Il pensionamento ordinario è la norma
Una volta raggiunta l'età di riferimento, avete la possibilità di accedere al pensionamento ordinario. Ciò significa che a partire da tale momento potete percepire una rendita di vecchiaia senza riduzione o supplemento. Con l'entrata in vigore della riforma AVS 21, l'età di riferimento per le donne e gli uomini viene unificata a 65 anni. Tale limite vale per l'AVS e la previdenza professionale. Alle donne nate tra il 1961 e il 1969 si applica un regolamento transitorio.
Il raggiungimento dell'età di riferimento non significa però in automatico la fine del rapporto di lavoro, che va terminato con una disdetta ufficiale o in forza di un accordo contrattuale. Finora si smetteva di lavorare in genere alla fine del mese del 64° o del 65° compleanno. In seguito alla riforma AVS, adesso la scadenza è la fine del mese del 65° compleanno sia per gli uomini che per le donne. Il pagamento delle rendite comincia dal mese successivo.
Per evitare ritardi nel pagamento delle rendite, prima del pensionamento dovete richiedere alla cassa di compensazione la rendita AVS con almeno tre-sei mesi di anticipo. L'ammontare della rendita di vecchiaia dipende dalla durata del periodo di contribuzione e dal vostro reddito. Chi ha versato i contributi per l'intero periodo ha diritto a una rendita AVS completa, con un importo compreso tra 1'225 e 2'450 franchi al mese (aggiornamento al 2024). Le coppie sposate non possono ricevere complessivamente più del 150 per cento della rendita massima per le persone singole.
Il 2° pilastro della previdenza professionale (cassa pensioni) richiede anch'esso una preparazione precoce. L'obiettivo di legge per le prestazioni dell'AVS e della previdenza professionale obbligatoria (LPP) per la vecchiaia corrisponde al 60 per cento del salario assicurato. Dal 1° gennaio 2024, tutte le casse pensioni devono permettere il prelievo anticipato a partire dai 63 anni di età e la prosecuzione della copertura oltre l'età di riferimento e fino al compimento dei 70 anni.
Il pagamento del 3° pilastro può avvenire al massimo cinque anni prima dell'età di riferimento. Può essere utile disporre di più conti 3a da estinguere progressivamente nel corso di più anni fiscali.
Il pensionamento anticipato è un'alternativa costosa
Chi ha in mente di andare in pensione in anticipo, non dovrebbe sottovalutare i costi legati al pensionamento anticipato. E non ci riferiamo soltanto alla perdita del salario. Nella cassa pensioni vengono a mancare gli accrediti di vecchiaia, i relativi interessi e interessi composti fino all'età di pensionamento ordinaria, di conseguenza le sue prestazioni risultano sensibilmente ridotte. Prima del pensionamento anticipato bisogna assolutamente valutare le opzioni per compensare queste perdite. Una soluzione possono essere i riscatti volontari nella cassa pensioni. Per la cassa pensioni, il pensionamento anticipato è ammesso a partire dal 58° anno di età. La rendita AVS può essere riscossa a partire dai 63 anni con le corrispondenti riduzioni. In ogni caso dovrete comunque versare i contributi AVS fino all'età di riferimento, anche se accedete anticipatamente alle prestazioni AVS o se avete smesso di lavorare. Le lacune reddituali di un pensionamento anticipato non devono essere sottovalutate. È importante avere dei risparmi a cui attingere. Particolarmente indicati a questo scopo sono i fondi provenienti dalla previdenza vincolata, il pilastro 3a. Questo denaro può essere prelevato al massimo cinque anni prima di avere raggiunto l'età di riferimento.
Il pensionamento parziale offre una transizione morbida verso la pensione
Andare in pensione da un giorno all'altro potrebbe non essere la soluzione ideale per tutti i lavoratori. Molti preferiscono un'uscita progressiva dal mondo del lavoro. Il pensionamento parziale è ammesso nella previdenza professionale a partire dai 58 anni e fino ai 70 anni al massimo. È possibile ridurre progressivamente il grado di occupazione. A partire dalla riforma AVS 21, tutte le casse pensioni sono tenute ad autorizzare i prelievi anticipati e i pensionamenti parziali progressivi al più tardi a partire dai 63 anni di età.
I contributi AVS sono comunque dovuti sul reddito da lavoro a tempo parziale fino a quando viene raggiunta l'età di riferimento. La rendita AVS vi verrà versata a partire da quel momento. Esiste la possibilità di anticipare la rendita AVS di massimo due anni, ma al costo di una riduzione permanente delle rendite. Attualmente l'aliquota di riduzione ammonta al 6.8 per cento per ogni anno di prelievo anticipato.
Nel pensionamento parziale si preleva in anticipo una parte delle prestazioni della cassa pensioni, con una loro conseguente riduzione. Il grado di occupazione ridotto comporta, infatti, anche una riduzione degli accrediti di vecchiaia e quindi del capitale accumulato. Tale riduzione risulta comunque inferiore rispetto al pensionamento anticipato.
I versamenti nel pilastro 3a possono essere effettuati finché si dispone di un reddito soggetto all'AVS. Le prestazioni possono essere richieste fino a 5 anni prima di avere raggiunto l'età di riferimento.
Flessibile: pensionamento differito
Con il pagamento flessibile della rendita AVS potete organizzare il pensionamento secondo i vostri desideri. Potete ad esempio differire la pensione AVS fino a 5 anni dopo avere raggiunto l'età di riferimento. In questo modo si può beneficiare di un supplemento sulla pensione AVS per tutta la vita. Nel 2024, il supplemento è pari al 5.2 per cento per un differimento di un anno e fino al 31.5 per cento per un differimento di cinque anni. L'effettivo vantaggio finanziario di un differimento dipende soprattutto dalla vostra speranza di vita e dalla situazione finanziaria personale.
È possibile differire anche le rendite della cassa pensioni. Dall'introduzione della riforma AVS, tutte le casse pensioni hanno l'obbligo di offrire questa opzione. Le persone che svolgono attività lucrativa possono quindi chiedere di rimanere assicurate presso la cassa pensioni fino al termine dell'attività lucrativa o entro il compimento dei 70 anni d'età. Alcune casse pensioni permettono di continuare a pagare i contributi anche durante il periodo del differimento, per incrementare ulteriormente il capitale di vecchiaia. Anche il tasso di conversione risulta in genere più alto, perché le prestazioni saranno dispensate per un periodo più breve.
Chi continua a lavorare può aspettare di riscuotere il pilastro 3a per massimo cinque anni, continuando nel frattempo a versare contributi con l'agevolazione fiscale. Nel momento in cui rinunciate all'attività lucrativa, siete obbligati a incassare tutti gli averi previdenziali del pilastro 3a. Per risparmiare è preferibile tenere più conti del pilastro 3a, così da ricevere i versamenti distribuiti su più anni fiscali già a partire da alcuni anni prima della data presunta di pensionamento.