In agenda
Decisione sui tassi della BCE
Il 18 dicembre la Banca Centrale Europea (BCE) deciderà la rotta futura della sua politica monetaria. Non prevediamo una variazione dei tassi.
Il taglio dei tassi deciso dalla banca centrale statunitense Fed ha dato uno slancio effimero ai mercati azionari statunitensi. Non è chiaro se sia sufficiente per uno sprint di fine anno. Il sentiment positivo non ha contagiato la Svizzera e l’Europa.
12.12.2025
Una riduzione del tasso di riferimento statunitense di 25 punti base su un intervallo compreso tra il 3.5% e il 3.75% era ampiamente attesa. Ciononostante, la conferma dell’allentamento della politica monetaria ha fatto impennare i mercati azionari. Rimane però da vedere se è sufficiente per un «Santa Claus Rally». La banca centrale statunitense Fed ha motivato il taglio dei tassi con un indebolimento del mercato del lavoro. Per il momento, però, un ulteriore allentamento della politica monetaria non è stato prospettato. Questo soprattutto perché l’attuale tasso d’interesse rientra nel range del tasso neutrale. Un’ulteriore incognita rimane l’andamento dell’inflazione, che dipende dall’evoluzione futura della guerra dei dazi. Questo può non piacere al presidente statunitense Donald Trump, ma riflette piuttosto bene il disaccordo all’interno della Fed. Ciò dipende dal fatto che attualmente il doppio mandato dei banchieri centrali è difficile da adempiere. Mentre l’indebolimento della dinamica sul mercato del lavoro depone a favore di un taglio dei tassi, nella lotta all’inflazione sarebbe invece necessario un aumento.
Negli ultimi tempi Martin Schlegel, Presidente della Banca nazionale svizzera (BNS), ha più volte sottolineato che l’asticella per arrivare a tassi negativi è posta in alto. Non sorprende quindi che la BNS abbia confermato il suo tasso di riferimento dello 0%. Questa situazione si ripercuote anche sulla borsa svizzera, alla quale attualmente mancano comunque impulsi. A ciò contribuiscono anche le notizie non certo rosee intorno alle grandi imprese svizzere che dettano la rotta del mercato. Conseguentemente, lo Swiss Market Index (SMI) è apparso privo di direzione.
Il processo è avanzato colpo su colpo. Venerdì scorso è stata portata a termine la fusione legale delle assicurazioni Helvetia e Baloise. Lunedì le azioni dell’azienda risultante dalla fusione sono state negoziate per la prima volta alla borsa svizzera SIX e il giorno seguente sono stati resi noti nuovi obiettivi. Tra le altre cose, nei prossimi 3 anni l’azienda intende tagliare fino a 2’600 posti di lavoro pari a circa il 10% del personale. La maggior parte dei posti di lavoro cancellati sarà in Svizzera. Le investitrici e gli investitori si mostrano cauti, ma ciò dipende soprattutto dal fatto che le ristrutturazioni erano attese e, almeno in parte, sono già scontate nei corsi azionari.
Questa settimana il produttore di componenti elettronici Cicor ha pubblicato un profit warning per il 2025 facendo precipitare le azioni. Mercoledì, il titolo ha perso circa il 28%. Il forte crollo ha diverse ragioni. Nel corso dell’anno, il corso azionario è arrivato anche a raddoppiare la propria quotazione e figurava tra i fuoriclasse della borsa svizzera. Già questo bastava per rendere il titolo vulnerabile alle prese di beneficio. Un peso ancora maggiore dovrebbe aver avuto il fatto che l’azienda aveva confermato la sua previsione ancora il 17 novembre 2025. Sorprende anche che l’azienda invochi tra le altre cose la forza del franco rispetto al dollaro statunitense e alla sterlina britannica, visto che la maggior parte del movimento valutario è avvenuto nei primi tre mesi e mezzo dell’anno.
Mentre negli Stati Uniti, in Europa e in Svizzera si parla di tassi in calo o tuttalpiù stabili, per la riunione del 19 dicembre la Bank of Japan prospetta un aumento dei tassi. I tassi d’interesse a lungo termine riflettono questa aspettativa e sembrano continuare a salire senza sosta. Il motivo della politica monetaria più restrittiva è l’inflazione. A deporre a sfavore di un aumento dei tassi è il rallentamento della situazione congiunturale.
In agenda
Decisione sui tassi della BCE
Il 18 dicembre la Banca Centrale Europea (BCE) deciderà la rotta futura della sua politica monetaria. Non prevediamo una variazione dei tassi.
Adecco sfida gli analisti
La banca statunitense JP Morgan ha classificato le azioni della società di intermediazione del personale come «meno preferite» all’interno del settore. In un’ottica di lungo periodo, l’andamento dei corsi è effettivamente una tragedia.
Roche sulle montagne russe
Andamento del corso azionario di Roche (buono di godimento), in CHF
Fonti: Bloomberg, Raiffeisen Svizzera CIO Office
Nel corso dell'anno, le azioni (buoni di godimento) del colosso farmaceutico Roche hanno registrato un rincaro pari a circa un quarto. Attualmente sono quotate al livello più alto dall'autunno del 2022. L'andamento del corso, però, non è stato affatto lineare. A un vigoroso inizio d'anno è seguita una netta contrazione dopo il «Liberation Day». Nelle scorse settimane i titoli hanno beneficiato della rotazione dal settore tecnologico verso titoli di settori più difensivi. Ulteriore slancio è stato dato da diverse notizie aziendali positive.