Nella sessione primaverile del 2023, il Parlamento ha approvato la riforma della previdenza professionale obbligatoria (LPP). Il PS e i sindacati hanno già annunciato un referendum contro la riforma ed è dato per scontato che si terrà una votazione popolare.
Ecco i punti salienti della revisione:
1. Riduzione del tasso minimo di conversione LPP al 6%
La riduzione del tasso minimo di conversione LPP dal 6.8 al 6 per cento è uno degli elementi centrali della riforma LPP. Il tasso di conversione legale si applica soltanto all'avere di vecchiaia assicurato nel regime obbligatorio e riguarda all'incirca il 14 per cento degli assicurati. In seguito alla riduzione del tasso di conversione, le loro rendite risulteranno inferiori del 12 per cento. In cifre, questo significa che per 100'000 franchi di capitale di vecchiaia accumulato, i pensionati in futuro riceveranno 800 franchi in meno all'anno (6'000 franchi al posto di 6'800).
2. Riduzione della soglia di entrata
La soglia d'entrata sarà abbassata dagli attuali 22'050 franchi a 19'845 franchi. L'obiettivo è di includere nella previdenza professionale anche i redditi più bassi.
3. Riduzione della deduzione di coordinamento e nuovo modello
La cosiddetta «deduzione di coordinamento» riguarda le quote salariali che sono già assicurate con l'AVS e che quindi sono detratte dal salario assicurato nel 2° pilastro. Attualmente si tratta di un importo fisso di 25'725 franchi. Con la riforma, questo importo corrisponderà al 20 per cento del salario AVS, fino a un importo massimo di 17'640 franchi (pari al 20 per cento del salario massimo AVS di 88'200 franchi). L'obiettivo è quello di favorire le persone che guadagnano meno o che svolgono più lavori.
4. Appiattimento delle aliquote contributive
I contributi salariali per la cassa pensioni, ossia gli accrediti di vecchiaia, vengono modificati applicando meno scaglioni di quelli attualmente in uso. Per la fascia d'età dai 25 ai 44 anni è previsto un accredito di vecchiaia del 9 per cento sulla parte del salario soggetta alla LPP. A partire dai 45 anni, l'accredito di vecchiaia sarà del 14 per cento. In questa maniera si vanno a ridurre gli accrediti di vecchiaia per i lavoratori più anziani, migliorando così la loro attrattiva sul mercato del lavoro.
5. Compensazione
Le persone delle prime 15 annate che andranno in pensione dopo l'entrata in vigore della riforma riceveranno per tutta la vita un supplemento di rendita che dipenderà dall'avere di vecchiaia accumulato. Chi al pensionamento dispone di un avere di vecchiaia pari o inferiore a 220'500 franchi ottiene l'importo massimo. Tale importo annuo, che decresce ogni cinque anni, corrisponderà al massimo a 2'400, 1'800 e 1'200 franchi all'anno. Il supplemento per gli averi di vecchiaia compresi tra 220'500 e 441'000 franchi risulterà ridotto. Per gli averi ancora superiori non è prevista alcuna compensazione. In base a questo modello, il supplemento di rendita dovrebbe spettare alla metà degli assicurati che rientrano nelle annate pertinenti, inclusi quindi molti assicurati che non sono penalizzati dalla riduzione del tasso di conversione.
6. Finanziamento
Le casse pensioni dovrebbero finanziare i pagamenti compensativi attingendo ai loro accantonamenti. È prevista anche una deduzione dello 0.24 per cento sul salario assicurato delle persone ancora professionalmente attive per questi 15 anni.