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Divorzio e previdenza

Tutto ciò che occorre sapere

Per ottenere il divorzio su richiesta di un solo coniuge è necessario che siano trascorsi almeno due anni di vita separata.


Gli averi previdenziali vengono ripartiti tramite lo splitting (AVS) o la compensazione della previdenza (cassa pensioni).


Nella liquidazione del regime matrimoniale dei beni, i beni propri e gli acquisti svolgono un ruolo decisivo.


Se l'ipoteca sull'abitazione di proprietà non è ancora stata estinta, entrambi i partner ne rispondono in solido.

Fatti importanti sul divorzio

Le separazioni non sono impegnative solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello finanziario. È fondamentale tenere sotto controllo la situazione finanziaria, soprattutto per quanto riguarda la previdenza. Ad esempio, dopo il divorzio entrambi i partner sono tenuti a versare i contributi AVS. Se non sono in grado di lavorare, devono versare i contributi per persone senza attività lucrativa. Inoltre, possono verificarsi lacune dovute alla compensazione della previdenza professionale, che possono essere coperte con un riscatto fiscalmente deducibile nella cassa pensioni. Affrontare queste questioni in una fase iniziale consente di prepararsi meglio in caso di emergenza.

Durata e costi del divorzio

I divorzi consensuali richiedono di solito circa tre o quattro mesi se tutte le conseguenze accessorie del divorzio, come il mantenimento, le questioni relative ai figli e il regime dei beni, sono già state risolte senza l'intervento del tribunale. Diversamente, si deve prevedere una durata maggiore. Nel caso di divorzi controversi, il processo può durare diversi anni. Il divorzio unilaterale di un coniuge richiede che i coniugi abbiano vissuto separati per almeno due anni.

I costi sono costituiti principalmente dalle spese legali e dalle spese processuali. Le spese processuali variano a seconda del Cantone e vanno da 1'000 a 4'000 franchi, mentre gli onorari degli avvocati possono variare da 250 a 450 franchi all'ora. In caso di separazione consensuale, di solito entrambi i partner partecipano alle spese. Nei divorzi (e nei procedimenti di diritto di famiglia in generale), di solito ciascuna parte paga le proprie spese legali e le spese processuali vengono suddivise in parti uguali.

Le persone con difficoltà economiche possono richiedere l'assistenza legale gratuita. Anche se è possibile divorziare senza avvocato, si consiglia di consultare un esperto per chiarire le questioni patrimoniali.

Implicazioni giuridiche e finanziarie in sintesi

Liquidazione del regime matrimoniale dei beni

In caso di liquidazione del regime matrimoniale dei beni, in particolare nell'ambito del regime ordinario dei beni (partecipazione agli acquisti), i beni propri e gli acquisiti svolgono un ruolo decisivo. I beni propri comprendono tutto ciò che i coniugi possedevano prima del matrimonio, comprese le eredità e le donazioni ricevute durante il matrimonio, nonché le richieste di risarcimento e gli acquisti sostitutivi di beni propri. Ciò che i coniugi hanno conseguito durante il matrimonio fa parte invece dei suoi acquisti. Salvo accordi diversi, ogni coniuge ha diritto ai beni propri e alla metà degli acquisti comuni. 
 

Trattamento fiscale in caso di divorzio

Il trattamento fiscale in caso di divorzio prevede l'annullamento dell'imposizione congiunta e la tassazione individuale di entrambi i coniugi a partire dall'inizio del periodo d'imposta nell'anno del divorzio. Le detrazioni per figli sono assegnate al genitore che paga il mantenimento dal reddito imponibile. I contributi di mantenimento sono imponibili e possono essere dedotti in capo al genitore che li versa. Le prestazioni in forma di capitale (pagamenti una tantum) non sono soggette all'imposta sul reddito, di conseguenza non possono essere dedotte. In caso di trasferimento di proprietà nell'ambito di una liquidazione del regime matrimoniale dei beni, l'imposta sugli utili da sostanza immobiliare può essere differita su richiesta fino alla rivendita della proprietà.
 

Ripartizione degli averi previdenziali

La ripartizione degli averi previdenziali, sia nell'AVS (assicurazione vecchiaia e superstiti) che nella cassa pensioni (2° pilastro), avviene mediante «splitting» o «compensazione della previdenza». Ciascuna parte ha diritto alla metà degli importi risparmiati durante il matrimonio, anche se questi fondi sono stati utilizzati per l'acquisto di una abitazione primaria (cfr. anche «Effetti sulla previdenza»).
 

Abitazione di proprietà e ipoteca

In caso di divorzio, si pone spesso la questione della sorte dell'abitazione di proprietà. L'abitazione di proprietà dovrà essere venduta o uno dei due partner continuerà a viverci? Nel caso di una abitazione di proprietà acquistata in comune, la parte che si trasferisce deve essere indennizzata nell'ambito del trasferimento della proprietà alla parte che rimane nell'abitazione. Il pagamento della compensazione dipende dal valore attuale dell'immobile.

La situazione si complica se l'ipoteca non è ancora stata completamente estinta. In caso di ipoteca congiunta, entrambi i coniugi divorziati devono risponderne in solido, anche se uno dei due si trasferisce. Ciò significa che entrambi i coniugi sono responsabili dei debiti dell'altro, se quest'ultimo diventa insolvente. Il contratto ipotecario rimane quindi in vigore nonostante il divorzio. Sebbene esista un'opzione di uscita anticipata dall'ipoteca, solitamente questa comporta un considerevole indennizzo per scadenza anticipata.

Effetti sulla previdenza

Come vengono divisi i diritti e i beni acquisiti durante il matrimonio in caso di divorzio e dove è necessario intervenire? Il grafico riportato di seguito vi illustra gli effetti di un divorzio sui tre pilastri:

AVS: splitting degli anni completi di matrimonio

Nel 1° pilastro (AVS) si applica il cosiddetto splitting degli anni di matrimonio. I salari lordi di entrambi i partner durante il matrimonio vengono sommati e suddivisi in parti uguali sui conti individuali (CI). Questo non si applica però ai contributi versati nell'anno del matrimonio e in quello del divorzio. Lo stesso vale per le coppie omosessuali in unione domestica registrata. 

La divisione non può essere aggirata tramite una convenzione matrimoniale o un contratto patrimoniale. Lo splitting dell'AVS si applica quindi a tutte le coppie divorziate e alle coppie dello stesso sesso che hanno sciolto l'unione domestica registrata.

 

Obbligo contributivo AVS per persone che non esercitano un'attività lucrativa

Nel matrimonio o nell'unione domestica registrata, i partner che non esercitano un'attività lucrativa sono automaticamente assicurati nell'AVS se il partner lavora. Questo vale anche per l'anno di matrimonio o di divorzio. Dopo l'anno del divorzio, entrambi gli ex partner sono tenuti a versare i contributi AVS. Se non sono in grado di lavorare, devono versare i contributi per persone senza attività lucrativa. L'importo dei contributi è determinato dal patrimonio e dalle fonti di reddito (es. assegni di mantenimento).

 

2° pilastro (cassa pensioni): compensazione della previdenza

Alla cassa pensioni viene applicata la cosiddetta compensazione della previdenza (2° pilastro). Ciò significa che la suddivisione degli averi della cassa pensioni risparmiati durante il matrimonio avviene al giorno preciso. Non è possibile eludere questa divisione attraverso una convenzione matrimoniale o altre disposizioni contrattuali. Fanno eccezione gli acquisti volontari effettuati in modo dimostrabile durante il matrimonio con beni propri, che non vengono considerati. Dal 2017 si procede alla divisione anche se al momento del divorzio un coniuge è già pensionato o invalido. 

La divisione non può essere aggirata tramite una convenzione matrimoniale o un contratto patrimoniale. La compensazione della previdenza si applica quindi a tutte le coppie divorziate e alle coppie dello stesso sesso che hanno sciolto l'unione domestica registrata.

Conseguenze per il coniuge soggetto al versamento: questa compensazione può comportare una lacuna previdenziale per il partner soggetto al versamento, che tuttavia può essere interamente recuperata in un secondo momento attraverso il riscatto nella cassa pensioni.

Maggiori informazioni sui riscatti nella cassa pensioni
 

Conseguenze per il coniuge avente diritto: il patrimonio della previdenza professionale assegnato in seguito al divorzio rimane vincolato e deve pertanto essere versato obbligatoriamente in un istituto di previdenza. Già al momento della scelta dell'istituto di previdenza dovete decidere se in seguito desiderate percepire una rendita o riscuotere il capitale.

Maggiori informazioni sulla decisione rendita o capitale

 

3° pilastro: ripartizione in base al regime dei beni

Nel 3° pilastro la ripartizione dipende dal regime dei beni. Se non è stata concordata la separazione dei beni e non sono state apportate altre modifiche al regime dei beni, nel regime ordinario dei beni della partecipazione agli acquisti il capitale di previdenza risparmiato nel 3° pilastro viene diviso a metà. In caso di separazione dei beni, non vi è alcuna divisione. Il capitale rimane nelle casse delle rispettive previdenze private dei partner. A differenza del regime dei beni tra coniugi, per le coppie omosessuali in unione domestica registrata la separazione dei beni avviene secondo quanto previsto dalla legge. Se i partner non hanno concordato la partecipazione agli acquisti tramite un contratto patrimoniale, l'avere del pilastro 3a non viene diviso. Da notare che il patrimonio rimane vincolato nel pilastro 3a.

A differenza del 2° pilastro, tuttavia, la ripartizione del pilastro 3a può essere sempre concordata individualmente durante la procedura di divorzio, indipendentemente dal regime dei beni. I coniugi sono quindi liberi di concordare una regolamentazione diversa o di rinunciare alla divisione.

Turbamento emotivo e sfide finanziarie

Pensare alle possibili conseguenze di un divorzio prima del matrimonio? Per molte coppie può sembrare un'idea assurda. Ma quando si tratta di questioni finanziarie, è consigliabile pensarci per tempo. Il divorzio può comportare perdite finanziarie, soprattutto per quanto riguarda la previdenza. Le separazioni non rappresentano quindi solo un turbamento emotivo, ma anche una complessa sfida finanziaria. È fondamentale tenere sotto controllo la situazione finanziaria, soprattutto per quanto riguarda la previdenza. Affrontare queste questioni in una fase iniziale consente di prepararsi meglio in caso di emergenza. È quindi molto importante affrontare la questione per tempo, al fine di garantire l'indipendenza finanziaria e la sicurezza di entrambi i partner, anche nella peggiore delle ipotesi. 

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Sintesi

Cosa attendersi dal fatidico sì

Le separazioni sono impegnative dal punto di vista sia emotivo sia finanziario. I divorzi consensuali richiedono di solito circa tre o quattro mesi se tutte le conseguenze accessorie del divorzio, come il mantenimento, le questioni relative ai figli e il regime dei beni, sono già state risolte senza l'intervento del tribunale. Diversamente, si deve prevedere una durata maggiore. Nella liquidazione del regime matrimoniale dei beni, i beni propri e gli acquisti svolgono un ruolo decisivo.

Innamorati, fidanzati, preparati?

Per molte coppie può sembrare paradossale, ma è opportuno pensare alle possibili conseguenze di un divorzio già prima del matrimonio. Il divorzio può infatti comportare perdite finanziarie, soprattutto per quanto riguarda la previdenza. Scoprite come viene ripartito il patrimonio in caso di separazione e cosa potete regolamentare in anticipo con una convenzione matrimoniale.

Domande frequenti sul divorzio

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