Nessun cambio di sistema senza compromessi

Nonostante diversi passaggi parlamentari, il valore locativo così impopolare ai proprietari di abitazioni sembra resistere ancora. Le opportunità di abolizione del valore locativo discusse da febbraio 2017 in seno al Consiglio nazionale e degli Stati a Berna svaniscono anche a questo nuovo tentativo. Soprattutto gli esponenti dei partiti borghesi nel Consiglio nazionale vogliono infatti una riforma finalizzata all'abolizione della tassazione del valore locativo. Ma non vogliono tuttavia un cambio di sistema coerente con la contemporanea abolizione di tutte le deduzioni fiscali correlate. Le perdite fiscali sarebbero considerevoli. Su incarico della Commissione del Consiglio nazionale l'Amministrazione delle contribuzioni ha calcolato le conseguenze finanziarie che comporterebbe il cambio di sistema previsto dalla variante elaborata dalla Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N). 

Un cambiamento di sistema con compromessi

Con un livello di tassi ipotecari medio dell'1.5% Confederazione e Cantoni registrerebbero perdite di circa 3.8 miliardi di franchi all'anno. Sarebbe il doppio rispetto alla variante del Consiglio degli Stati. Anche con un livello di tassi del 3.5% i minori introiti fiscali ammonterebbero a circa 2 miliardi di franchi. Ancora una volta ci si chiede quindi se l'iniziativa per l'abolizione del valore locativo non stia per essere politicamente sepolta. Le decisioni di abolire il valore locativo nel Consiglio degli Stati e successivamente nella CET-N l'hanno spuntata infatti solo con una risicata maggioranza. Così come procedono le discussioni al momento attuale, dovrebbe risultare sempre più difficile trovare una soluzione appoggiata dalla maggioranza. Tra la maggioranza dei politici a favore di un cambio di sistema deve comunque crescere la disponibilità al compromesso. Secondo l'associazione dei proprietari fondiari HEV, con le proposte della CET-N la misura è esagerata e politicamente senza prospettive.