AVS 21: cosa significa questa revisione per me?

L'elettorato svizzero ha deciso: sì alla'AVS 21! Le donne lavoreranno quindi presto più a lungo. Ma non è l'unica novità. Cosa significa la riforma per la vostra pianificazione finanziaria? Abbiamo riassunto per voi le principali modifiche nella previdenza per la vecchiaia.

1. Età di pensionamento uniforme a 65 anni

 

Questo è il punto che ha suscitato più dibattito prima della votazione: ora le donne lavoreranno tanto a lungo quanto gli uomini per percepire la rendita AVS completa. La vostra età di pensionamento (ora «età di riferimento») viene aumentata progressivamente – ogni anno di tre mesi – da 64 a 65 anni. Se la riforma, come previsto, diventerà effettiva il 1° gennaio 2024, l'età di pensionamento delle donne nel 2025 aumenterà all'inizio di tre mesi – un anno dopo l'entrata in vigore della riforma.

Secondo il calendario attuale, le donne nate nel 1964 saranno le prime a lavorare un intero anno in più.

Le donne delle prime nove classi d'età ricevono dei pagamenti di compensazione. Questa compensazione, per le donne della cosiddetta generazione di transizione (secondo l'attuale calendario le annate dal 1961 al 1969), funziona in due modi: se lavorano fino alla nuova età di pensionamento, ricevono un supplemento di rendita vita natural durante. Questo supplemento si calcola in base all'anno di nascita e al reddito annuo medio. Per le donne con un reddito più basso il supplemento è maggiore. Se invece le donne vanno in pensione a 64 anni (o prima), la rendita viene decurtata in misura minore rispetto alla precedente riscossione anticipata.

Buono a sapersi

Quanta rendita ricevo?

Calcolatelo voi: A quanto ammonta il mio supplemento di rendita? Quale decurtazione mi aspetta in caso di pensionamento anticipato?

Per calcolare la vostra rendita di vecchiaia nel modo più semplice possibile, vi consigliamo di richiedere un calcolo preliminare della rendita presso la vostra cassa di compensazione cantonale.

2. Riscossione della rendita più flessibile

 

Le donne e gli uomini possono riscuotere la loro rendita dal 63° anno di età (le donne della generazione di transizione dal 62°) e posticiparne la riscossione fino al 70° anno compiuto – con le relative decurtazioni e gli aumenti della rendita.

Ora è possibile anche percepire anticipatamente o posticipare il percepimento anche solo di una parte della rendita. Riscossione anticipata, regolare e posticipata possono essere combinate individualmente. Le pensionate e i pensionati possono per esempio percepire solo parte della rendita a 65 anni e posticipare il resto. Oppure scelgono un percepimento parziale e attendono di riscuotere la rendita restante all'età di riferimento, o persino dopo. Tutto questo permette un passaggio graduale dalla vita lavorativa alla pensione (v. grafico). 

Ora le donne e gli uomini possono percepire anticipatamente o posticipare anche solo parte della rendita – per un passaggio graduale dalla vita lavorativa alla pensione.

Combinazione prelievo anticipato e rinvio

3. Stimoli per lavorare più a lungo

 

Chi lavora oltre i 65 anni di età può migliorare la sua rendita: in futuro i contributi AVS versati dopo il 65° anno di età verranno considerati nel calcolo della rendita di vecchiaia. Finora non era così: chi lavorava oltre l'età di pensionamento non riceveva una rendita superiore. 

Chi lavora più a lungo dei 65 anni di età può migliorare la rendita in futuro fino alla rendita massima e colmare le lacune contributive.

Inoltre, le persone che lavorano più a lungo hanno la possibilità di rinunciare all'importo in franchigia mensile di 1'400 franchi. Per i salari inferiori gli occupati e le occupate di età superiore ai 65 anni non dovrebbero più versare contributi sociali. Ma se lo fanno comunque, possono migliorare la propria rendita AVS fino alla rendita massima e colmare le lacune contributive.

Buono a sapersi

Modifiche nel 2° pilastro

La riforma si ripercuote anche sul 2° pilastro, ovvero la previdenza professionale obbligatoria (LPP). Ecco i punti più importanti:

 

L'età di riferimento per le donne viene aumentata in modo graduale anche nella previdenza professionale. Tuttavia, gli istituti di previdenza continuano a essere liberi di definire l'età di pensionamento di propria iniziativa.

 

Molte casse pensioni consentono già oggi i pensionamenti parziali. Con la riforma, ora questa possibilità è stabilita dalla legge.

 

Ora gli istituti di previdenza devono offrire anche un rinvio della prestazione di vecchiaia. Dato che questo genera dei privilegi fiscali, il rinvio è legato alla prosecuzione dell'attività lucrativa. Come anche oggi, gli istituti di previdenza possono tuttavia prevedere nei loro regolamenti la possibilità di continuare a pagare i contributi anche dopo l'età di pensionamento. A differenza dell'AVS, l'obbligo contributivo previsto per legge termina tuttavia con il raggiungimento dell'età di riferimento.

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