisen. Con una Cassa centrale le singole Casse Raiffeisen della Svizzera volevano istituire una perequazione finanziaria. Tuttavia, più facile a dirsi che a farsi.

Il motivo: mancanza di solidarietà tra le Casse ricche e quelle in difficoltà. Le Casse Raiffeisen non si concedevano crediti a vicenda. Neppure la responsabilità solidale di tutte le Casse Raiffeisen per i crediti concessi era d'aiuto. La situazione era a tal punto precaria che il Comitato direttivo dell'Unione svizzera Raiffeisen voleva addirittura chiedere il sostegno dell'Unione Raiffeisen tedesca.

Johann Traber, fondatore e Presidente dell'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen), intraprese più volte tour di «questua» presso privati facoltosi e costituì in pegno ipoteche di Bichelsee. Secondo il primo rapporto annuale dell'Unione Raiffeisen, presso le singole Casse Raiffeisen regnava un «alternarsi di alta e bassa marea».

A partire dal 1906 la Banca cooperativa svizzera ha gestito la compensazione finanziaria e la contabilità dell'Unione svizzera Raiffeisen (S. Obrecht, 2000, p. 32. Fonte dell'immagine: Führer durch die christlichsoziale Bewegung 1925, p. 32).

Apportò distensione, a partire dal 1906, la collaborazione tra l'Unione Raiffeisen e la Banca cooperativa svizzera di San Gallo. Nel rapporto di mandato essa si occupa della compensazione finanziaria e della contabilità dell'Unione Raiffeisen. Vi furono però anche nuove sfide: nel 1912 Johann Traber e i colleghi del Comitato direttivo volevano fondare una propria Cassa centrale. Il piano fallì e il fondatore e i suoi colleghi rassegnarono le dimissioni. Traber era così amareggiato che per oltre un decennio non ebbe contatti con la nuova dirigenza dell'Unione Raiffeisen. La riconciliazione avvenne solo nel 1925 e Traber fu premiato come fondatore dell'Unione Raiffeisen. 

«Tardiva riconciliazione», foto di gruppo del parroco Traber seduto davanti, al centro, con i vertici dell'Unione: alla sua sinistra il Presidente dell'Unione Josef Liner, a destra il Presidente del Consiglio di vigilanza Viktor Schwaller, 1925 (S. Obrecht, 2000, p. 41).

Nel frattempo, il suo progetto di una Cassa centrale Raiffeisen era stato realizzato nel 1915 da un altro: Josef Stadelmann, primo «collaboratore a tempo pieno» e in seguito Direttore dell'ufficio dell'Unione Raiffeisen a San Gallo.

L'Unione Raiff­eisen: da Bichel­see alla città di San Gallo

Dal 1902 l'Unione svizzera Raiffeisen ha sede a Bichelsee, nel Canton Turgovia. Esattamente dove fu fondata la prima Cassa Raiffeisen della Svizzera. L'Unione Raiffeisen, tuttavia, cresce e sceglie come nuova sede la città di San Gallo.

Dal villaggio alla città: inizialmente ancora gestita dal fondatore Johann Traber e dalla sorella Veronika Traber, l'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen) diventa sempre più grande. Il lavoro aumenta, occorrono più personale e più spazio. 

San Gallo 1910 – questa città è stata scelta come sede dell'Unione Raiffeisen (S. Obrecht, 2000, p. 37. Fonte dell'immagine: Ufficio fed. dei monumenti storici, Berna).

Nel 1912 ci siamo: la sede dell'Unione Raiffeisen viene trasferita dalla piccola località di Bichelsee nella città di San Gallo, dove vi erano buoni rapporti, dato che l'Unione Raiffeisen collabora dal 1906 con la Banca cooperativa svizzera, che in tale città ha la propria sede. Quest'ultima, nel rapporto si occupa della compensazione finanziaria e della contabilità dell'Unione Raiffeisen.

Nella vivace città, l'Unione Raiffeisen trova rapidamente personale competente e assume il suo primo segretario a tempo pieno: Josef Stadelmann. 

Personale dell'Unione 1917: una contabile, due apprendisti, un impiegato e, all'estremità destra, il primo impiegato a tempo pieno, Josef Stadelmann (S. Obrecht, 2000, p. 39).

L'ufficio dell'Unione Raiffeisen ebbe sede in diversi punti della città: dal 1912 al 1918 alla Langgasse 66, nei locali privati del segretario. Poi, per due anni, venne trasferito alla Poststrasse 14. Fino al 1931 l'indirizzo dell'Unione è stato: Oberer Graben 6. In seguito, l'Unione Raiffeisen occupò anche l'adiacente numero civico 4. In questo edificio – allora noto come «Brettauerhaus» – l'Unione rimase fino al 1973.

In seguito, si passò alla Vadianstrasse 17, dove Raiffeisen accoglie la sua clientela ad oggi. 

Il lungo cammino verso il nome «Raiffeisen Svizzera»

Nei suoi oltre 100 anni di attività, l'Unione svizzera Raiffeisen ha già cambiato nome più volte. Oggi il nome è breve e chiaro.

Inizialmente, il nome dell'Unione svizzera Raiffeisen includeva ovviamente «Raiffeisen», in riferimento a Friedrich Wilhelm Raiffeisen, il fondatore di Raiffeisen in Germania. Lo stabiliva il primo statuto dell'Unione svizzera Raiffeisen, del 12 giugno 1902.

Proprio come l'obiettivo di «promuovere il benessere della popolazione a livello economico e morale sulla base dei valori cristiani».

Il primo statuto stabiliva inoltre che lo scopo dell'Unione era promuovere la collaborazione interna e un modo comune di presentarsi verso l'esterno, all'insegna del motto: «Uno per tutti, tutti per uno».

Nel corso del tempo lo statuto è stato costantemente adeguato alle nuove circostanze e con esso anche il nome: nel 1920 venne modificato in «Unione delle Casse prestiti svizzere». Nei decenni successivi, quindi, il nome dell'Unione non includeva la parola «Raiffeisen». In seguito, le cose sono nuovamente cambiate: con una modifica dello statuto nel 1973, si scelse il nome «Unione svizzera delle Casse Raiffeisen» e nel 1990 «Unione svizzera delle Banche Raiffeisen». Nel 2006 segue l'ultima modifica ad oggi in «Raiffeisen Svizzera società cooperativa», in breve «Raiffeisen Svizzera». 

Nasce la Cooperativa di fideiussione

All'epoca, garantire per gli altri e pagare i loro debiti in denaro era usuale. Con conseguenze fatali: spesso il fideiussore finiva lui stesso in difficoltà.

Rivista svizzera degli artigiani illustrata del 7 agosto 1886, con l'articolo «Bürgen tut würgen (Garantire è strangolarsi)». (ETH Zurigo, www.e-periodica.ch)

«Garantire è strangolarsi», recita un vecchio detto, nel senso che può «far male». Nel 1941, il diritto in materia di fideiussioni viene sottoposta a revisione, tutelando in tal modo maggiormente il fideiussore: la sua responsabilità viene attenuata e la stipula di fideiussioni superiori a 2'000 franchi è più difficile. Che le persone possano comunque sostenersi a vicenda è importante per le Casse Raiffeisen e l'Unione svizzera delle Casse prestiti.

La soluzione era il modello cooperativo: nel 1942, insieme all'Unione delle Casse prestiti svizzere, le Casse Raiffeisen fondarono una propria Cooperativa di fideiussione, che, anche nel 2000, è ancora la più grande del suo genere in Svizzera. Essa garantisce i crediti, poiché allora le Banche Raiffeisen non potevano concedere crediti senza garanzie.

Nel 2008, Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera, ex Unione delle Casse prestiti svizzere) e la Cooperativa di fideiussione hanno effettuato una fusione. L'attività di fideiussione è quindi gestita direttamente da Raiffeisen Svizzera.   

Un'immagine vale più di mille parole

Sicurezza, impegno, benessere: questo è il simbolismo alla base del primo logo Raiffeisen, con spighe, chiave e forma di un alveare. In passato il logo ha ripetutamente cambiato aspetto. Ciò che rimane è il forte messaggio.  

Il primo logo, nel 1942, fu creato da un disegnatore di pizzi di San Gallo e rimase in uso, invariato, fino al 1952. (S. Obrecht, 2000, p. 120).

Spighe, chiave e forma di un alveare: il primo logo Raiffeisen in Svizzera fu ideato nel 1942 da un disegnatore di ricami. I simboli trasmettono un messaggio chiaro: le spighe di grano rappresentano pane e cibo. L'alveare fa riferimento alla proverbiale operosità delle api, poiché le persone dovrebbero essere incoraggiate a risparmiare con impegno. La chiave simboleggia la sicurezza.

Cinque esempi di come il logo si è sviluppato dagli anni '50 agli anni '70.

Le quattro spighe rappresentano le quattro regioni linguistiche della Svizzera, ma anche le quattro categorie professionali: agricoltura, artigianato, commercio e servizio pubblico. In effetti questo ceto medio rurale perseguiva gli stessi obiettivi. A tratti è stato inserito anche un nastro per rappresentare la collaborazione a livello nazionale. Nel tempo questo vecchio logo ha ripetutamente subito lievi modifiche. Negli anni '50 e '60, ad esempio, le quattro spighe sono diventate tre.

Nel 1973 il logo risplendeva dei tre colori rosso, blu e giallo. Agli elementi figurativi del logo si aggiungeva inoltre la scritta «Raiffeisen».  

Nel 2006 il logo è stato ridotto alla scritta «Raiffeisen» e al colore rosso.

Dal 1° marzo 2006, del logo originale sono rimasti solo la scritta «Raiffeisen» e il colore rosso. La forza del messaggio non è cambiata: Raiffeisen coniuga i valori tradizionali con il dinamismo di una Banca moderna. 

Raiffeisen in tutte le regioni linguistiche della Svizzera

Tedesco, francese, italiano e romancio: la prima Cassa Raiffeisen fu fondata nella Svizzera tedesca ma altre si stabilirono rapidamente in tutte e quattro le regioni linguistiche della Svizzera.

Turgovia, San Gallo, Soletta, Friburgo, Basilea, Svitto e Lucerna: le prime Casse Raiffeisen sorsero soprattutto in distretti cattolici, in piccoli villaggi dove convivevano comunità cattoliche e riformate. Spesso sono state fondate da ecclesiastici. Tuttavia, le barriere religiose non ebbero alcun ruolo nello sviluppo dell'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen).

Ciò è stato il caso anche per le barriere linguistiche. Nel 1906 – quattro anni dopo la fondazione dell'Unione Raiffeisen – aderì la prima Cassa Raiffeisen della Svizzera occidentale: quella di Valeyres-sous-Rances, un villaggio non lontano da Yverdon, nel Canton Vaud. I principi Raiffeisen si diffusero rapidamente nei Cantoni Vaud e Vallese.

Il pensiero Raiffeisen, con i suoi valori di «autoaiuto, solidarietà e gestione autonoma», si è diffuso rapidamente: nel Canton Berna dal 1910, nel Giura dal 1920. Nel Canton Ginevra le Casse Raiffeisen sono addirittura state promosse dal Cantone stesso. Seguirono fondazioni nel Canton Neuchâtel, nella Svizzera centrale, nell'Oberland bernese e nella Svizzera italiana.

Nel 1923 fu fondata una prima Cassa prestiti a Sonvico, in Ticino. Nel corso degli anni sorsero altre Casse Raiffeisen in Ticino e anche nei Grigioni, in villaggi di lingua romancia. 

Nel 1923 è stata fondata una prima Cassa Raiffeisen a Sonvico in Ticino, la targa della via ricorda il fondatore. (S. Obrecht, 2000, p. 105)

Ovunque furono iniziative dei villaggi a portare all'autoaiuto nel credito. Fino al 1930, 516 Casse di tutto il paese avevano aderito all'Unione Raiffeisen. E oggi? Il Gruppo Raiffeisen continua ad essere presente in tutte le regioni linguistiche della Svizzera. 

Collegate a livello regionale, forti insieme

Uno per tutti, tutti per uno: dal 1907 al 1988 singole Casse Raiffeisen si riuniscono in Federazioni regionali.

Forti insieme e unite verso l'esterno: la prima Federazione regionale viene fondata già nel 1907 a Oensingen, nel Canton Soletta. Entro il 1988 ne seguono altre 21. Il compito delle Federazioni: coordinare la promozione delle Casse Raiffeisen affiliate e gestire i contatti con i gruppi di interesse e le autorità regionali. 

Le Casse Raiffeisen della Svizzera orientale si presentano alla prima OLMA del 1947 ancora senza logo (Archivio di Stato San Gallo, Archivio fotografico OLMA).

Dall'inizio degli anni '90, nelle Federazioni regionali si eleggono delegati per le Assemblee a livello svizzero. Il motivo: le Assemblee dei delegati, alle quali ogni Banca Raiffeisen inviava i propri rappresentanti, erano ormai troppo grandi per una partecipazione diretta.

Per molto tempo la gestione dei contatti era stata un compito personale dei revisori, oltre al loro effettivo lavoro di controllo. In seguito, le Federazioni regionali trovano nuovi modi per fare rete a livello regionale: Nel 1980/1981 vengono creati degli ispettorati di circondario a Bellinzona, Losanna e Olten, che organizzano cosiddette «giornate di formazione» annuali. In queste occasioni si forma il personale, si discute e ci si ascolta reciprocamente, all'insegna del motto: «Forti insieme» 

Federazioni regionali dal 1907 al 1988:

«Difendersi e risparmiare con acribia …»

Inizia con queste parole il detto con cui bambini e giovani venivano incoraggiati a risparmiare. E prosegue come segue: «Difendersi e risparmiare con acribia porta onori in età avanzata.»

Il detto era apposto su una carta di risparmio, che, come un libretto di risparmio, riportava i risparmi e gli interessi. In tempi in cui «le grandi virtù si potevano ancora ricondurre a una formula semplice», l'onore era più importante di oggi. E pertanto era un obiettivo auspicabile.

Da Oberehrendingen nel Canton Argovia: in questo spesso libro nero venivano annotati i versamenti dei bambini nella cassa di risparmio scolastica (S. Obrecht, 2000, p. 50).

Affinché i bambini e i giovani potessero esercitare concretamente il risparmio, vi erano le casse di risparmio scolastiche. I contenitori, perlopiù in metallo, disponevano di diversi scomparti, uno per ogni piccolo risparmiatore. In un grande libro contabile nero, l'insegnante teneva l'elenco delle monete da venti centesimi o un franco risparmiate. Di tanto in tanto, portava il denaro alla Cassa Raiffeisen del paese. Alla fine del periodo scolastico, la Banca trasferiva l'intero importo risparmiato sui rispettivi conti di risparmio di coloro che avevano terminato la scuola, oppure lo versava in contanti.

«Juhui! Jetzt macht uns das Sparen viel mehr Freude! (Urrà! Ora risparmiare è molto più divertente!», opuscolo sul libretto di risparmio per i giovani, circa 1968 (archivio storico Raiffeisen).

Le ragioni per cui allora le persone risparmiavano erano molteplici: oltre all'onore, il denaro rappresenta un'importante riserva per i periodi difficili. Oppure rende possibili progetti e investimenti di maggiore entità. Il benessere economico dell'individuo era positivo anche per la comunità: in questo modo le Casse prestiti ottenevano i fondi necessari per concedere a loro volta crediti.

Alleanza con l'Unione Svizzera dei Contadini

Migliorare le condizioni sociali di contadini e lavoratori: con questo obiettivo nei decenni successivi al 1899 furono istituite in Svizzera (soprattutto da parte di parroci), numerose casse prestiti basate sul «Modello Raiffeisen» («Casse Raiffeisen»). Ma prima si dovevano convincere i contadini e le loro organizzazioni.

Alla fine del XIX secolo, i contadini svizzeri si riunirono a formare comunità d'interessi e associazioni. Nel 1897 fondarono l'Unione Svizzera dei Contadini (USC), con l'obiettivo di incrementare la redditività dell'attività agricola. A tal fine si affidarono a due pilastri: la formazione imprenditoriale dei contadini e l'applicazione di dazi protettivi sull'importazione di prodotti agricoli dall'estero.

I caseifici uniti di San Gallo si presentano all'esposizione di San Gallo del 1927 (Biblioteca cantonale Vadiana di San Gallo, VSRG 72908).

Soltanto nel corso della crisi degli anni Venti i contadini rivolsero la loro attenzione alle Casse Raiffeisen e al modo in cui queste potevano consolidare la loro attività. Dal 1923 il Segretariato agricolo svizzero, con il supporto di Confederazione e USC, incentivò le operazioni creditizie in ambito agricolo, invitando alla collaborazione con le Casse Raiffeisen esistenti e alla costituzione di nuove.

Il risultato fu notevole: dal 1915 al 1945 il numero di agenzie aumentò da circa 180 a 800 e quello dei soci da 33'000 a 78'000. Di conseguenza, le Casse Raiffeisen riuscirono a posizionarsi come casse autonome e orientate a livello nazionale.

E si arrivò a una forma di alleanza ancora più stretta: nel 1916 l'Unione svizzera Raiffeisen (Unione Raiffeisen) aderì all'USC. Nel 1921 i rappresentanti dell'USC entrarono a far parte, in qualità di membri, del Consiglio di amministrazione e di vigilanza di Raiffeisen.

Forte sostenitore fin dall'inizio: un particolare sostenitore delle Casse Raiffeisen fu Ernst Laur, amministratore dell'USC e professore di economia aziendale presso il Politecnico Federale (ETH). «Così l'agricoltura è a prova di crisi»: questa l'argomentazione con cui, insieme ad altri, fece promozione alle offerte delle Casse Raiffeisen rurali.

Inoltre, nel 1937 Ernst Laur si impegnò per l'elezione di Johann Heuberger, rappresentante dell'Unione Raiffeisen, nel Consiglio della Banca Nazionale Svizzera. Veniva così riconosciuta l'importanza della Cassa Raiffeisen. E la presentazione di una tipica Cassa Raiffeisen rurale in occasione dell'esposizione nazionale del 1939 fu espressione della nuova autoconsapevolezza acquisita.

Celebrazioni in tutta Europa: viene inaugurata la galleria ferroviaria del San Gottardo

La galleria ferroviaria del San Gottardo avvicina Ticino e Svizzera tedesca. Nasce un collegamento tra nord e sud, importante ancora oggi.

Con la costruzione delle ferrovie, il mondo diventa più interconnesso. A ciò contribuisce anche la galleria che attraversa il massiccio del San Gottardo, aperta nel 1882: con i suoi 15 chilometri, era allora la galleria più lunga del mondo e fu celebrata in tutta Europa come un capolavoro di ingegneria e tecnica di misurazione. 

Treno espresso, locomotiva a vapore Ferrovia del Gottardo A 3/5, circa 1910 (Biblioteca dell'ETH Zurigo, Archivio fotografico/fotografo sconosciuto).


Ogni inizio è difficile: il fallimento del modello Raiffeisen a Berna

Grazie ai suoi vantaggi, il modello Raiffeisen riuscì a convincere anche al di fuori della Germania. I primi tentativi di cooperative di credito svizzere hanno avuto luogo a Berna – dapprima senza successo.

A metà del XIX secolo, Friedrich Wilhelm Raiffeisen aveva indotto molte persone in Germania a puntare sull'autoaiuto. Entro il 1900, contadini e commercianti della Renania-Palatinato avevano fondato in Germania oltre 800 casse di risparmio e prestiti organizzate in forma cooperativa. Si associarono in un'unione con sede a Neuwied, sul Reno.

Ciò non passò inosservato neanche in Svizzera: Gottfried Flückiger (1861‒1908), insegnante a Oberburg, nei pressi di Burgdorf (BE), ed Edmund von Steiger (1836‒1908), pastore riformato e consigliere del governo a Berna, studiarono il modello Raiffeisen. Von Steiger e un collega consigliere intrapresero persino un viaggio di studio in Germania. Nel 1885 conobbero personalmente Friedrich Wilhelm Raiffeisen alla giornata delle cooperative rurali di Magonza.

Famiglia bernese povera durante la raccolta delle patate, su una cartolina con auguri di buon anno intorno al 1900 (S. Obrecht, 2000, p. 9. Fonte dell'immagine: Archivio di Stato Berna).

«Mach‘s nach! (Fallo anche tu!)»: sembra che, in seguito, Edmund von Steiger abbia citato queste parole riportate nella cattedrale di Berna – e si mise all'opera. Con conferenze, l'elaborazione di uno statuto e un concorso a premi, cerca di stimolare la fondazione di cooperative di credito in Svizzera sul modello di Raiffeisen. E in effetti riesce nel suo intento a Schosshalde e a Zimmerwald, presso Berna, nonché a Gurzelen, nella Gürbetal, tra Berna e Thun, a ovest dell'Aare.

L'impresa, tuttavia, non ha successo: tutte e tre le casse cooperative non durano a lungo. Nel 1893, un altro tentativo di fondare in Argovia una cassa prestiti sul modello di Raiffeisen fallisce. I tempi non erano ancora maturi per Raiffeisen in Svizzera.

Tradizione cooperativa in Svizzera nel videoritratto aziendale del 1975 «Einer für alle - alle für Einen (Die drei Musketiere)» (Tutti per uno, uno per tutti (I tre moschettieri)) (Archivio storico Raiffeisen).

Black friday: il crollo della Borsa del 1929

Giovedì 24 ottobre 1929, i corsi della Borsa di New York crollano drasticamente: è l'inizio della crisi economica mondiale. Il mondo finanziario sprofonda nel caos – ma non Raiffeisen in Svizzera.

Prima grande panico, poi il crollo totale: il «giovedì nero» del 24 ottobre 1929, l'indice azionario Down Jones della Wall Street statunitense crollò drasticamente. Il giorno dopo le drammatiche perdite di corso raggiungono l'Europa, evento oggi noto come «Black friday». 

Corteo del 1°maggio a Zurigo, 1935 (Sozialarchiv Zurigo, fondo del Sindacato edilizia e legno, sezione Zurigo)

È l'inizio della peggiore crisi economica del XX secolo. Il commercio mondiale crolla. In Svizzera è dapprima colpito il settore delle esportazioni, poi l'economia nazionale. Le banche i cui crediti all'estero non possono più essere rimborsati barcollano. Sei banche svizzere dovettero essere sostenute dallo Stato.

La crisi non tocca invece le Casse Raiffeisen svizzere. Il motivo: operano solo in Svizzera. Mentre il settore finanziario mondiale sprofonda nel caos, in Svizzera Raiffeisen continua a crescere, anche se più lentamente. E la sua importanza aumenta: per la prima volta, nel 1937, un rappresentante dell'Unione Raiffeisen viene nominato nel Consiglio della Banca nazionale Svizzera.

Raiffeisen ora nel Consiglio della Banca nazionale svizzera

Nel 1937 Raiffeisen ha per la prima volta un membro del Consiglio della Banca nazionale Svizzera. Un compito importante e un onore. 

Johann Heuberger (a sinistra) a colloquio con un partecipante dell'Assemblea dei delegati, verso il 1950 (S. Obrecht, 2000, p. 124).

Il Consiglio della Banca nazionale svizzera (BNS) svolge un'importante funzione di vigilanza: i 32 membri controllano la gestione. Nel 1937 anche l'Unione delle Casse prestiti svizzere (Unione Raiffeisen) ha per la prima volta un membro: Johann Heuberger. Figlio di un piccolo agricoltore di San Gallo, dal 1917 lavorò come segretario dell'Unione Raiffeisen. Nel 1934 fu promosso a primo Direttore del nuovo servizio di revisione, che guidò fino alla morte, nel 1950.

Heuberger era molto impegnato, poiché un importante compito negli anni della guerra era rifornire la Svizzera di generi alimentari. I crediti delle Casse Raiffeisen finanziavano le bonifiche fondiarie, contribuendo così a estendere le superfici coltive. In tal modo sostenevano il «Piano Wahlen» propugnato dalla Confederazione, volto a migliorare l'autosufficienza. 

Macchine agricole verso il 1940: il trattore, a causa della mancanza di carburante, è stato alimentato con un gassificatore a legna. (S. Obrecht, 2000, p. 63. Fonte dell'immagine: Lothar Jeck, Basilea)

Negli anni '30, Heuberger si adoperò affinché i debitori delle Casse Raiffeisen pagassero con determinazione i loro crediti. Ciò avrebbe dovuto migliorare la riserva di capitale proprio delle Banche, del tutto in linea con la Banca nazionale Svizzera.

Ciò era infatti urgentemente necessario: dal 1929, il crollo della Borsa di Wall Street aveva innescato la crisi economica mondiale. Le banche svizzere con considerevoli attività all'estero erano in difficoltà: i crediti non potevano essere rimborsati.

Non era così per Raiffeisen, dato che le Casse prestiti cooperative operavano solo in Svizzera. Godettero pertanto di particolare fiducia, acquisendo ulteriori clienti. 

Raiffeisen alla leggendaria «Landi 39»

Una funivia sul lago di Zurigo e il popolare «Landidörfli»: sono le attrazioni che resero celebre l'Esposizione nazionale svizzera del 1939. La «Landi 39» si svolse mentre in Europa cominciava la Seconda guerra mondiale.

L'Esposizione nazionale del 1939 celebrava un idillio tradizionale, mostrando al contempo le più moderne conquiste (S. Obrecht, 2000, p. 58. Fonte dell'immagine: Lothar Jeck, Basilea).

Difesa e indipendenza: aperta il 9 maggio 1939, l'Esposizione nazionale svizzera propugnava la «Difesa spirituale della Patria». Con questo messaggio essa rifletteva lo spirito del tempo e la situazione di tensione in Europa.

Oltre a innovazioni orientate al futuro, al centro dell'Esposizione nazionale vi erano la vita rurale tradizionale e la produzione alimentare nazionale. Si celebravano diversità culturale e federalismo. 

Esposizione nazionale del 1939, estratto del film di Hans Jakob Schönwetter (1906-1997) (Archivio cantonale di Glarona, ottenimento del film con il supporto di Memoriav).

Il «Landidörfli» edificato, combinava elementi tradizionali di diverse regioni del paese. Il municipio del «Landidörfli» ospitava una Cassa Raiffeisen, com'era tipico per l'epoca, nel bel mezzo del salotto dell'amministratore locale. Con i piedi per terra, radicata a livello locale e al contempo aperta alle novità.

La leggendaria Esposizione nazionale, chiamata «Landi 39», durò sei mesi. Attirò più di dieci milioni di visitatori, generando un utile di oltre sei milioni di franchi.

«Probabilmente la più bella cassa prestiti della Svizzera!»

Benvenuti nella Cassa Raiffeisen tipica dell'epoca, arredata come un accogliente salotto. Era aperta quando il cassiere era in casa. Anche la domenica.  

Radicata a livello regionale e aperta alle novità: ciò era tipico di una Cassa Raiffeisen. All'epoca la rivista dell'Unione scrisse con entusiasmo: «In questo salotto comune di Raiffeisen si percepisce realmente come lo spirito Raiffeisen, improntato all'aiuto e alla comprensione, sia presente in tutta la Svizzera.»

La banca di paese si trovava in una casa a graticcio nel «Landidörfli» Helvetikon, allo Zürichhorn. Era una tipica Cassa Raiffeisen paesana, ospitata nei locali privati del cassiere. La Banca era aperta quando qualcuno era in casa. Anche la domenica, quando gli abitanti del paese desideravano sistemare le proprie questioni finanziarie dopo la messa. 

Banca di paese all'Esposizione nazionale del 1939 (S. Obrecht, 2000, p. 57.)

Gli interni della Banca erano arredati con manufatti svizzeri, rivestimenti in larice e mobili in ciliegio. Le tende erano realizzate dalla Schweizer Heimatwerk. Alla parete era appeso un magnifico orologio di Neuchâtel, simbolo di puntualità e affidabilità. Sul tavolo troneggiava una solida macchina da scrivere, naturalmente di fabbricazione svizzera. Inoltre, c'erano una cassaforte, documenti amministrativi, e nient'altro. 

Da un altro punto di vista: ancora la banca di paese all'Esposizione nazionale del 1939 (S. Obrecht, 2000, p. 59.)

Radicata nella comunità, essa aiutava le persone a procurarsi denaro, a risparmiare e a investire nel proprio villaggio. Fedele al motto: «I soldi del villaggio per il villaggio!» Con i suoi valori di «autoaiuto», «gestione autonoma» e «solidarietà», il movimento Raiffeisen svizzero era un importante pilastro della comunità del paese.

Dress code: «con cappello»

Eleganti e in ghingheri: dal 1940, le giornate dell'Unione e le Assemblee dei delegati dell'Unione delle Casse prestiti svizzere si trasformano in grandi eventi. Con dress code per i delegati.

Rappresentanti dell'Unione svizzera Raiffeisen in visita alla Cassa Raiffeisen Allschwil-Schönenbuch, presso Basilea, 1952 (S. Obrecht, 2000, p 75. Fonte dell'immagine: Lothar Jeck, Basilea).

In giacca, cravatta e cappello: così dovevano presentarsi i rappresentanti delle Casse Raiffeisen ai loro incontri. Anche le donne indossavano cappelli, abiti eleganti, scarpe e borse di pregio. 

Scena di saluti davanti all'hotel «Les trois Rois» - dal video sulla Giornata dell'Unione a Basilea nel 1952 (Archivio storico Raiffeisen).
 

Soprattutto in occasione di giornate dell'Unione o di Assemblee dei delegati, i soci si mettevano in ghingheri con i migliori abiti della domenica. Anche presso le Casse Raiffeisen, comunque, il dress code era elegante. Non sorprende quindi che anche agli apprendisti venisse richiesto di indossare un cappello, come accadde alla Cassa centrale nel 1948.

Un revisore come ostetrico

Già nell'Unione delle Casse prestiti svizzere, i revisori svolgevano un'importante funzione di controllo. Al revisore Josef Wick, tuttavia, la vita aveva riservato anche un altro ruolo, in questo aneddoto.

I revisori dell'Unione delle Casse prestiti svizzere avevano compiti importanti e chiari: controllavano la contabilità e l'attività operativa e, grazie alla loro esperienza, erano importanti interlocutori per le singole Casse Raiffeisen. 

Josef Wick (probabilmente a destra) è uno dei tre revisori provenienti dalle tre regioni linguistiche, fotografato alla Giornata dell'Unione 1954 (S. Obrecht, 2000, p. 77).

Talvolta, però, i revisori erano molto di più, come racconta la storia del revisore Josef Wick: durante la revisione di una Cassa Raiffeisen, il suo cassiere – un contadino – dice inaspettatamente le seguenti parole: «Sì, ora però non va affatto bene.» In tutta fretta mette sul tavolo gli spessi libri contabili neri e i documenti di bilancio e si allontana di corsa. Uscendo, ha ancora giusto il tempo di dire al revisore: «Sta per nascermi un vitello.» Il revisore si ritrova da solo.

Figli di contadini guardano felici un vitellino nella stalla, 1975 (Biblioteca dell'ETH Zurigo, Archivio fotografico/Fotografo: Bramaz, Hans Ruedi).

Un'ora dopo, il contadino torna in Banca e chiede: «Signor Wick, dovrebbe venire ad aiutarmi a tirare. Il vitello sta per nascere proprio adesso». Il revisore non ha reticenze. Lo segue nella stalla e lo aiuta a mettere al mondo il vitello. Davvero un revisore d'azione!

Un calcolatore «molto conteso»

Tra il 1945 e il 1970, semplici macchine a funzionamento elettrico conquistano officine, case e uffici. Anche presso l'Unione delle Casse prestiti svizzere. In certi periodi, tuttavia, i calcolatori erano merce rara, come racconta un ex collaboratore.

«Piuttosto angusti»: sono queste le parole usate da un testimone dell'epoca per descrivere gli uffici dell'Unione delle Casse prestiti svizzere intorno al 1970. E anche le attrezzature per ufficio di allora erano molto semplici. Questo perché «la Direzione era ancora restia ad acquistare nuovi macchinari».

Calcolatrice, circa 1950-1960 (Archivio storico Raiffeisen).

Negli uffici i calcolatori erano una «merce rara molto contesa». Il calcolatore meccanico con il doppio contatore, in grado di sommare e sottrarre cifre, veniva utilizzato da così tante persone, che era possibile disporne solo in determinati momenti.

E un giorno accadde anche questa disavventura: «... agendo di fretta e con leggerezza, urtammo con il cavo il calamaio sullo scrittoio che si riversò proprio sul registro del fatturato compilato a mano. Circa dieci pagine numerate andarono distrutte. Ci rivolgemmo a un rilegatore, che doveva inserire nuove pagine, dopodiché fummo costretti a ricompilare il registro del fatturato durante un sabato pomeriggio.»

Una storia di ufficio che solo la vita sa scrivere!

I soci rispon­de­va­no solidalmente

«Responsabilità solidale» e «obbligo di versamento suppletivo» Per molto tempo la solvibilità di una Cassa Raiffeisen è dipesa dalla solidità finanziaria dei singoli soci.

Nella struttura giuridica di cooperativa, l'Unione delle Casse prestiti svizzere comprende numerose società cooperative giuridicamente indipendenti, le Casse Raiffeisen, che sono legate tra loro contrattualmente. A loro volta, le Casse Raiffeisen contano numerosi soci, vincolati tra loro giuridicamente. All'insegna del motto «Uno per tutti, tutti per uno», i soci erano responsabili in via solidale. Di conseguenza, il singolo individuo rispondeva dell'intero patrimonio della cooperativa (la cosiddetta «responsabilità solidale»).

Negli anni '30 l'«obbligo di versamento suppletivo» divenne un tema importante, dato che esso obbligava i soci della cooperativa ad aumentare proporzionalmente e in modo illimitato il capitale sociale della Banca per coprirne le perdite. 

Durante la crisi economica mondiale, alcune banche svizzere, con considerevoli attività all'estero, si erano trovate in difficoltà. Non fu così per Raiffeisen in Svizzera, dato il suo orientamento al mercato interno. Nel 1934 fu promulgata la prima Legge svizzera sulle banche. Essa conteneva disposizioni chiare sul capitale proprio richiesto alle banche, sotto la rigorosa sorveglianza della neocostituita Commissione federale delle banche (CFB), precursore dell'odierna Autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).

La responsabilità solidale dei soci della Cassa Raiffeisen fu oggetto di acceso dibattito tra la CFB e l'Unione delle Casse prestiti svizzere. Ci vollero ancora alcuni anni, ma nel 1989 la responsabilità solidale dei soci della Cassa Raiffeisen fu abolita. Nel 1948 l'obbligo di versamento suppletivo fu limitato in termini di importo per ciascun socio di una Cassa Raiffeisen e completamente soppresso nel 2014.

Rimane in essere l'obbligo di versamento suppletivo delle Banche Raiffeisen (ex Casse Raiffeisen), che sono tenute a effettuare versamenti suppletivi con i propri fondi a copertura delle perdite di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (ex Unione delle Casse prestiti svizzere). 

«Banche Raiff­eisen» anziché «Casse Raiff­eisen» e un nuovo nome per l'Unione

Le «Casse Raiffeisen» diventano «Banche Raiffeisen» e l'«Unione delle Casse prestiti svizzere» diventa «Raiffeisen Svizzera società cooperativa». Ma cosa si cela dietro queste modifiche?

Nel 1973 ha luogo una revisione totale dello statuto per tenere il passo con la trasformazione economica. Le Casse Raiffeisen, il cui totale di bilancio supera i 20 milioni di franchi, possono chiamarsi «Banca Raiffeisen». Anche l'Unione viene ribattezzata: l'«Unione delle Casse prestiti svizzere» si chiama ora «Unione svizzera delle Casse Raiffeisen».



Contabilità elettronica: resa possibile da «Century 200»

Dal 1945 in poi, il progresso tecnologico consente lo svolgimento sempre più rapido di più ampie mansioni d'ufficio. Registrazione ed elaborazione dei dati – non più eseguita manualmente: a partire dal 1960 la contabilità è facilitata da macchine meccaniche e apparecchiature elettroniche. Un enorme passo avanti per Raiffeisen in Svizzera. 

Dita che corrono sulla tastiera – dati dei conti su una banda magnetica: alla fine degli anni '60 l'Unione Raiffeisen acquista le prime macchine da scrivere elettriche. I collaboratori utilizzano inoltre macchine contabili con bande magnetiche per salvare i dati – una tecnologia di archiviazione rivoluzionaria per l'epoca, che spiana la strada alle carte con chip e ai terminali di pagamento elettronici. Per inciso, ai tempi l'Unione delle Casse Raiffeisen svizzere (Unione Raiffeisen) non disponeva ancora di schermi: con un costo di 50'000 franchi l'uno, erano incredibilmente cari.  

Le semplici attrezzature per ufficio intorno al 1970 (S. Obrecht, 2000, p. 90).

Nel 1973, «Century 200» consente un enorme passo avanti a livello di contabilità – il primo sistema per l'elaborazione di dati dell'Unione Raiffeisen. Esso viene installato nei nuovi uffici alla Vadianstrasse 17 a San Gallo, ed è gestito da un unico informatico.

Le Casse e le Banche Raiffeisen di tutta la Svizzera fanno elaborare con esso i loro giustificativi, che inviano a cadenza settimanale o mensile a San Gallo, dove le dattilografe li registrano nel sistema per l'elaborazione dati. Dopo qualche giorno, le Casse e le Banche ricevono i documenti contabili per posta in forma cartacea. È un processo piuttosto complicato, per cui inizialmente solo poche Casse e Banche Raiffeisen si avvalsero del servizio.

Negli anni successivi i progressi della tecnologia d'ufficio e di comunicazione renderanno più semplice e veloce il lavoro di contabilità e amministrazione di Raiffeisen in Svizzera.

«Se possibile nel punto più bello del paese!»: nascita di stabili bancari propri

Per molto tempo, dove vivesse l'amministratore Raiffeisen lo sapevano solo gli abitanti del paese. E quindi anche dove si trovava la Cassa Raiffeisen locale, dato che era ospitata nei suoi locali privati. Ciò cambiò negli anni '60.  

Solo negli anni '60 le Casse Raiffeisen di medie e grandi dimensioni avrebbero iniziato ad acquistare autonomamente un fondo e a costruirvi nuovi edifici. Ci volle tuttavia del tempo: nel 1961, infatti, solo 77 su circa 1'000 Casse Raiffeisen possedevano un proprio stabile; circa 25 anni dopo lo avevano comunque già 400 Casse Raiffeisen su circa 1'230.

Il cassiere mostra alla Direzione dell'Unione le cassette di sicurezza della clientela nei nuovi locali della Cassa di Allschwil-Schönenbuch, presso Basilea (S. Obrecht, 2000, p. 75. Fonte dell'immagine: Lothar Jeck, Basilea).

Solo negli anni '60 le Casse Raiffeisen di medie e grandi dimensioni avrebbero iniziato ad acquistare autonomamente un fondo e a costruirvi nuovi edifici. Ci volle tuttavia del tempo: nel 1961, infatti, solo 77 su circa 1'000 Casse Raiffeisen possedevano un proprio stabile; circa 25 anni dopo lo avevano comunque già 400 Casse Raiffeisen su circa 1'230.

Visita agli uffici nei nuovi locali della Cassa di Allschwil-Schönenbuch, presso Basilea (S. Obrecht, 2000, p. 75. Fonte dell'immagine: Lothar Jeck, Basilea).

Ed ecco come si presentavano i primi veri e propri locali delle Casse: avevano un'anticamera dietro alla quale vi era l'area sportelli. A partire dagli anni '70 questa parete divisoria scomparve. L'esigenza di gestione discreta delle operazioni bancarie era diminuita.

Uno sportello, così come si presentava ancora fino al 1966 nel villaggio Muolen del Canton San Gallo (S. Obrecht, 2000, p. 89. Fonte dell'immagine: Martin Erne, Muolen/San Gallo).

Le Casse Raiffeisen erano molto esigenti in merito alle proprie sedi: la posizione doveva essere perlomeno centrale e possibilmente ben visibile, con il logo Raiffeisen sulla facciata dell'edificio. Un impiegato dirigente dell'Unione delle Casse prestiti svizzere ricorda: «Ho sempre sostenuto che la Cassa Raiffeisen dovesse trovarsi nel punto più bello del paese.» In base al nuovo statuto del 1973, le Casse più grandi, con un totale di bilancio superiore a 20 milioni di franchi, potevano chiamarsi «Banca Raiffeisen».

I nuovi locali delle Casse Raiffeisen comportarono anche modifiche organizzative: con l'inaugurazione di un nuovo edificio, veniva perlopiù assunto anche un amministratore o un cassiere a tempo pieno. 

Raiffeisen al tavolo della cucina

Questioni finanziarie al tavolo della cucina: fino agli anni '70, molte piccole Casse Raiffeisen erano ospitate nell'abitazione privata del cassiere.Finanzangelegenheiten am Küchentisch: Bis in die 1970er-Jahre waren viele kleine Raiffeisenkassen im Privathaus des Kassenverwalters untergebracht.

Insegnanti, osti, garagisti: persone diverse gestivano, come attività secondaria, anche la Cassa Raiffeisen del paese. La Banca era ospitata nei loro locali privati – praticamente nel bel mezzo del salotto. 

Anton Rehmann di Kaisten nel Canton Argovia: dal 1920 al 1959 ha gestito la Cassa Raiffeisen nella propria casa (S. Obrecht, 2000, p. 87).

I controllori dell'Unione delle Casse prestiti svizzere, i cosiddetti revisori, raccontavano aneddoti particolari riguardo a talune «banche di paese». Poteva accadere ad esempio che il revisore controllasse i libri contabili al tavolo della cucina di famiglia e, quando era ora di pranzo, doveva ovviamente liberare il posto. 

Una contadina si dedica alla contabilità (S. Obrecht, 2000, p. 66).

Spesso l'intera famiglia collaborava alla gestione della Cassa. Era quindi pratico che l'ufficio della Cassa fosse proprio accanto alla cucina. In tal modo si potevano anche rapidamente servire i clienti.

Certo, non era cosa da tutti. Ecco perché talvolta era difficile trovare un successore per il cassiere. Spesso, però, i figli seguivano le orme dei genitori. Dopotutto erano abituati al lavoro di amministratore fin da piccoli.

Per la clientela la «banca di paese» a casa del cassiere aveva un grande vantaggio: nel villaggio, dove tutti si conoscevano, non occorrevano carte d'identità per svolgere le operazioni bancarie.  D'altra parte, ciò poteva risultare anche sgradevole, soprattutto se la propria situazione finanziaria non era delle migliori.

Previdenza sociale: viene versata la prima AVS

Sicurezza finanziaria per tutti: nel 1948 viene introdotta in Svizzera l'assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Una grande conquista sociale.

In passato molte persone anziane vivevano spesso di redditi da capitale e risparmi. Se il denaro non bastava, venivano in loro aiuto casse di mutuo sostegno, chiese, privati o parenti. Un'assicurazione per la vecchiaia obbligatoria era ampiamente assente. Vi erano quindi spesso persone in situazioni di difficoltà finanziaria – angoscia esistenziale e povertà nella vecchiaia.

Ciò cambia nel 1948: il 1° gennaio 1946 entra in vigore la Legge sull'assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Da modello funge l'ordinamento delle indennità per perdita di salario per i militari (in seguito indennità per perdita di guadagno), introdotto nel 1939 e finanziato con percentuali salariali di lavoratori e datori di lavoro e con un contributo federale. 

Il postino porta l'AVS, 1981 (Biblioteca dell'ETH Zurigo, Archivio fotografico/Fotografo: Lanz, Christian).

L'AVS è un pilastro importante della previdenza sociale in Svizzera, basata sulla solidarietà tra le generazioni. Negli scorsi decenni essa è stata adeguata a condizioni quadro e requisiti in costante mutamento con numerose revisioni. Garantire la sicurezza finanziaria in età avanzata rimane una sfida considerevole, alla luce dell'attuale sviluppo demografico.

A proposito: fino agli anni '70 il postino portava ogni mese ai beneficiari AVS la loro rendita mensile in contanti. Da quando molte persone dispongono di un conto bancario privato, l'AVS viene versata su di esso.

Dalla «cassa contadina» alla Banca per tutti

La maggior parte dei soci delle Casse Raiffeisen viveva di agricoltura. Per questo motivo le Casse Raiffeisen di campagna venivano spesso chiamate «casse contadine». Ciò cambiò dopo il 1945.

Restaurant zur Post a Bichelsee: in questo edificio la prima Cassa Raiffeisen aprì il suo sportello insieme alla posta nel 1918 (Archivio Banca Raiffeisen am Bichelsee, verso il 1910).

Nel 1939 la maggior parte dei soci delle Casse Raiffeisen era costituita da contadini. Ciò corrispondeva alla struttura sociale generale. Nel 1930 il 21.3 per cento della popolazione faceva il contadino. Nel 1970 era solo il 6.7 per cento, poiché dopo la fine della guerra nel 1945 la struttura della popolazione era rapidamente mutata. Nel 1976 la maggior parte dei soci delle Casse Raiffeisen era costituita da operai e impiegati.

La «cassa contadina» apparteneva quindi al passato. Tra il 1952 e il 1962 la quota degli oggetti agricoli costituiti in pegno diminuì dal 53 al 38 per cento. La quota di immobili residenziali aumentò invece dal 45 al 60 per cento. 

Come si ritira denaro nel villaggio nel 1975, dal videoritratto aziendale «Einer für alle - alle für Einen (Die drei Musketiere)» (Tutti per uno, uno per tutti (I tre moschettieri)) (Archivio storico Raiffeisen).

Ciò cambia anche la Cassa Raiffeisen: oltre agli agricoltori, essa finanzia sempre più spesso anche associazioni, piccole e medie imprese, comuni ed enti pubblici. Raiffeisen – una Banca per tutti!

La corsa alla Luna

I voli spaziali civili cominciano negli anni '50. Negli USA viene fondata l'agenzia governativa responsabile del programma spaziale (NASA). Missione «Apollo 11»: il 16 luglio 1969 il razzo viene lanciato. Cinque giorni dopo il mondo sta con il fiato sospeso: il primo uomo cammina sulla Luna.  

Atterraggio sulla Luna il 21 luglio 1969, da un video di autore sconosciuto con commento live di Rolf Käser del 2013 (Stadtmuseum Aarau, collezione Kern & Co. AG Aarau).
 

«Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità»: con queste parole pronunciate da Neil Armstrong, il 21 luglio 1969 il primo uomo mette piede sulla Luna. In tutto il mondo, 500 milioni di persone seguono incollati al televisore l'atterraggio sulla Luna.

Tuta da astronauta esposta all'OLMA 1966 (Archivio di Stato San Gallo, Archivio fotografico OLMA).

L'evento rappresenta anche un primo momento culminante della ricerca svizzera nella ricerca astronautica: nella missione del 1969 viene utilizzato uno strumento a forma di vela per l'analisi del vento solare sviluppato congiuntamente dall'Università di Berna e dall'ETH (Politecnico federale di Zurigo). Ancora oggi, aziende e ricercatori svizzeri partecipano a progetti spaziali, contribuendo al progresso tecnologico e ampliando la propria rete a livello mondiale.

Negli stessi anni l'Unione delle Casse prestiti svizzera diventa membro dell'Unione Internazionale Raiffeisen (1968). In Svizzera, nel 1966, la rivista dell'Unione viene pubblicata per la prima volta in italiano con il titolo «Messaggero Raiffeisen».

Unione Internazionale Raiffeisen: uno sguardo oltre confine

Soci di tutto il mondo: il 30 marzo 1968 viene fondata l'Unione Internazionale Raiffeisen – in occasione del 150° anniversario della nascita di Friedrich Wilhelm Raiffeisen.

Logo dell'Unione Internazionale Raiffeisen.

Friedrich Wilhelm Raiffeisen, fondatore del movimento cooperativo, nacque nel 1818. Ai suoi tempi, probabilmente, il pioniere non avrebbe mai immaginato quanto sarebbe cresciuto un giorno il movimento cooperativo mondiale.

 

Il 30 marzo 1968, in occasione del 150° anniversario della sua nascita, organizzazioni cooperative nazionali europee, il cui lavoro e le cui idee sono basati sui principi di Friedrich Wilhelm Raiffeisen, fondano un'unione. Ne fanno parte soprattutto banche cooperative, ma anche cooperative agricole. L'assemblea costitutiva ufficiale si tiene a Neuwied, in Germania, il luogo principale in cui operò Friedrich Wilhelm Raiffeisen.

L'Unione ha lo scopo di coltivare le idee di Raiffeisen, divulgarle apertamente e, soprattutto, promuovere lo scambio di esperienze tra le organizzazioni associate.

Dal 1970 al 1981 il Presidente dell'Unione Internazionale Raiffeisen è lo svizzero Arnold Edelmann. In questo periodo, l'Unione delle Casse prestiti svizzere (in seguito: Unione svizzera delle Casse Raiffeisen) collabora con l'Aiuto allo sviluppo della Confederazione per costituire un sistema monetario e creditizio cooperativo in Ruanda, nell'Africa centrale, realizzando in tal modo uno degli obiettivi della nuova Unione: rendere più popolare il pensiero cooperativo nel mondo attraverso la collaborazione allo sviluppo.

Tra gli anni '70 e gli anni '90 vengono fondati centri d'informazione Raiffeisen in tutto il mondo: a Bombay e Bangalore in India, nei pressi di Quebec in Canada e a Panama.

Imparare gli uni dagli altri, ascoltare, fare rete: oggi l'Unione Internazionale Raiffeisen è punto di incontro per soci europei e di altri continenti. Attualmente all'Unione appartengono circa 50 rappresentanti di circa 30 paesi. Ogni tre o quattro anni si svolgono incontri dei soci:

Il Maggiolino VW: simbolo del miracolo economico

Benessere per tutti: dopo la fine della guerra, nel 1945, l'economia registra un boom. Il commercio mondiale cresce, i redditi delle persone aumentano e un'utilitaria conquista i cuori.  

Rumorosa, stretta e molto amata: l'automobile diventa un prodotto di massa e il Maggiolino VW l'auto più prodotta al mondo. Il boom del dopoguerra porta a una ripresa economica, alla (ri)costruzione e a una nuova voglia di consumo. 

Il Maggiolino VW al salone dell'automobile di Ginevra, 1954 (Biblioteca dell'ETH Zurigo, Archivio fotografico/Fotografo: Comet Photo AG Zurigo).

Molti stabili abitativi, fino ad allora spesso sprovvisti di riscaldamento centrale e bagno, vengono rapidamente modernizzati. I comuni ampliano le infrastrutture: edifici scolastici, canalizzazioni, strade. La necessità di recupero è enorme: sempre più persone vivono in appartamenti moderni, praticano sport o vanno in vacanza.  Uno nuovo stile di vita!

Le Casse Raiffeisen tengono il passo: supportano i privati e i comuni con i necessari crediti all'edilizia residenziale, d'esercizio e al consumo. L'Unione svizzera delle Casse Raiffeisen modernizza stabili e uffici.

Tutto nuovo alla Vadianstrasse a San Gallo

Benvenuti alla Vadianstrasse 17 a San Gallo: qui Raiffeisen accoglie la sua clientela dal 1973 – ad oggi. Dagli anni '70, tuttavia, sono cambiate molte cose a livello di architettura e design.

Moderna e accogliente: nel 1973 gli uffici alla Unionplatz sono diventati troppo piccoli e l'Unione delle Casse Raiffeisen svizzera è matura per nuovi orizzonti. Si trasferisce quindi alla Vadianstrasse 17. La nuova sede non deve apparire troppo sobria. Per questo, negli uffici si ricorre al «legno, che trasmette calore», come spiega l'architetto Canisius Burkhard. 

Il nuovo edificio dell'Unione a San Gallo nel videoritratto aziendale del 1975 «Einer für alle - alle für Einen (Die drei Musketiere)» (Tutti per uno, uno per tutti (I tre moschettieri)) (Archivio storico Raiffeisen).

Al quinto piano dell'edificio viene allestito un piccolo centro di calcolo. Da subito, infatti, la contabilità delle Casse di risparmio viene effettuata in modo automatico. A garantirlo sarà il sistema di elaborazione dati dal nome «Century 200». La contabilità elettronica facilita il lavoro delle Casse e delle Banche Raiffeisen. Un'altra pietra miliare.

Nel 1999, dopo molte nuove costruzioni e ristrutturazioni e 12 anni di preparativi, viene inaugurato il nuovo Centro Raiffeisen. Vi lavorano 400 collaboratori.

Plastico della nuova centrale dell'Unione alla Vadianstrasse 17, 1973 (S. Obrecht, 2000, p. 91).

Circa 20 anni dopo è di nuovo giunto il momento di rinnovare gli edifici: nel 2016 viene creato un nuovo concetto degli spazi globale e il Centro Raiffeisen, compreso l'edificio alla Vadianstrasse 17, viene ristrutturato. Da allora ospita circa 1'600 collaboratori.

Un interesse di cinque franchi

«Moneta sonante, grande spettacolo!»: così sono state caratterizzate le Assemblee generali delle Banche Raiffeisen. Il motivo: ognuno riceveva gli interessi della propria quota in contanti!

Assemblea generale della Banca Raiffeisen della Region Delémont, ca. 1990 (S. Obrecht, 2000, p. 115).

I partecipanti votano, mangiano, si dondolano al ritmo della musica – e «la serata è un alternarsi di determinazione e semplicità, polverosi verbali dell'Assemblea dell'anno prima e melanconiche canzoni dello chansonnier Philippe Decourroux»: così descrive un osservatore l'Assemblea generale della Banca Raiffeisen Région Delémont alla fine degli anni '90.

Nella parte formale dell'Assemblea, la Direzione illustrava i risultati dell'ultimo anno. I soci della cooperativa vi prendevano parte per interesse nei confronti della cooperativa e per l'aspetto conviviale dello stare insieme. 

Una moneta da cinque franchi! (S. Obrecht, 2000, p. 114).

Ma non solo per questo, almeno in passato. Si racconta, infatti, che venissero incoraggiati con moneta sonante. Nel vero senso della parola. Nel corso dell'Assemblea venivano pagati gli interessi della loro quota in contanti: «Una moneta da cinque franchi!»

Donne: più visibili grazie ai cambiamenti sociali

Nelle prime Casse Raiffeisen ci sono molte «aiutanti silenziose», che tengono i libri contabili e servono la clientela. Nel 1909, alla 7ª Giornata dell'Unione a esse è stato reso abbondante omaggio. Tuttavia, solo grazie ai cambiamenti sociali le donne diventano più visibili anche nel Gruppo Raiffeisen.

Rafforzare le donne, renderle visibili: nel 1971 viene introdotto in Svizzera, a livello federale, il diritto di voto per le donne (diritto di voto e di elezione). Da allora, sempre più donne fanno parte di organi della Banca e Federazioni regionali. E sono sempre più gradite anche come collaboratrici e come clienti. 

Lucienne Joliat di Courrendlin, Canton Giura, è una delle prime «Donne di Raiffeisen» a essere eletta nel 1973 Presidente del Consiglio di vigilanza (p. Obrecht, 2000, p. 81).

Alla fine del XX secolo, la quota femminile tra i collaboratori delle Banche Raiffeisen aumenta sensibilmente: convertito in posti di lavoro a tempo pieno, alla fine degli anni '90 il 55% di loro sono donne. All'epoca, era la percentuale più elevata delle banche svizzere.

Nel 1998, viene eletta la prima donna nel Consiglio di amministrazione dell'Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen. Nove anni dopo, una donna diventa Membro della Direzione di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera).

Il cambiamento strutturale necessita di tempo: misure quali programmi di promozione dei quadri per donne, modelli di orario di lavoro flessibili per dirigenti e pari opportunità di perfezionamento a partire da un grado di occupazione del 60% creano i requisiti in tal senso. Nel 2021, dall'analisi della parità salariale risulta che Raiffeisen Svizzera, e tutte le Banche Raiffeisen con più di 100 collaboratori, rispettano la parità salariale tra donne e uomini.

Diversi partenariati e iniziative promuovono le donne in modo duraturo. Nel 2022, nel Gruppo Raiffeisen il 29.3% delle donne fa parte dei quadri. 

Più vicini alle Casse e alle Banche Raiffeisen grazie agli ispettorati di circondario

Alla fine degli anni '70 si evidenzia che le singole Casse e Banche Raiffeisen hanno bisogno di maggiore supporto da parte dell'Unione Svizzera delle Casse Raiffeisen. Cosa c'è, in questo caso, di più naturale della decentralizzazione?

Fornire supporto alle singole Casse e Banche Raiffeisen (Casse Raiffeisen) e garantire la compensazione finanziaria tra le singole Casse Raiffeisen: questo è il compito dell'Unione Svizzera delle Casse Raiffeisen (Unione Raiffeisen). Le furono inoltre attribuiti anche compiti di controllo – per la sicurezza di tutti.

Entro il 1986 furono costituite 1'229 Casse Raiffeisen indipendenti. Un numero impressionante: altrettante non ve ne furono né prima né dopo. Dal 1975 al 1980 il totale di bilancio complessivo di tutte registrò una crescita di circa 8 miliardi di franchi, passando a 13 miliardi. E pertanto crebbero anche i compiti dell'Unione.

Il 2 maggio 1980 è stato aperto l'ispettorato di circondario a Bellinzona (Raiffeisenbote 1980, p. 194).

Ripartire la responsabilità in modo equo: vicino alle Casse Raiffeisen, vengono istituiti i cosiddetti ispettorati di circondario, che assumono i compiti dell'Unione Raiffeisen a livello decentrale. In ogni regione linguistica: a Olten, Losanna e Bellinzona.

Il primo «impiegato di banca automatico»

È vero: il bancomat – il primo «impiegato di banca automatico» – non sapeva fare tutto. Per i prelievi in contanti, comunque, la macchina «sputa soldi» era imbattibile: grazie ad essa i clienti potevano prelevare contanti a qualsiasi ora.

Prelevare denaro a qualsiasi ora del giorno e della notte, indipendentemente dagli orari di apertura degli sportelli bancari: il bancomat come distributore automatico di denaro era molto utile.

Era un po' come estrarre banconote da un muro – una rivoluzione tecnica: il primo bancomat sul continente europeo venne installato nel 1967, presso l'Unione di banche svizzere (poi UBS), alla Bahnhofstrasse di Zurigo. E come funzionava questo distributore automatico? Inizialmente era ancora piuttosto complicato: per prelevare denaro serviva una sorta di scheda perforata –  poco dopo un sorta di carta d'identità. I tal modo si poteva prelevare una tantum un importo fisso di denaro. 

Bancomat, anni '80 (S. Obrecht, 2000, p. 92).

I primi bancomat non erano ancora connessi alla banca in tempo reale: registravano i prelievi di denaro su strisce perforate, che dovevano essere estratte, su base giornaliera o settimanale, da impiegati della banca. Presso le Banche Raiffeisen più grandi il prelievo di denaro ai bancomat fu possibile a partire dalla metà degli anni '70. Solo alla fine degli anni '70 i bancomat furono collegati, tramite linea telefonica, al sistema di elaborazione dati della Banca.

I bancomat divennero poi molto noti e utilizzati dalla metà degli anni '80, con la diffusione della carta EC.

Da quando, però, sempre più persone pagano senza contanti, il bancomat perde progressivamente importanza: ne consegue dal 2020 una leggera diminuzione delle ubicazioni bancomat.

«Raiffeisen 2000»: un grande passo verso la modernizzazione

Dal 1965, il totale di bilancio delle Casse Raiffeisen aumenta annualmente di circa il 50% o più. Entro il 1985 sorgono 1'229 Casse e Banche Raiffeisen indipendenti, un numero mai raggiunto prima. Una cosa diventa chiara: la collaborazione con l'Unione Svizzera delle Casse Raiffeisen va riorganizzata. Ma come?

Pagina di copertina della rivista «PANORAMA» 1990 (Archivio storico Raiffeisen).

«Raiffeisen 2000»: questo il titolo del dibattito nel corso del quale, dal 1987 al 1990, i responsabili discutono intensamente sulle prospettive future in un mercato bancario fortemente competitivo, su principi cooperativi e temi strutturali. Infatti, più aumentano le attività commerciali, più forte è la richiesta di adeguare la struttura dell'Unione Svizzera delle Casse Raiffeisen. Si tratta, tra l'altro, della seguente domanda: come si può strutturare in modo più efficiente l'Assemblea dei delegati di tutte le Casse e Banche Raiffeisen, cui ormai partecipano 2'000 persone?

Al contempo, si tratta anche di domande fondamentali relative al modello Raiffeisen, così come è nato nel XIX secolo: in che modo le Casse e le Banche Raiffeisen devono far fronte all'attuale stagnazione dei depositi dei libretti di risparmio, alla riduzione del margine d'interesse e al maggiore fabbisogno di credito in bianco? E in che modo le Casse e le Banche Raiffeisen devono acquisire nuovi soci – in tempi in cui sempre meno persone sono disposte ad essere solidalmente responsabili con il proprio patrimonio?

Vengono trovate risposte e la necessaria modernizzazione ha successo: nel 1989, in una votazione per corrispondenza viene abolita la responsabilità solidale dei soci della cooperativa delle Casse e delle Banche Raiffeisen.

Nel 1990, in occasione della Giornata dell'Unione i delegati votano in merito alla concessione di crediti in bianco e all'abolizione della Giornata dell'Unione nella sua forma di svolgimento in essere. Entrambe le mozioni vengono approvate. La maggioranza dei partecipanti confida nel fatto di poter tutelare i propri interessi anche in un'Assemblea dei delegati composta da circa 160 persone, invece che alla Giornata dell'Unione.

Dal 1990 l'«Unione Svizzera delle Casse Raiffeisen» si chiama «Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen».

Investire con i fondi d'investimento Raiffeisen

Investire con i «fondi d'investimento»: ciò è oggetto di intensa discussione in Svizzera negli anni '90 e viene quindi disciplinato con un'adeguata legislazione (Legge sui fondi di investimento, LFI). Anche in tal senso il Gruppo Raiffeisen percorre nuove strade. 

L'idea alla base di un fondo d'investimento è semplice: molti investitori depositano il loro denaro in un contenitore (fondo) gestito da specialisti, cosiddetti gestori di fondi. Così, tutti gli investitori possono investire in modo semplice, ampiamente diversificato, e già a partire da piccoli importi, nei mercati finanziari mondiali – come i grandi investitori. 

«Come funziona un fondo d'investimento» spiegato nella rivista «PANORAMA» 2016 (Archivio storico Raiffeisen).

Nel 1994 il Gruppo Raiffeisen lancia, in collaborazione con Vontobel, i primi fondi d'investimento Raiffeisen. Negli anni successivi il Gruppo Raiffeisen amplia costantemente la gamma di fondi e, già nel 2001, introduce i primi «fondi d'investimento Futura» sostenibili.
Per far sì che gli averi previdenziali non si limitino a giacere passivamente sul conto e i clienti possano investire in azioni e obbligazioni di tutto il mondo, nel 2009 vengono messi a disposizione due fondi previdenziali Raiffeisen.


Anche nel 2012 il Gruppo Raiffeisen apre nuovi orizzonti per nuove possibilità ed è il primo offerente a lanciare un fondo previdenziale con una più elevata quota azionaria: il «Raiffeisen Index Fonds – Pension Growth».





Elaborazione dei dati: un software uniforme per tutti

Nel 1973 inizia l'elaborazione elettronica dei dati presso Raiffeisen, con un grande calcolatore centrale. Presto i computer si troveranno anche nelle singole Banche Raiffeisen, che puntano su diversi software: non è una buona idea, come si evidenzia rapidamente.

Quando i computer personali erano ancora una novità, Banca Raiffeisen Möhlin, circa 1998 (S. Obrecht, 2000, p. 98).

Per la loro elaborazione elettronica dei dati (EED), inizialmente le Banche Raiffeisen puntano sul software che sembra loro migliore. Diventa presto chiaro: a livello di Unione è opportuno concentrarsi su un'unica soluzione. Nel 1994 ci siamo: il software «DIALBA2000» viene introdotto nelle prime Banche Raiffeisen e, entro la fine del millennio, tutte le Banche Raiffeisen passano a questa soluzione. 

Dove si usa il nuovo software di elaborazione dati «DIALBA2000», spiegato nella rivista «PANORAMA» 1996 (Archivio storico Raiffeisen).

I vantaggi di questa soluzione uniforme: collaborazione e scambio di dati tra le Banche Raiffeisen diventano più semplici e, grazie alla gestione e allo sviluppo interni, più convenienti e meglio adeguati alle esigenze delle singole Banche Raiffeisen.

«DIALBA2000» resta la soluzione standard per oltre 20 anni. Tra il 2015 e il 2019 viene sostituita dal nuovo sistema bancario core ACS, attualmente ancora in uso.

Raiffeisen nei paesi – e ora sempre più anche nelle città

Raiffeisen ha in Svizzera le proprie radici nei paesi. Nel 1995, tuttavia, apre la prima «banca cittadina» a Winterthur, circa 100 anni dopo la fondazione della prima «banca di paese» in Svizzera.

Negli anni '90 vengono costruite alcune agenzie in agglomerati e città in cui fino ad allora non vi era ancora una Banca Raiffeisen: Losanna, Coira, Sciaffusa, Friburgo e altri 20 centri urbani.

Molteplicità e ampia diffusione delle Banche Raiffeisen nel videoritratto aziendale del 1975 «Einer für alle - alle für Einen (Die drei Musketiere)» (Tutti per uno, uno per tutti (I tre moschettieri)) (Archivio storico Raiffeisen).

Vicinanza alla clientela e servizi orientati alle esigenze sono tra i principali fattori di successo delle Banche Raiffeisen. Ecco quanto si legge nel rapporto di gestione 2001 del Gruppo Raiffeisen: «L'avanzata in città e agglomerati come parte della strategia di base decisa quattro anni fa è quindi coerente e al contempo espressione di apertura».

In tal modo l'idea Raiffeisen prende ad esempio piede nelle città di Basilea, Aarau, Lucerna e Yverdon. Da giugno 2002 Raiffeisen è inoltre presente nella città di Zurigo.

Pacchetto completo con assicurazione, previdenza e finanziamenti

Concentrato di competenze: oltre ai classici risparmio, concessione di crediti, pagamenti e investimenti monetari, Raiffeisen offre ora anche assicurazioni.

Nel 1995, l'Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen fonda, insieme a Familia Leben, le Assicurazioni Raiffeisen SA. 

Nella rivista «PANORAMA» viene presentata l'assicurazione sulla vita Raiffeisen, 1996 (Archivio storico Raiffeisen).

Quattro anni dopo, l'Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen (poi Raiffeisen Svizzera società cooperativa) collabora con una grande compagnia di assicurazione: Helvetia Assicurazioni SA.

Nel 2021 Raiffeisen Svizzera società cooperativa avvia un partenariato con Mobiliare Svizzera Società d'assicurazioni.

In ottime mani: in tal modo i clienti beneficiano di un concentrato di competenze negli ambiti assicurazione, previdenza e finanziamenti.

Il fondo di solidarietà crea sicurezza

La solidarietà è una buona base per la sicurezza. Tuttavia, cos'è il nuovo fondo di solidarietà di Raiffeisen in Svizzera?

«Uno per tutti, tutti per uno»: l'Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen (Unione Raiffeisen) ha fissato nel proprio statuto una bilanciata rete di sicurezza a copertura dei danni finanziari. Dal 1995 l'Unione Raiffeisen garantisce gli impegni delle Banche Raiffeisen.

Due anni dopo, nel 1997, si aggiunge il fondo di solidarietà, che copre casi di danno o perdite superiori alle possibilità delle singole Banche Raiffeisen. Il fondo è alimentato dalle Banche Raiffeisen e dall'Unione Raiffeisen.

La solidarietà crea sicurezza: Raiffeisen costituisce una comunità che è unita.

Nuova immagine del marchio: «Con noi per nuovi orizzonti»

La grande crescita e la trasformazione digitale degli anni '90 si riflettono anche nella nuova immagine del marchio Raiffeisen.

Immagine della campagna pubblicitaria «Con noi per nuovi orizzonti», 2001 (Archivio storico Raiffeisen).

Nel 1999 viene trasmessa la prima pubblicità televisiva di Raiffeisen. Al centro vi è una frase che resta impressa. Essa indica la vicinanza alle persone e la disponibilità reciproca: «Con noi per nuovi orizzonti». 

Spot pubblicitario del 2000: «Con noi per nuovi orizzonti!» (Archivio storico Raiffeisen).
 

Un nuovo slogan – comprovati valori cooperativi. La frase riflette il cuore di ciò che caratterizza Raiffeisen: quel che non riesce a fare uno solo, si riesce a farlo in molti. All'inizio della storia di Raiffeisen in Svizzera sono stati soprattutto i crediti d'esercizio per i contadini e i commercianti ad aprire nuovi orizzonti verso il futuro. Nel XX secolo sono le diverse possibilità di investimento monetario, pagamento, finanziamento e assicurazione, adeguate alle esigenze e ai desideri della clientela.

Allora come oggi, Raiffeisen apre nuovi orizzonti, e rende possibile ai clienti realizzare i loro progetti.

Nasce il Centro Raiffeisen a San Gallo

Grandi cambiamenti nel 1999: dopo quasi 100 anni di esistenza si ricostruisce da zero e si inaugura il nuovo Centro Raiffeisen a San Gallo.

Dal villaggio alla città: nel 1912 la Direzione dell'Unione decide di traslocare dal turgoviese Bichelsee – luogo della prima Cassa Raiffeisen in Svizzera – a San Gallo. A San Gallo la sede viene spostata più volte. Nel 1973, l'allora Unione Svizzera delle Casse Raiffeisen (Unione Raiffeisen) si trasferisce nei nuovi e moderni uffici alla Vadianstrasse 17.

Ma ben presto lo spazio non è più sufficiente: alla fine degli anni '80 i locali dell'Unione Raiffeisen sono ripartiti in città su 13 sedi. Viene pertanto prevista una nuova sede al posto della fabbrica Schlatter alla Wassergasse e un edificio alla Gartenstrasse. 

Prima: tra Wassergasse e Gartenstrasse a San Gallo (Archivio storico Raiffeisen).Dopo: tra Wassergasse e Gartenstrasse a San Gallo (Archivio storico Raiffeisen).

Das Raiffeisenzentrum wird mit weiteren Bauten 2002 und 2004 an der Schreinerstrasse 4 und 6 (später Raiffeisenplatz 2 und 4) sowie 2011 am Raiffeisenplatz 8 erweitert. Die Umgebung des Raiffeisenzentrums entwickelt sich zur Stadtlounge und zum Treffpunkt in St.Gallen.

Vista sulla Raiffeisenplatz a San Gallo. In primo luogo, la «stadtlounge», creata come salotto pubblico dall'architetto Carlos Martinez e dall'artista Pippilotti Rist.

Circa 20 anni dopo, gli edifici vengono ristrutturati: il nuovo concetto degli spazi del 2016 soddisfa le esigenze dello «Standard Costruzione Sostenibile Svizzera» e del marchio «Minergie-ECO».

Denaro di plastica: carte di credito e carte EC

Puntare tutto su una sola carta: dagli anni '80 sempre più persone pagano senza contanti, con carte di debito (carte EC) e di credito. Dal 2000 ciò diventata addirittura sempre più pratico.

Da quando si acquista sempre più online, la carta di credito è sempre più importante.

A partire dal 2000, VISECA diventa l'azienda leader nell'emissione di carte di credito e Prepaid in Svizzera ed elabora i pagamenti tramite queste carte con le rispettive banche. L'azienda è al 100% di proprietà di banche svizzere. Il Gruppo Raiffeisen è cofondatore di VISECA SA e, con il 25.5%, ne detiene la maggiore quota azionaria. Nel Gruppo Raiffeisen vi sono ora VISA Card ed Eurocard/Mastercard.

Dal 2006 una carta Prepaid Mastercard può essere caricata con l'importo di denaro desiderato. E dal 2009 con la carta di credito sono possibili pagamenti senza contatto.

Chi acquista con una carta di credito, riceve mensilmente il conteggio dei suoi acquisti. Le carte di credito non vengono quindi addebitate subito sul conto bancario, al contrario delle carte di debito.

Anche le carte di debito (carte EC) dal 2000 sono divenute più pratiche: ora con la carta EC si può prelevare denaro ai bancomat. Con la funzione «Maestro», dal 2001 essa diventa un mezzo di pagamento utilizzabile a livello internazionale. Nel 2019 si aggiunge inoltre il pagamento senza contatto.

La nuova generazione di carte di debito «VISA-Debit» e «Debit-Mastercard» sostituisce la carta Maestro nel 2022 e consente i pagamenti degli acquisti in Internet.

Una Fondazione per il centenario

Essa è un omaggio e un ringraziamento alla popolazione svizzera: in occasione dei suoi cento anni, Raiffeisen fonda in Svizzera la Fondazione del centenario, cui viene attribuito un capitale iniziale di 5 milioni di franchi. A che scopo?

L'obiettivo della Fondazione: promuovere progetti di pubblica utilità a favore della popolazione svizzera – in linea con il pensiero cooperativo.

Concretamente, la Fondazione si impegna a promuovere l'etica nell'economia, fornisce aiuto all'autoaiuto e sostiene progetti culturali di importanza nazionale e regionale.

Di ciò fa parte, ad esempio, il supporto fornito nel 2000 all'Institut für spirituelle Bewusstseinsbildung in Politik und Wirtschaft, che in progetti spiega ai dirigenti di rispettare gli altri, l'ambiente e le generazioni future o il conferimento, nel 2010, del premio alla fondazione Theodora, che con i suoi clown porta il sorriso ai bambini malati. 

Promuovere buone cause, plasmare il futuro: negli ultimi anni la Fondazione ha sostenuto progetti di pubblica utilità con circa 230'000 franchi all'anno, apportando in tal modo un plusvalore sociale.

Visitare gratuitamente i musei con il Passaporto musei

Per il suo centenario, nel 2000, il Gruppo Raiffeisen ha un'idea: desidera offrire ai propri soci un vantaggio particolare. Ma quale?

Una grande varietà di musei svizzeri è aperta, gratuitamente, a tutte le persone in possesso di un Passaporto musei (Svizzera Turismo/Ivo Scholz).

La brillante idea è il Passaporto musei: esso offre accesso gratuito a numerosi musei svizzeri a tutti i possessori di carta EC Raiffeisen, EUROCARD/MasterCard o VISA Card Raiffeisen. L'ingresso è gratuito anche fino al massimo tre bambini sotto i 16 anni. 

Spot pubblicitario per il Passaporto musei del 2000: «Con noi per nuovi orizzonti!» (Archivio storico Raiffeisen).

Il Passaporto musei ha successo: già nell'anno della sua introduzione lo utilizzano 170'000 persone. Anche il numero dei musei aderenti cresce rapidamente: nel 2000 erano inizialmente 260.

Nel 2021 si registra già più di un milione di ingressi gratuiti negli oltre 500 musei aderenti. Scoperte e conoscenza grazie al Passaporto musei! 

Internet rivoluziona la nostra quotidianità

La Svizzera come luogo di nascita di Internet: su un computer del Centro europeo di ricerca nucleare CERN di Ginevra, il 20 dicembre 1990 viene messo online il primo sito web del mondo. È il momento della nascita del World Wide Web, che dal 1993 si diffonde rapidamente su scala mondiale.

Un dominio cambia il mondo: il 20 dicembre 1990, Berners-Lee mette online il primo sito del mondo, all'indirizzo: http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html. Obiettivo del ricercatore del Centro europeo di ricerca nucleare CERN è collegare tra loro i diversi servizi in Francia e in Svizzera: la rete dovrebbe semplificare lo scambio. È il momento della nascita del World Wide Web. 

CERN, ricostruzione del primo sito web del mondo (http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html, 30.10.2023).

Tre anni dopo, il 30 aprile 1993, il WWW diventa pubblico. Da allora viviamo una rivoluzione della conoscenza, disponibile in Internet in ogni momento e per tutti.

Nel 1996 l'Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen (Unione Raiffeisen) pubblica la sua prima homepage con semplici informazioni. Internet rivoluziona i canali di comunicazione delle Banche Raiffeisen e dell'Unione Raiffeisen.

Il primo sito web Raiffeisen è online!

Interconnessi: Internet crea nuove possibilità in tal senso. Dal 1996, il primo sito web proprio collega Raiffeisen alla propria clientela. 

Nel 1996 va online il primo sito web di Raiffeisen sul quale le persone interessate, ma soprattutto i clienti della Banca, possono informarsi in ogni momento e ovunque. 

Sito web Raiffeisen, 30 dicembre 1996 (https://web.archive.org, 30.10.2023).

Anche la collaborazione interna trae vantaggio da Internet: i primi dati scambiati tra le Banche Raiffeisen e l'Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen (Unione Raiffeisen) venivano trasmessi al grande calcolatore presso l'Unione Raiffeisen mediante dischetti e per posta. Oppure, più tardi, via modem, tramite linea telefonica, dal computer personale nelle singole Banche Raiffeisen. Ma nel 1999 tutto ciò finisce!

Internet collega le Banche Raiffeisen e l'Unione Raiffeisen nonché numerose agenzie, consentendo di scambiare un numero crescente di informazioni in modo sempre più rapido. 

La Svizzera dice «No» al SEE

Dal 1993, gli Stati europei riuniti nello Spazio Economico Europeo (SEE) disciplinano congiuntamente le proprie relazioni con l'Unione europea (UE). Ma l'elettorato svizzero dice «No» all'adesione al SEE. Da allora, la Svizzera collabora con l'UE tramite accordi bilaterali.

Manifesto a favore del NO in occasione della votazione, 1992 (Sozialarchiv Zurigo/Agenzia pubblicitaria Goal)

Per 20 anni la Svizzera aveva beneficiato, come membro dell'Associazione europea di libero scambio (AELS), dell'accordo di libero scambio di quest'ultima con la comunità degli Stati europei – che allora si chiamava ancora Comunità Europea (CE).

Dal 1993, al posto dell'AELS subentra lo Spazio economico europeo (SEE). Nel 1992, con un'esigua maggioranza del 50.3% l'elettorato svizzero decide contro l'adesione al SEE.

Successivamente la Svizzera stipula con l'UE alcuni accordi bilaterali per rafforzare la cooperazione.

Estratto dalla trasmissione televisiva 10vor10, in occasione del No svizzero al SEE (Copyright: 1974-1988 SRF, licenza Telepool GmbH Zurigo)


Dal 1993 la collaborazione raggiunge una nuova dimensione. Il motivo è la nuova strategia di fusione decisa, in base alla quale si riduce il numero delle Banche Raiffeisen, ma non la loro zona di attività.

Collaborazione più semplice grazie alla fusione?

«All'inizio ero un veemente avversario delle fusioni, perché la Banca del paese come piccola unità mi affascinava»: questa la dichiarazione di Alfred Wermelinger, Direttore a Erlinsbach, nel Canton Argovia. Tuttavia, lui e molti altri hanno cambiato opinione. Perché?

Contributo della Radiotelevisiun Svizra Rumantscha sulla fusione delle Banche Raiffeisen Engadin e Münstertal (Copyright: 1974-1988 SRF, licenza Telepool GmbH Zurigo)

Aumento dei costi e necessità di ammodernamenti tecnici nelle Banche Raiffeisen: per poter far fronte a queste sfide, le Banche Raiffeisen più piccole si sono unite. Così prevedeva il concetto strutturale nel 1993. Dopo queste fusioni è chiaro: «A ogni paese la sua Banca» non è più valido per le singole Banche Raiffeisen oggetto di fusione.

Il numero di Banche Raiffeisen indipendenti diminuisce quindi nettamente in pochi anni: da oltre 1'000 a 724 nel 1998. Una cosa comunque non cambia: la costante vicinanza alla clientela. Al contempo, infatti, il numero di agenzie aumenta, passando a 1'319.

Contributo di «Schweiz aktuell» sulla fusione delle Banche Raiffeisen Horrwil e Subingen (Copyright: 1974-1988 SRF, licenza Telepool GmbH Zurigo)


Nel 1998, Alfred Wermelinger si esprime in merito come segue: «Anche così non è semplice trovare un sufficiente numero di persone competenti per una carica che, a fronte di una responsabilità fortemente aumentata, frutta solo un piccolo forfait o un gettone di presenza».

E-banking: quando le operazioni bancarie vanno online

Nel 1996 viene messo online il primo sito web Raiffeisen. Allora, non era ancora possibile effettuare operazioni bancarie online. Cinque anni dopo, però, ci siamo: nel 2001 Raiffeisen lancia l'e-banking – e inizia una pioggia di registrazioni. 

L'immagine pubblicitaria per l'e-banking nella rivista «PANORAMA» 2001 (Archivio storico Raiffeisen).

La domanda supera tutte le aspettative: entro la fine del 2001, circa 70'000 clienti da tutta la Svizzera sottoscrivono il contratto RAIFFEISENdirect. Ora possono «impostare un accesso diretto alla loro Banca Raiffeisen in casa propria e ovunque nel mondo 24 ore su 24 e sbrigare le operazioni bancarie in modo indipendente, comodo e conveniente!». Con queste parole si tessevano allora le lodi dell'e-banking!

E ancora: «Gli utenti e-banking possono gestire in completa autonomia l'intero traffico dei pagamenti dal loro computer, richiamare informazioni sul loro conto e sul deposito titoli nonché, a partire dal terzo trimestre 2001, effettuare negoziazioni alla Borsa svizzera SWX in modalità elettronica». 

La schermata del primo e-banking.

Dal 2008 al 2015 lo smartphone diventa il dispositivo preferito per l'utilizzo dell'e-banking, fornendo contemporaneamente supporto in tema di sicurezza: dal 2008 vi sono i codici di sicurezza via SMS (mTAN), oppure gli utenti possono scansionare il cosiddetto PhotoTAN. Seguono il mobile banking, ampliato dal 2013 con la funzione Scan&Pay, per scansionare polizze di versamento e pagare in tal modo comodamente le fatture. Nel 2015 il Gruppo Raiffeisen rielabora il proprio e-banking, rendendolo ancora più intuitivo, ovvero, più semplice.

Il numero di utenti e-banking esplode, sorprendendo tutti: nel 2002 sono 130'000, nel 2010 già 775'000. Nel 2011 i clienti effettuano elettronicamente due terzi dei pagamenti, tramite e-banking. Nel 2021 l'e-banking è utilizzato da circa 1.65 milioni di persone – di cui oltre la metà sul proprio smartphone. Nel 2023 sono 1.85 milioni di persone e il 65 per cento degli accessi avviene tramite smartphone.

Esperienze uniformi su tutti i canali: nel 2023 il Gruppo Raiffeisen introduce il «Portale esperienza cliente». I prossimi anni integrerà tutti i canali elettronici in un unico portale, a cui i clienti accedono via app o nel browser.

Inoltre, il Gruppo Raiffeisen amplia la propria offerta di servizi digitali con «funzioni self service» e molte possibilità di contatto. In tal modo per i clienti diventa ancora più semplice interagire con la propria Banca Raiffeisen. 

Concentrato sull'essenziale: il nuovo logo Raiffeisen

Semplici lettere su sfondo monocromatico: nel 2006 il branding del Gruppo Raiffeisen viene rinnovato. Al logo è dato un nuovo aspetto – anche il nome è nuovo. 

La scritta «RAIFFEISEN» spicca per la sua semplicità e colpisce grazie al colore rosso vivo.

Semplice e chiaro: dal 2006 l'«Unione Svizzera delle Banche Raiffeisen» si chiama «Raiffeisen Svizzera società cooperativa» (Raiffeisen Svizzera). E così anche il Gruppo Raiffeisen, il 1° marzo dello stesso anno, si mostra per la prima volta nella sua nuova veste. Il nuovo logo si concentra sull'essenziale: con il semplice marchio verbale in rosso «RAIFFEISEN».

Le nuove lettere del logo sono illuminate con LED. Consumano solo la metà della corrente rispetto ai tradizionali tubi al neon, hanno una durata di vita tre volte maggiore e sono privi di sostanze nocive come il mercurio.

Entro pochissimo tempo, tutte le 1'500 sedi (Banche, agenzie, bancomat) sono dotate di una nuova scritta esterna. Laddove possibile, ci si avvale di aziende artigianali locali. L'obiettivo: contenere al minimo possibile l'impronta ecologica.

I vecchi impianti sono smaltiti e riciclati separatamente: l'acrilico viene trasformato in granulato, il vetro viene fuso e il mercurio recuperato. Si ottengono così 28 tonnellate di alluminio, più di 8 tonnellate di vetro acrilico, oltre 13'000 lampade fluorescenti e circa 12'000 sistemi al neon. 

Parallelamente, si raccolgono 662 capi d'abbigliamento con il vecchio logo, che la Croce Rossa distribuisce a persone bisognose. Inoltre, il Gruppo Raiffeisen fa fondere con procedimento ecologico 3'350 pellicole da tavolo, del peso complessivo di 32.2 tonnellate, che possono così essere riutilizzate.  

Sia a livello nazionale che locale: Raiffeisen e l'amore per lo sport

Lo sport fa bene e diverte. I talenti vengono spesso coltivati in associazioni regionali – sostenute dalle Banche Raiffeisen locali. Anche a livello nazionale, il Gruppo Raiffeisen sostiene lo sport con grande passione, rafforzando le giovani leve.

Nello sport, nella cultura o in progetti locali: l'ampio impegno delle Banche Raiffeisen a favore della società è fortemente radicato a livello locale.

Nel 2005, il Gruppo Raiffeisen decide di promuovere soprattutto gli sport invernali, oltre a varie e numerose attività sportive locali. Ne beneficiano lo sport di alto livello, le giovani leve, gli sport di massa e anche lo sport per persone con disabilità.

Raiffeisen supporta gli sport invernali svizzeri dal 2005, qui ad Adelboden nel 2011.

Lo sponsoring nazionale di Swiss Ski sostiene le undici discipline sportive invernali: sci alpino, salto con gli sci, snowboard, sci di fondo, combinata nordica, skicross, freeski, aerial, moguls, biathlon e telemark. Tramite impegni assunti con le federazioni sciistiche regionali e con i tre centri sportivi nazionali vengono inoltre sostenuti 20'000 giovani atleti di sport invernali.

Nel 2010 il Gruppo Raiffeisen, quale principale sponsor delle giovani leve degli sport invernali svizzeri, lancia per esse un'iniziativa di donazione con la vendita di berretti. Da allora sono stati venduti oltre 500'000 berretti, raccogliendo un totale di 2.5 milioni di franchi, direttamente confluiti in progetti per giovani leve.

Vendita di articoli per i fan per gli sport invernali svizzeri ad Adelboden nel 2011.

Nel 2012 il Gruppo Raiffeisen amplia lo Sponsoring nazionale, diventando sponsor principale della Swiss Football League e title sponsor della Super League. Oltre 100 Raiffeisen Football Camp all'anno, il vantaggio per i soci del 50% su tutte le partite domenicali della Raiffeisen Super League o i Super League Family Days consentono a bambini e famiglie grande divertimento con il calcio. L'impegno a livello nazionale termina nel 2021 – a livello locale, però, il calcio continua a esser supportato e promosso dalle Banche Raiffeisen.

L'impegno di sponsoring complessivo del Gruppo Raiffeisen ammonta ormai a circa 23 milioni di franchi all'anno. Il diversificato e pluriennale sostegno degli sport invernali a livello nazionale e i numerosi impegni locali a favore delle più diverse discipline sportive lo dimostrano: Raiffeisen ha una grande passione per lo sport.

MemberPlus: maggiori vantaggi per i soci delle Banche Raiffeisen

Il programma bonus MemberPlus con vantaggi speciali per i soci delle Banche Raiffeisen mette in primo piano le loro esigenze.

Con il loro programma bonus MemberPlus, le Banche Raiffeisen si impegnano per una forte economia locale – e incentivano la creazione di valore. Ciò viene ben accolto: già nell'anno d'introduzione (2011), 50'000 soci MemberPlus partecipano a concerti ed eventi a prezzi agevolati e acquistano quasi 154'000 skipass a metà prezzo. L'offerta di escursioni Oberland Bernese viene sfruttata 124'000 volte e gli hotel della regione registrano 62'500 pernottamenti di soci MemberPlus. 

Dal 2011, i soci MemberPlus di Raiffeisen assistono a concerti ed eventi a prezzi scontati (Copyright: Marcel Stark Eisenhut).

Dal 2011, il portale MemberPlus è la piattaforma web centrale del programma bonus: su questo sito web i soci possono informarsi sulle offerte attuali ed effettuare subito proprie ordinazioni presso i partner aderenti. Già due anni dopo il lancio, più di 50'000 soci si sono registrati sul portale, generando un fatturato di oltre 5 milioni di franchi.

Dal 2014, per tutti, fino ai 26 anni, vi è il programma YoungMemberPlus con condizioni preferenziali sui prodotti bancari e sconti per offerte per il tempo libero.

Rilevanza sistemica: il Gruppo Raiffeisen soddisfa i requisiti

Dopo la crisi finanziaria del 2008, in Svizzera sono state introdotte nuove disposizioni legali per le banche di rilevanza sistemica. Esse concernono anche il Gruppo Raiffeisen: nel 2014 esso viene classificato come gruppo bancario di rilevanza sistemica.

Essere classificati come gruppo bancario di rilevanza sistemica ha un importante obiettivo: garantire e mantenere, in caso di crisi, i servizi e le funzioni che per l'economia nazionale svizzera sono indispensabili e non sostituibili a breve termine. In riferimento al Gruppo Raiffeisen essi sono: le operazioni di deposito e di credito a livello nazionale nonché il traffico dei pagamenti. 

Il 16 giugno 2014 Raiffeisen è stata classificata dalla Banca nazionale svizzera (BNS) come Banca a orientamento nazionale di rilevanza sistemica. Ciò si fonda sulle sue dimensioni, l'interconnessione e la non sostituibilità dei prodotti e dei servizi offerti, che, in caso di crisi, potrebbero comportare uno sconvolgimento significativo del sistema finanziario e dell'economia reale. Ciò evidenzia quanto il Gruppo Raiffeisen sia importante per l'economia nazionale svizzera.

Essere classificati rilevanti per il sistema comporta particolari requisiti: soddisfare disposizioni relative a fondi propri, liquidità e ripartizione dei rischi, concretizzare in una pianificazione di emergenza procedure da adottare in caso di grave crisi rispettivamente di incombente rischio di insolvenza nonché creare i presupposti nel caso in cui dovesse essere raccolta liquidità di emergenza (ELA).

Nell'ambito della pianificazione di emergenza, il Gruppo Raiffeisen è tenuto ogni anno a trasmettere all'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) il suo piano di stabilizzazione e il suo piano di emergenza. Il piano di stabilizzazione mostra in che modo il Gruppo Raiffeisen, in caso di grave crisi finanziaria, sia in grado di stabilizzarsi con le proprie forze, ovvero senza supporto statale, e quindi proseguire regolarmente la propria attività. Il piano di emergenza concretizza in che modo, in caso di  insolvenza incombente, le funzioni di rilevanza sistemica del Gruppo Raiffeisen possano essere proseguite senza interruzioni.

Inoltre, in quanto gruppo bancario di rilevanza sistemica il Gruppo Raiffeisen deve soddisfare accresciuti cuscinetti di capitale. Con una quota di Total Loss-Absorbing Capacity ponderata per il rischio (quota TLAC, un parametro in materia di vigilanza bancaria e relativo alla capacità di assorbimento delle perdite di una Banca) pari al 24.9% al 31 dicembre 2022, il Gruppo Raiffeisen presenta un'eccellente capitalizzazione.  Anche la situazione di liquidità del Gruppo è estremamente robusta. Con il 168%, la quota di liquidità a breve termine si attesta decisamente al di sopra del minimo regolamentare del 100%. In tal modo si garantisce che il Gruppo Raiffeisen possieda fondi a sufficienza per coprire il fabbisogno di liquidità per almeno 30 giorni in uno scenario di stress. In quanto gruppo bancario di rilevanza sistemica, dal 2024 il Gruppo Raiffeisen dovrà soddisfare particolari requisiti per meglio assorbire gli shock di liquidità rispetto a banche non rilevanti per il sistema e quindi soddisfare i propri obblighi di pagamento anche in una situazione di stress straordinario.

Gli elevati standard normativi cementano ulteriormente la stabilità del Gruppo bancario cooperativo Raiffeisen.

L'attività d'investimento viene ulteriormente ampliata e potenziata

Raiffeisen decide di offrire anche servizi bancari per organizzazioni e persone con grandi patrimoni. Ma come si presenta tutto ciò?

Ampliare le competenze in private banking e asset management (gestione patrimoniale): per questo motivo, nel 2012, Raiffeisen Svizzera società cooperativa acquista parti della banca sangallese Wegelin & Co., che assume il nuovo nome di Notenstein Banca Privata SA. 

Dal rapporto di gestione: nel 2012 Raiffeisen ha acquisito la sangallese Notenstein Banca Privata SA (Archivio storico Raiffeisen).

Nel 2015, Notenstein e la banca La Roche & Co AG si fondono nella Notenstein La Roche Banca Privata SA. Ciò rafforza ulteriormente il private banking e quindi l'assistenza a clientela privata facoltosa.

Nello stesso anno, Raiffeisen scorpora l'assistenza a investitori istituzionali e la gestione patrimoniale di investimenti collettivi di capitale nella Vescore SA, una società affiliata di Raiffeisen Svizzera società cooperativa. Nel 2016 la Vescore SA viene venduta a Vontobel e la collaborazione con quest'ultima viene riorganizzata su una nuova base contrattuale.

Nel 2018 Raiffeisen decide inoltre di vendere a Vontobel anche la Notenstein La Roche Banca Privata SA e di ampliare ulteriormente la propria attività d'investimento. Ciò riesce con successo: negli anni successivi Raiffeisen incrementa in modo netto il proprio risultato nelle operazioni su commissione e da prestazioni di servizio. 

Raiffeisen emette il primo prodotto strutturato proprio

Il Gruppo Raiffeisen lancia il primo prodotto strutturato proprio tramite la società affiliata Notenstein Banca Privata e in cooperazione con EFG Financial Products AG (oggi Leonteq AG).

Nel 2013, Notenstein Banca Privata SA lancia un'ampia gamma di prodotti d'investimento strutturati. I prodotti strutturati sono strumenti d'investimento innovativi per investitori esperti e coprono le esigenze più diverse: essi combinano prodotti classici, quali azioni o investimenti a reddito fisso, con strumenti finanziari derivati.

Con Raiffeisen Svizzera società cooperativa quale garante e EFG Financial Products AG come fornitore di servizi, Notenstein Banca Privata SA sviluppa nel mercato nazionale svizzero un nuovo modello aziendale per prodotti d'investimento strutturati, sinonimo di massima competenza, sicurezza e qualità del servizio.

L'ampia offerta di Notenstein Banca Privata SA comprende le seguenti categorie di base: prodotti per la protezione del capitale, prodotti per l'ottimizzazione del rendimento e prodotti di partecipazione e si rivolge a investitori sia privati che istituzionali. 

La nuova strategia di base: un dialogo vissuto

Mettersi sul banco di prova per crescere: i valori aziendali devono regolarmente essere verificati in modo critico. Nel 2015 ciò e stato confermato: si tratta di credibilità, sostenibilità, vicinanza e imprenditorialità, elaborati nel dialogo comune.

«Dialogo Raiffeisen 2012» costituisce il punto di partenza della rielaborazione della strategia di base. In un dialogo aperto, circa 1'500 dirigenti delle Banche Raiffeisen e di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera) discutono elementi strategici.

Nei due anni successivi, la strategia di base elaborata viene approfondita nelle singole Banche Raiffeisen.

Dialogo Raiffeisen 2015: tutti i collaboratori della Svizzera in un unico luogo, registrazione video (Archivio storico Raiffeisen).
 

Circa 10'000 collaboratori si incontrano a Basilea il 26 settembre 2015 in occasione di «DialogoPlus».


I valori aziendali credibilità, sostenibilità, vicinanza e imprenditorialità completano la visione del futuro del Gruppo Raiffeisen.

Rafforzati verso il futuro: l'interazione tra visione, missione e valori aziendali determina l'attività quotidiana e il successo degli anni a venire. 

Raiffeisen forte nell'abitazione di proprietà

Partner competente per la casa: il Gruppo Raiffeisen affianca la propria clientela in tutte le questioni concernenti l'abitazione di proprietà, ampliando costantemente la propria offerta di servizi. 

Raiffeisen integra le ipoteche per abitazione di proprietà con numerose prestazioni supplementari nel settore «Abitazione» (Getty, Didier Marti, 2020)

Valutazione energetica degli immobili nella consulenza per l'abitazione di proprietà: il Gruppo Raiffeisen è la prima banca in Svizzera a inserire, già nel 2015, la valutazione energetica degli immobili nella propria consulenza per l'abitazione di proprietà, ponendo così l'attenzione sul loro rinnovamento energetico.

Entrata nell'intermediazione immobiliare con RaiffeisenCasa e Raiffeisen Immo SA: nel 2017 il Gruppo Raiffeisen fonda Raiffeisen Immo SA che, sotto il nome RaiffeisenCasa, offre servizi di intermediazione immobiliare, supportando la clientela, unitamente alla competenza delle Banche Raiffeisen, nella vendita di immobili.

Nuove consulenze per l'abitazione di proprietà: nel 2022 il Gruppo Raiffeisen rielabora i propri servizi di consulenza. Le nuove consulenze per l'abitazione di proprietà mettono in primo piano tutte le esigenze connesse a questa tematica, tra cui:

Forte posizionamento nell'abitazione: le nuove consulenze vengono offerte insieme a consulenza per ricerca e acquisto, consulenza per nuova costruzione, consulenza sui finanziamenti, consulenza sulla modernizzazione e check della vendita. 

eroilocali.ch: una storia di successo nell'impegno locale

Una piattaforma di crowdfunding per progetti di pubblica utilità: su eroilocali.ch, a seconda del progetto, chiunque può ricevere (raccogliere) o mettere a disposizione (donare) denaro, materiale o interventi di aiutanti, in modo semplice e gratuito.

Qui nascono eroi locali: dal 2016 associazioni, istituzioni e privati in tutta la Svizzera possono raccogliere, sulla piattaforma gratuita di crowdfunding eroilocali.ch, donazioni per progetti di pubblica utilità. In modo semplice ed efficiente.

«eroilocali.ch» è l'unica piattaforma di crowdfunding svizzera senza spese. È stata creata da Raiffeisen nel 2016. (Copyright: Shining Film AG).

Dal lancio sono stati raccolti oltre 40 milioni di franchi con cui sono stati realizzati più di 2'200 progetti di pubblica utilità negli ambiti cultura, sport e sociale. Con una somma complessiva di oltre 600'000 franchi, nel 2021 il progetto «LIBER» ha raggiunto la cifra più alta: esso supporta autori e case editrici in Svizzera.

Nel 2020, durante il coronavirus, il Gruppo Raiffeisen apre la piattaforma anche alle PMI Svizzere: possono così essere supportate in modo rapido e semplice oltre 400 aziende, con ben 3.8 milioni di franchi.

Le molte storie di successo mostrano in modo impressionante quanto sia grande la solidarietà della popolazione svizzera. eroilocali.ch è una forma moderna del pensiero di base di Raiffeisen «offrire aiuto all'autoaiuto».

Risolta la controversia fiscale USA

Per anni, USA e Svizzera hanno una controversia relativa a miliardi di fondi neri USA presso banche svizzere. Nell'ambito dell'accordo svizzero con gli USA, anche il Gruppo Raiffeisen è tenuto a raccogliere informazioni e a trasmetterle alle autorità statunitensi. Meticolose ricerche non hanno portato alla luce alcuna negligenza del Gruppo Raiffeisen. Nel 2016 Raiffeisen ne ha ricevuto la formale conferma.

Nel 2008 inizia la controversia fiscale USA con la Svizzera. L'evento scatenante è una richiesta di assistenza amministrativa con cui gli USA esigono dalla Svizzera dati di clienti di cittadini USA che vivono in Svizzera. L'accusa degli USA: le banche svizzere sono sospettate di favorire la sottrazione d'imposta. Ne consegue un braccio di ferro durato anni.

Il 29 agosto 2013 Svizzera e USA risolvono la controversia, stipulando un accordo a Washington, che definisce il quadro entro il quale le banche svizzere coopereranno con le autorità americane.

Le banche svizzere vengono suddivise in quattro categorie; il Gruppo Raiffeisen dichiara di far parte della categoria 3. In questo gruppo deve dimostrare di non aver compiuto alcuna grave violazione delle leggi USA, ossia di non aver sistematicamente e attivamente supportato clienti USA nella sottrazione d'imposta. Seguono meticolose ricerche; nel 2015 il Gruppo Raiffeisen presenta in merito un rapporto dettagliato al Dipartimento di giustizia statunitense.

L'esito è positivo: nel 2016 le autorità USA chiudono la procedura senza richiesta di sanzioni per il Gruppo Raiffeisen. 

TWINT, il portafoglio digitale della Svizzera

Pagare, incassare e molto altro con lo smartphone: dal 30 maggio 2017 i titolari di conti Raiffeisen in Svizzera possono utilizzare l'app TWINT. Ormai oltre quattro milioni di persone «twintano».

Dal 30 maggio 2017 i titolari di conti Raiffeisen possono trasferire denaro tramite Twint utilizzando lo smartphone.

Contante digitale sempre disponibile grazie allo smartphone: nel 2016 il Gruppo Raiffeisen introduce, con il nome di Raiffeisen Paymit, la prima soluzione di pagamento per smartphone. Entro fine anno si registrano ad essa già 17'000 persone.

Tuttavia, ciò non basta: l'anno successivo, infatti, Paymit e TWINT si uniscono in una soluzione di pagamento svizzera indipendente da piattaforma.

TWINT, l'App di pagamento in Svizzera, ha l'effetto di una bomba: questo «portamonete digitale» permette agli utenti di pagare senza contanti, inviare e richiedere velocemente denaro tra amici, fare acquisti online in tutta comodità o beneficiare di sconti interessanti.

Entro pochissimo tempo si registrano 100'000 clienti. Nel 2021 sono già quattro milioni, di cui 900'000 presso il Gruppo Raiffeisen, con tendenza in crescita, perché sempre più persone «twintano».

Già nel 2020 si contavano 150'000 punti di accettazione TWINT: lo si utilizza, ad esempio, volentieri per pagare alla cassa del supermercato, fare acquisti in negozi di prodotti agricoli, pagare generi alimentari ordinati a domicilio, pagare parcheggi, comprare buoni digitali o fare donazioni. 

Raiffeisen modernizza la governance del Gruppo e approva la strategia dei titolari

Ogni voto conta: Raiffeisen Svizzera società cooperativa appartiene alle Banche Raiffeisen e fornisce loro servizi centrali. Nell'ambito di un processo di riforma viene introdotta una nuova governance del Gruppo e, per la prima volta nella sua storia, il Gruppo ha approvato una strategia dei titolari. In tal modo, le Banche Raiffeisen e Raiffeisen Svizzera hanno posto le basi per una migliore collaborazione all'interno del Gruppo.

La «Riforma 21» è volta a rafforzare le possibilità di partecipazione delle Banche Raiffeisen all'interno del Gruppo quali proprietarie di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera). A tal fine, rappresentanti eletti di tutte le Banche Raiffeisen si incontrano nel 2019 in un'Assemblea dei titolari: in tale sede stabiliscono le aspettative dei titolari nei confronti di Raiffeisen Svizzera e le approvano – nella prima «strategia dei titolari» dei 120 anni di storia di Raiffeisen!

In occasione dell'Assemblea straordinaria dei delegati del 16 novembre 2019 sono stati approvati a stragrande maggioranza e quindi stabiliti nello statuto i seguenti importanti punti:


Avere uno scambio gli uni con gli altri e formare insieme un'opinione è un importante pilastro di Raiffeisen – del tutto in linea con la tradizione cooperativa.

Gestione patrimoniale in mani professionali

Affidare la gestione del patrimonio a specialisti, senza per questo cedere le redini: a tale fine il Gruppo Raiffeisen offre un proprio mandato di gestione patrimoniale. 

Nel 2018 il Gruppo Raiffeisen vuole ampliare ulteriormente le proprie competenze nel settore investimenti. Si occupa pertanto lui stesso dei mandati precedentemente gestiti dal partner Vontobel. Per rispondere ancora meglio alle esigenze della clientela, l'intera gamma di mandati viene rielaborata. Il Gruppo Raiffeisen crea ad esempio un mandato Swissness con focus sul mercato nazionale, un mandato Futura con focus sugli investimenti sostenibili e un mandato Global con focus sui mercati finanziari mondiali.

Investire con l'app 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: con Raiffeisen RIO, nel 2020 il Gruppo Raiffeisen entra nel mondo della gestione patrimoniale digitale. L'app Raiffeisen RIO consente ai clienti di selezionare il mandato adatto a loro – con pochi clic e già a partire da 5'000 franchi. La possibilità di selezionare temi prioritari conferisce inoltre al portafoglio un tratto personale. 

Dal 2020, Raiffeisen Rio consente di gestire denaro e investimenti tramite app.

Nel 2022, il Gruppo Raiffeisen attua la nuova strategia di sostenibilità. In tal senso, esso orienta anche i classici mandati di gestione patrimoniale già in essere alla sostenibilità ed è la prima Banca retail a lanciare un mandato di gestione patrimoniale Impact. Al contempo, il precedente volume minimo di questi mandati viene ridotto da 100'000 a 50'000 franchi. Ciò consente a una più ampia cerchia di clienti di far gestire in modo professionale il proprio patrimonio da esperti Raiffeisen. 

Raiffeisen apre Centri per la clientela aziendale regionali

Raiffeisen Svizzera società cooperativa apre Centri per la clientela aziendale regionali, che supportano le singole Banche Raiffeisen nel fornire assistenza mirata alla clientela aziendale e a potenziare sul lungo termine questo segmento quale ulteriore importante ramo di attività. 

Il Gruppo Raiffeisen amplia ulteriormente il settore Clientela aziendale. Per offrire alle Banche Raiffeisen radicate a livello regionale un accesso diretto a soluzioni specifiche per prodotti e segmenti, nel 2009 Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera) apre i primi Centri per la clientela aziendale regionali a San Gallo, Zurigo, Berna e Lucerna. Entro breve tempo il numero di questi Centri di competenza è stato accresciuto con quelli di Basilea, Losanna e Bellinzona.

Competenza e assistenza alla clientela vanno di pari passo: dopo un periodo di introduzione tra le Banche Raiffeisen regionali e i collaboratori dei sette Centri regionali, si è definito un importante catalogo delle prestazioni per l'ulteriore sviluppo.

Le Banche Raiffeisen hanno in ogni momento la possibilità di coinvolgere, per l'assistenza alla clientela, gli specialisti di un Centro per la clientela aziendale. I collaboratori dei Centri per la clientela aziendale costituiscono un plusvalore sia per le Banche Raiffeisen che per le PMI locali. L'assistenza alla clientela continua a restare presso la locale Banca Raiffeisen.

I Centri per la clientela aziendale supportano così, in modo mirato, la diversificazione del Gruppo Raiffeisen tramite una maggiore focalizzazione sul segmento Clientela aziendale. Insieme agli esperti dei Centri per la clientela aziendale, le Banche Raiffeisen individuano le esigenze dei clienti, mettono a loro disposizione soluzioni globali, portando così avanti la crescita in questo segmento clientela strategicamente importante.

La clientela aziendale trae profitto dal know-how combinato della Banca Raiffeisen e dei Centri per la clientela aziendale, il che consente un'assistenza completa in questioni finanziarie.

Offerta di prestazioni su misura per la clientela aziendale

Il Gruppo Raiffeisen amplia in modo mirato l'offerta di prestazioni per la clientela aziendale, riposizionandosi a livello organizzativo in questo settore. Il nuovo dipartimento Clientela aziendale, creato nel 2015, porta avanti lo sviluppo delle prestazioni e dei prodotti per la clientela aziendale, ampliando in tal modo la diversificazione strategica del Gruppo Raiffeisen. 

Interlocutore importante per le aziende: con una nuova struttura dirigenziale, il Gruppo Raiffeisen si orienta in misura ancora maggiore ai suoi clienti, rivolgendosi in modo mirato alla clientela aziendale con offerte di prestazioni su misura. Nel 2015, tutte le attività legate al settore Clientela aziendale vengono raggruppate a livello organizzativo in un proprio dipartimento di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera) e ulteriormente orientate alle esigenze della clientela aziendale. Oltre all'ulteriore sviluppo della gamma di prodotti, vengono costantemente ampliate specifiche competenze specialistiche supplementari nel settore Clientela aziendale (ad es. in relazione a garanzie, leasing e traffico dei pagamenti).

Date le crescenti esigenze della clientela, posizioni clienti più grandi e complesse vengono anche gestite direttamente da Raiffeisen Svizzera.

La struttura unica nel suo genere, con competenza relativa alla clientela aziendale locale delle Banche Raiffeisen, presenza regionale nei Centri per la clientela aziendale e competenza nazionale nel settore dei grandi clienti, consente un'assistenza orientata al cliente e specifica per segmento in tutte le questioni rilevanti per le aziende. Inoltre, grazie all'RCI (Raiffeisen Centro Imprenditoriale), Raiffeisen mette a disposizione della clientela aziendale competenze operative al di fuori dei classici temi bancari, quali prodotti e finanziamenti.

Ciò consente al Gruppo Raiffeisen di offrire soluzioni anche per sfide imprenditoriali complesse, sia nell'ambito dei finanziamenti strutturati che in operazioni di leasing o nel settore Corporate finance.

Insieme, le Banche Raiffeisen e Raiffeisen Svizzera raggiungono per la prima volta nel 2022 oltre 220'000 clienti aziendali e continuano a perseguire una strategia di crescita sostenibile. 

La crisi finanziaria del 2008 colpisce la Svizzera

Nel 2008 crolla Lehman Brothers, la quarta più grande banca commerciale USA. In tal modo inizia una crisi finanziaria ed economica con gravi conseguenze a livello mondiale.

15 settembre 2008, un collaboratore lascia l'edificio della banca insolvente Lehman Brothers a New York (KEYSTONE/AP Photo/ Louis Lanzano)

La crisi finanziaria mondiale del 2008 colpisce duramente anche la Svizzera, dove le banche generano il 10% del prodotto interno lordo. Ad essere maggiormente colpite sono le due grandi banche svizzere UBS Group SA (UBS) e Credit Suisse Group SA.

Intervengono il governo svizzero e la Banca nazionale svizzera, che rispettivamente con 6 miliardi di franchi e 54 miliardi di dollari salvano UBS, in grandi difficoltà a causa di titoli del mercato finanziario ormai senza valore.

Oltre alle banche, anche l'economia delle esportazioni risente della crisi nei paesi dei suoi principali partner commerciali, soprattutto negli Stati Uniti e nell'Unione europea (UE).

E il Gruppo Raiffeisen? In quanto istituto nazionale, non è direttamente colpito dalla crisi finanziaria. Esso è come un approdo sicuro nel mare in tempesta e si concentra su ciò che sostanzialmente lo rende forte, ovvero i valori di base della cooperativa: la tradizione dell'associazione dell'autoaiuto, l'obiettivo di creare valori non solo materiali ma anche immateriali, la sussidiarietà (autodeterminazione e responsabilità personale), la democrazia e il sistema di milizia.

Strategia di base Raiffeisen: un pilastro innovativo

Nel 2004 viene approvata la strategia di base Raiffeisen, che mette al centro i valori della cooperativa: autoaiuto e gestione autonoma a vantaggio dei soci. Ciò dà i suoi frutti, come si evidenzia nella crisi finanziaria 2008.


I tre principali obiettivi strategici della nuova strategia di base Raiffeisen sono:

  1. Posizionare Raiffeisen come banca retail leader in Svizzera
  2. Sfruttare i potenziali della clientela
  3. Creare processi e strutture efficienti

Con la strategia di base Raiffeisen appena approvata ci si impegna anche a rispettare i valori di base della cooperativa: la tradizione dell'associazione dell'autoaiuto, l'obiettivo di creare valori non solo materiali ma anche immateriali, la sussidiarietà (autodeterminazione e responsabilità personale), la democrazia e il sistema di milizia.

Raiffeisen fissa, inoltre, la nuova strategia di base:

Il detto «Ciò che vuole crescere alto, deve avere radici profonde» chiarisce i valori di base. E in effetti: proprio nella crisi finanziaria del 2008, e negli anni successivi, il Gruppo Raiffeisen può costruire su una cultura matura, ben radicata nell'azienda e nei collaboratori, che si manifesta in una forte fidelizzazione della clientela. Questa cultura, coltivata nel tempo, viene percepita e apprezzata da clienti, soci e partner.

La Svizzera ratifica l'Accordo di Parigi sul clima

Segnale forte per la protezione del clima globale: in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Parigi di dicembre 2015, 195 Stati e l'Unione Europea si accordano per limitare il riscaldamento globale a nettamente meno di 2 gradi Celsius, nel migliore dei casi a meno di 1.5 gradi.

5 dicembre 2015, Laurent Fabius, Presidente della Conferenza sul clima di Parigi, solleva il documento finale (KEYSTONE/Agence VU/Paolo Verzone/Agence VU)

L'Accordo di Parigi sul clima è un evento storico nelle trattative internazionali globali sul clima: mai, prima di allora, tanti partecipanti si erano assunti impegni così forti. In tal modo si intende poter limitare le conseguenze ambientali quali catastrofi naturali, siccità e aumento del livello dei mari.

La Svizzera ratifica l'accordo internazionale di Parigi sul clima il 6 ottobre 2017. L'obiettivo: ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra del 20%, rispetto alla situazione del 1990.

Il Gruppo Raiffeisen sostiene l'Accordo di Parigi sul clima ed era già impegnato nel 2008 nella costituzione della Fondazione Svizzera per il Clima. Dopo il 2015, ha ampliato il proprio impegno climatico. Oggi il Gruppo Raiffeisen rende pubblici, in un allegato al rapporto di gestione separato, i dati relativi alle sue emissioni di CO2, i rischi e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico e le misure relative al clima. 

Rapporto sulla sostenibilità: informare in modo trasparente

Nel XXI secolo, dalle aziende ci si aspetta sempre più che assumano la propria responsabilità sociale e ne informino con rapporti. In una prima fase Raiffeisen si concentra su tematiche ambientali – infine si tratta di fornire un rapporto sulla sostenibilità trasparente e completo sotto il profilo sociale, ecologico ed economico. 

Assumere responsabilità sociale – agire in modo sostenibile: già nel 2002 un primo rapporto ambientale, e un secondo nel 2005, illustrano dove e cosa Raiffeisen fa per l'ambiente. Allora si trattava di edifici ecologici e consumo energetico («misure di risparmio energetico»), di acquisizione di prodotti nonché di smaltimento di rifiuti. Dal 2006 il Gruppo riferisce annualmente nel rapporto di gestione, in un capitolo separato, riguardo ai propri sforzi in materia di sostenibilità.

Dal 2011 il rapporto sulla sostenibilità si basa sullo standard internazionale GRI (Global Reporting Initiative). Dal 2018 Raiffeisen fornisce un rapporto trasparente e completo sulla base di questo standard.

Dal 2020 vengono prese in considerazione anche le raccomandazioni di pubblicazione trasparente della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) e i Principles for Responsible Banking, a cui si aggiungono sempre più requisiti giuridici e normativi.

La sostenibilità è determinata da un pensiero a lungo termine. Questo valore ha una lunga tradizione presso Raiffeisen ed è profondamente radicato sia a livello ecologico che economico e sociale. Per Raiffeisen in quanto azienda ciò significa: gestire con cautela risorse e protezione del clima, una politica aziendale prudente, riconoscimento e salari ragionevoli, relazioni cliente a lungo termine ed eque.

E per le persone: iter decisionali brevi grazie a strutture decentrate nella più fitta rete di sportelli bancari della Svizzera. Concretamente: prodotti bancari sostenibili, pari opportunità e buone possibilità di formazione e perfezionamento quali obiettivi sostenibili per il personale.

La più fitta rete di agenzie in Svizzera

Fino al 1995, il numero di Banche Raiffeisen e agenzie cresce costantemente. In seguito, diminuisce continuamente. Tuttavia, la Banca Raiffeisen continua a essere vicina ai propri clienti più che mai. 

Nei primi anni le Banche Raiffeisen sorgono prevalentemente in campagna – in piccoli e grandi paesi. A partire dagli anni '90, le agenzie piccole e meno frequentate vengono chiuse, mentre al contempo, tuttavia, nuove agenzie aprono in aree urbane.

Anche oggi, quindi, il Gruppo Raiffeisen possiede la più fitta rete di agenzie di tutte le banche svizzere, e questo nonostante l'avanzare della digitalizzazione. 

Tutte le sedi di Raiffeisen in Svizzera (sedi principali e agenzie, stato: giugno 2023)

Accessibile, vicina, sul posto: oltre il 90 per cento della popolazione può raggiungere una Banca Raiffeisen in soli dieci minuti di auto (stato: 2022). Pertanto, il Gruppo Raiffeisen è fortemente connesso con oltre 3.6 milioni di persone e circa 220'000 aziende in Svizzera.

Nuova governance del Gruppo di Raiffeisen

Gestire un'azienda in modo responsabile: a tal fine si applicano regole chiare, denominate «corporate governance» che presso il Gruppo Raiffeisen vengono regolarmente verificate.

Mettere criticamente sul banco di prova la propria gestione aziendale: un impulso in tal senso arriva dall'esterno. L'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) apre una «procedura di enforcement» nei confronti di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera) riguardo a temi di corporate governance. Con il comunicato stampa del 14 giugno 2018 la FINMA rende note le carenze della corporate governance e dispone adeguate misure, tra cui anche la verifica di una possibile conversione di Raiffeisen Svizzera in società anonima.

Raiffeisen Svizzera reagisce, dando al Prof. Dr. Bruno Gehrig l'incarico di un'indagine indipendente. Il cosiddetto rapporto Gehrig viene pubblicato da Raiffeisen Svizzera il 22 gennaio 2019. Esso conferma in sostanza le conclusioni dell'autorità di vigilanza. La conversione di Raiffeisen Svizzera in una società anonima, invece, dopo accurata analisi viene considerata non efficiente o non necessaria.

Raiffeisen Svizzera ne trae le dovute conseguenze e, sulla base del rapporto finale della FINMA e del rapporto Gehrig, adotta un ampio pacchetto di misure, attuato con successo nei tempi previsti. Consiglio di amministrazione e Direzione individuano nella corporate governance un importante fattore di successo per lo sviluppo futuro del Gruppo.

Una struttura di governance trasparente, processi più efficaci e più efficienti, in combinazione con strumenti di gestione ottimizzati e strutture di controllo e vigilanza rafforzate sono i presupposti del quadro di una gestione aziendale responsabile.

I principi e le regole fondamentali della corporate governance sono oggi riportati nello statuto, nei regolamenti dell'organizzazione, nel Regolamento interno e in varie istruzioni e direttive di Raiffeisen Svizzera.

Negli anni successivi, adeguamenti regolamentari e organizzativi presso le Banche Raiffeisen portano a una modernizzazione della corporate governance dell'intero Gruppo Raiffeisen. 

Le succursali di Raiffeisen Svizzera vengono rese indipendenti

La cooperativa viene vissuta – in modo coerente. Nel 2022 e nel 2023 le succursali di Raiffeisen Svizzera società cooperativa diventano Banche cooperative indipendenti. In tal modo il Gruppo Raiffeisen rafforza ulteriormente il proprio modello cooperativo.

Nelle discussioni sulla strategia dei titolari del 2019 diventa chiaro: vi è un forte desiderio di rendere indipendenti le succursali di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera), in linea con il principio cooperativo. Con un chiaro «Sì» del 98% di tutti i partecipanti, a giugno 2021 l'Assemblea generale di Raiffeisen Svizzera decide di convertire le sue sei succursali delle aree urbane in Banche cooperative indipendenti.

A gennaio 2022 fanno il passo verso una cooperativa indipendente Berna e Thalwil. A giugno 2022 è la volta delle succursali di San Gallo e Winterthur. A partire dal 2023 diventano Banche cooperative indipendenti anche quelle di Zurigo e Basilea. Il capitale necessario per l'indipendenza è stato riunito mediante quote sottoscritte dalla popolazione entro i termini stabiliti. 

Pubblicità per la sottoscrizione di quote in occasione dell'indipendenza della succursale di Zurigo.

Incentivare le Banche Raiffeisen quali membri della cooperativa indipendenti di Raiffeisen Svizzera e garantirne l'indipendenza economica e l'esistenza: il passo verso l'indipendenza rafforza il modello cooperativo di Raiffeisen.

Strategia del Gruppo Raiffeisen 2025

Focus per oggi e per il futuro: nel 2020 Raiffeisen Svizzera definisce, nella Strategia del Gruppo Raiffeisen 2025, l'orientamento strategico del Gruppo per i successivi cinque anni.

La «Strategia del Gruppo 2025» punta tra l'altro a portare avanti la digitalizzazione, dando tuttavia al contempo grande importanza alla consulenza.

La Strategia del Gruppo Raiffeisen 2025 è stata sviluppata in un ampio processo partecipativo. Essa dà l'idea a livello di Gruppo della direzione in cui il Gruppo Raiffeisen dovrà andare nei successivi 5 anni, di come esso si presenterà sul mercato bancario svizzero e del modo in cui questo percorso possa essere compiuto con successo insieme a tutte le Banche Raiffeisen.

L'obiettivo è la coerente concentrazione sulla clientela e maggiore tempo per la consulenza, così da poter agire anche in futuro come Banca cooperativa di successo e vicina ai propri clienti. 

La Strategia del Gruppo Raiffeisen 2025 si fonda su 6 orientamenti strategici:

  1. Orientiamo i nostri servizi in modo coerente alle esigenze dei clienti
  2. Sviluppiamo ulteriormente il nostro modello aziendale per essere un fornitore di soluzioni
  3. Standardizziamo e digitalizziamo i processi
  4. Ci differenziamo in quanto cooperativa sostenibile
  5. Ci sviluppiamo in un'organizzazione che apprende con elevata capacità di cambiamento
  6. Utilizziamo attivamente nuove tecnologie

Nel 2022, la strategia «Raiffeisen 2025» approvata nel 2020 viene affinata, nel quadro della sua verifica ordinaria, per quanto concerne obiettivo e focalizzazione delle pianificazioni di attuazione.  

Raiffeisen Svizzera abroga i «bonus individuali»

In primo piano vi è la prestazione collettiva del team, perché insieme tutti ottengono di più: nel 2021 Raiffeisen Svizzera società cooperativa introduce un nuovo modello di remunerazione per i suoi collaboratori. I pagamenti di bonus individuali vengono abrogati – al loro posto vi è una partecipazione agli utili collettiva.

La remunerazione complessiva resta in linea di principio allo stesso livello: rispetto alla remunerazione di base, l'importo della partecipazione agli utili per tutti i collaboratori resta limitata a pochi punti percentuali. Ciò vale anche per i Membri della Direzione di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera).

Il modello è conforme ai valori cooperativi: Raiffeisen promuove in tal modo la cultura del «noi» e quindi una collaborazione trasversale. Il nuovo modello di remunerazione conforme alla strategia consente di evitare conflitti di interesse ed eccessiva propensione al rischio. In luogo di tutto ciò, incentivi a buone prestazioni inducono proventi stabili e un risultato aziendale a lungo termine, da cui tutti traggono vantaggio.

A livello pratico, ciò significa concretamente che le prestazioni di team particolari vengono rese note tra i collaboratori di Raiffeisen Svizzera. Ciò è volto a promuovere una cultura in cui i collaboratori perseguono in modo coerente obiettivi sovraordinati, sviluppando insieme soluzioni nell'interesse dell'intero Gruppo. I dirigenti possono premiare, tutto l'anno, in modo flessibile e senza burocrazia, prestazioni superiori alla media. Non solo con denaro, ma, ad esempio, anche con una gita. Ciò vale per tutti – anche per collaboratori con accesso al mercato e possibilità di negoziazione e per collaboratori della sorveglianza dei rischi. Inoltre, non viene corrisposta alcuna indennità d'entrata o d'uscita.

Le remunerazioni di Consiglio di amministrazione e Direzione sono a loro volta rese pubbliche e controllate dal Comitato di remunerazione.

Raiffeisen Svizzera fornisce consulenza alle singole Banche Raiffeisen per domande concernenti la remunerazione. La determinazione della remunerazione resta comunque di competenza delle singole Banche Raiffeisen.

Due milioni di soci della Cooperativa in Svizzera

Tutte le Casse Raiffeisen, affiliate all'Unione svizzera Raiffeisen, contavano insieme, nel primo anno di vita di quest'ultima – ovvero nel 1903 – 1'704 soci della Cooperativa. 120 anni dopo, il Gruppo Raiffeisen, insieme alle Banche Raiffeisen, vanta oltre due milioni di soci della Cooperativa: il 5 dicembre 2022 è stato accolto il duemilionesimo socio.

Una comunità forte: i soci sono all'origine delle Casse Raiffeisen. Per aiutare se stessi e portarsi reciprocamente aiuto in questioni creditizie, si uniscono nel proprio villaggio. «Autoaiuto, solidarietà e gestione autonoma» sono gli aspetti centrali.

Ne fanno parte soci e socie (anche persone giuridiche) di una Banca Raiffeisen e possiedono almeno una delle sue quote.

Possono informarsi in modo diretto all'Assemblea generale o con una votazione per corrispondenza della loro Banca Raiffeisen locale. Ogni socio ha un voto, indipendentemente dal numero di quote che ha sottoscritto.

In passato i soci assumevano anche i rischi finanziari della propria Banca Raiffeisen – oggi non è più così, ad eccezione della quota sottoscritta. Non si è tuttavia mai verificato che i soci dovessero versare un contribuito per salvare una Banca Raiffeisen.

I soci ricevono un interesse per la loro quota. Coloro che utilizzano attivamente la loro relazione bancaria con la Banca Raiffeisen, ovvero MemberPlus, beneficiano anche di parecchi vantaggi per servizi bancari e di sconti su concerti e skipass giornalieri o di accessi gratuiti in oltre 500 musei svizzeri.

Nel 2021 nel 2022 si è registrato un numero particolarmente elevato di nuovi soci, anche perché sei succursali di Raiffeisen Svizzera società cooperativa (Raiffeisen Svizzera) sono state trasformate in cooperative indipendenti.

Oltre il 40% dei nuovi soci degli anni dal 2019 al 2022 ha meno di 40 anni e circa il 20% ne ha meno di 30. Circa il 56% di tutti i soci proviene da regioni rurali, mentre il 44% circa vive in aree urbane. 

COVID-19: sportello bancario chiuso, che fare?

A inizio 2020 il coronavirus arriva anche in Europa – e il Gruppo Raiffeisen reagisce subito. Il motto è: per la protezione di tutti, evitare quanto possibile i contatti personali, aiutare rapidamente le piccole e medie imprese (PMI) e garantire l'attività bancaria. È un periodo difficile!

Il SARS-CoV-2, detto anche COVID-19 o coronavirus, tiene in pugno il mondo a partire dal 2020. Misure decretate dalle autorità per persone e aziende si susseguono a getto continuo. Il Gruppo Raiffeisen reagisce subito: già a gennaio 2020 viene costituita un'apposita task force. Mascherine e disinfettanti vengono immediatamente ordinati e messi a disposizione. Viene approntata l'infrastruttura tecnica per l'home office. Per le manifestazioni in presenza sono predisposte concrete raccomandazioni operative nell'assoluto rispetto delle disposizioni delle autorità.

Il 4 marzo 2020 entra in funzione presso il Gruppo Raiffeisen una hotline per la clientela. A inizio marzo 2020 per i collaboratori si applica quanto segue: dove possibile, passare all'home office. Per garantire l'operatività, i team vengono separati. Se un team è impossibilitato a lavorare causa malattia, la prosecuzione delle attività può essere garantita dall'altro. A marzo 2020, a cadenza di circa due giorni, il Gruppo Raiffeisen emana nuove istruzioni operative, sempre in linea con le raccomandazioni del Consiglio federale.

L'11 marzo 2020 il Canton Ticino dichiara lo stato di emergenza. Ai clienti di Raiffeisen viene chiesto di svolgere la maggior parte delle operazioni bancarie online. Già pochi giorni dopo, il 15 marzo 2020, è la fine del contatto personale allo sportello. La Confederazione ha decretato lo «shutdown».

Subito acquisisce importanza un altro tema: aiutare le piccole e medie imprese (PMI) nei finanziamenti e superare i problemi di liquidità. Il Gruppo Raiffeisen predispone un pacchetto di supporto alle PMI e, in questo ambito, apre temporaneamente la propria piattaforma di crowdfunding eroilocali.ch anche alle PMI, sostenendo in tal modo soprattutto l'economia locale.

Al contempo, il Gruppo Raiffeisen partecipa in modo determinante all'elaborazione del programma di credito della Confederazione. Il programma di credito prende inizio e il Raiffeisen Centro Imprenditoriale RCI rafforza al contempo la propria attività di consulenza.

Il 27 aprile, l'11 maggio e l'8 giugno 2021 la Confederazione abolisce gradualmente le rigide misure contro il coronavirus. Il Gruppo Raiffeisen continua, tuttavia, ad agire con cautela. In seguito, dopo che, il 17 febbraio 2022, il Consiglio federale ha deciso di abolire la maggior parte delle misure contro il coronavirus, Raiffeisen Svizzera società cooperativa passa per i collaboratori al cosiddetto «FlexWork»: è possibile svolgere fino all'80 per cento del lavoro annuo in modo indipendente dal luogo, purché la funzione e lo specifico contenuto lavorativo lo consentano.

Raiffeisen festeggia il suo 125° anniversario

Nella sua veste di secondo Gruppo bancario svizzero e cooperativa responsabile, Raiffeisen contribuisce da 125 anni all'economia e alla società svizzere. In quanto azienda che opera in modo sostenibile, ci concentriamo sulla stabilità e sull'affidabilità. 

Il successo dei nostri 125 anni di storia è stato reso possibile anche dal basso livello di rischio del nostro modello aziendale. Negli ultimi 125 anni il settore bancario è cambiato. Il modello aziendale cooperativo e il forte radicamento nelle regioni sono invece rimasti. Raiffeisen si è sviluppata costantemente negli ultimi 125 anni. Da Banca locale a piccola Unione, fino a un moderno gruppo bancario che opera in tutta la Svizzera e che crea plusvalore per i suoi soci e per la società. Sulla base di questa consapevolezza, Raiffeisen si impegna per la Svizzera e crea plusvalore per i suoi soci e per la società. Da 125 anni e anche in futuro: è proprio questo a rendere unica Raiffeisen.