Cassa pensioni: decidere in anticipo e rispettare i termini
Rendita, capitale o entrambi?
Gli averi nella cassa pensioni ammontano spesso a svariate centinaia di migliaia di franchi, che per molti rappresentano la principale voce patrimoniale. La legge stabilisce che al pensionamento potete riscuotere sotto forma di capitale almeno il 25 per cento del vostro avere di vecchiaia LPP (= parte obbligatoria dell'avere di vecchiaia totale). Spesso la quota di capitale può essere anche superiore. La scelta tra un prelievo di capitale una rendita a vita o una combinazione di entrambe deve essere fatta prima di raggiungere l'età di pensionamento. La decisione a favore della rendita o del capitale varia in funzione delle preferenze individuali e della situazione. Una rendita garantisce un reddito regolare e al vostro decesso il capitale rimane presso l'istituto di previdenza. Il versamento del capitale vi offre invece la possibilità di controllare direttamente il vostro patrimonio e di investirlo in autonomia. Decidete se optare per la rendita o il capitale non prima di 5 anni dal pensionamento. Soltanto a quel punto potrete avere un'idea di quello che sarà il tasso di conversione. Questo è il tasso utilizzato per convertire l'avere di vecchiaia in una rendita vitalizia e determina l'importo della rendita.
- La rendita è pratica e sicura, soprattutto perché vi permette di non pensare a finanze e investimenti e vi garantisce un reddito mensile fino al decesso. Sul versante degli svantaggi, c'è la scarsa flessibilità finanziaria, ad esempio per effettuare acquisti di un certo valore. Inoltre, le rendite sono interamente soggette all'imposta sul reddito e non possono essere trasmesse agli eredi. In caso di morte, l'altro coniuge riceve una rendita per superstiti pari al 60% della rendita di vecchiaia. Sempre più casse pensioni riconoscono il medesimo beneficio anche ai partner in concubinato, se sussistono determinate condizioni.
- Il prelievo di capitale offre la massima flessibilità. Potete gestire il vostro denaro in autonomia e disporne liberamente, ad esempio per ridurre l'ipoteca. Se siete abili negli investimenti, potreste ottenere rendimenti anche migliori. Inoltre potete sfruttare alcuni vantaggi fiscali, in quanto il prelievo del capitale è tassato con un'aliquota fiscale più bassa nell'anno di pagamento. Al vostro decesso, i superstiti ereditano la parte di capitale rimanente. Tale patrimonio può essere particolarmente importante per garantire la sicurezza finanziaria della propria famiglia.
Il prelievo del capitale comporta tuttavia rischi finanziari, in quanto non garantisce un reddito regolare e non è dato sapere per quanto tempo dovrà bastare il patrimonio. A quel punto, il rischio di una lunga speranza di vita sarà a carico vostro. Inoltre siete totalmente responsabili del vostro denaro. È consigliabile provvedere in anticipo all'eventualità di una malattia o di un declino cognitivo e stabilire chi si occuperà dei vostri investimenti se voi non sarete più in grado di farlo.
La rendita della cassa pensioni è interamente dichiarata al fisco come reddito, mentre il prelievo di capitale è tassato una sola volta nell'anno del pagamento con un'aliquota fiscale più bassa e separatamente dagli altri redditi. Il prelievo di capitale comporta quindi a lungo termine un onere fiscale minore rispetto alla rendita. È assolutamente sconsigliato scartare la rendita soltanto per motivi di ordine fiscale. Anche altri fattori di natura non fiscale vanno considerati come la flessibilità, l'importo e la sicurezza del reddito, la copertura per i superstiti e i rischi di longevità.
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Averi di libero passaggio
È possibile ritirare gli averi di libero passaggio al massimo cinque anni prima di avere raggiunto l'età di riferimento. Oggi potete rimandare il prelievo degli averi di libero passaggio per un massimo di cinque anni, anche se non state più lavorando. Questa disposizione vi permette di utilizzare gli averi previdenziali in forma scaglionata, risparmiando così sulle imposte. In futuro questa possibilità verrà limitata: con l'approvazione della Riforma AVS 21 cambiano infatti le disposizioni di legge in merito alla continuazione del conto di libero passaggio una volta raggiunta l'età di riferimento. Il Consiglio federale permetterà il posticipo dopo i 65 anni soltanto alle persone che continueranno l'attività lavorativa.
Differimento degli averi di libero passaggio dal 1° gennaio 2030 solo per le persone che esercitano un'attività lucrativa
Ai sensi dell'art. 16, cpv. 1 OLP (Ordinanza sul libero passaggio), la continuazione delle polizze e dei conti di libero passaggio dopo l'età di riferimento è ammessa soltanto se la persona assicurata può dimostrare di svolgere ancora un'attività lucrativa. Le disposizioni per la continuazione sono quindi allineate a quelle del pilastro 3a. Per l'introduzione di questa nuova disposizione, il Consiglio federale ha stabilito un termine transitorio: le persone non più attive che dovrebbero riscuotere le prestazioni di vecchiaia negli anni dal 2024 al 2029 potranno rinviare queste prestazioni fino al 31 dicembre 2029. Dovranno comunque rispettare la regola valida già oggi: il rinvio non può essere superiore a cinque anni oltre l'età di riferimento. A partire dal 1° gennaio 2030, la continuazione sarà subordinata allo svolgimento di un'attività lucrativa