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AVS e lavoro a tempo parziale

Tutto ciò che occorre sapere

La nostra previdenza per la vecchiaia è orientata agli impieghi a tempo pieno.
 

Il lavoro a tempo parziale riduce la rendita mensile AVS.

La rendita AVS per i lavoratori a tempo parziale è spesso inferiore alla rendita massima mensile di 2'450 franchi.

Fatti importanti su lavoro a tempo parziale e AVS 

Chi, dopo il pensionamento, vuole ricevere la rendita AVS massima di 2'450 franchi al mese non può avere lacune contributive e deve raggiungere un reddito medio annuo di 88'200 franchi (al netto dell'inflazione). Molte persone con un lavoro a tempo parziale non arrivano a questo reddito.

 

La rendita AVS risulta ridotta, oltre che nel caso di reddito basso, anche quando si formano lacune nei contributi: ogni anno di contribuzione perso comporta una riduzione della rendita del 2.3 per cento. Per evitare che succeda dovete attivarvi e contattare la vostra cassa di compensazione. Avete cinque anni di tempo per pagare retroattivamente i contributi mancanti. Un'eccezione è rappresentata da chi è coniugato con un partner che guadagna di più; in questo caso non siete tenuti a versare nell'AVS negli anni in cui non svolgete un'attività remunerata.

Tempo parziale: le ripercussioni sulla rendita AVS

Il sistema previdenziale svizzero è strutturato in funzione del lavoro a tempo pieno. Chi lavora a tempo parziale, deve sapere che sta rinunciando a una parte della previdenza per la vecchiaia. Le ripercussioni sono notevoli sulla cassa pensioni, mentre lo sono meno per l'AVS: anche con un reddito modesto e contributi bassi, in età avanzata si riceve la rendita minima di 1'225 franchi al mese, se non si hanno lacune contributive. Per la rendita massima bisogna avere realizzato un reddito annuo medio di 88'200 franchi (al netto dell'inflazione) e non devono esserci lacune contributive nell'AVS (aggiornamento al 2024).

Evitare le lacune contributive

È quindi importante versare i contribuiti ogni anno, anche quando non si lavora. In caso di interruzione del lavoro, è necessario attivarsi e contattare la cassa di compensazione per evitare lacune. Per ogni anno mancante la rendita si riduce infatti del 2.3 per cento. Gli anni di contribuzione mancanti, ad esempio durante un congedo di maternità o un periodo di congedo prolungato, possono essere recuperati entro cinque anni.

 

Un'eccezione è costituita dalle persone che non esercitano un'attività lucrativa e che non sono tenute al versamento dei contributi AVS se la/il loro coniuge lavora e versa all'AVS ogni anno almeno i contributi minimi pari a 1'028 franchi. 

 

Accrediti per compiti educativi

Per ogni anno in cui una persona assicurata si occupa di figli di età inferiore ai 16 anni, viene sommato al reddito da attività lucrativa un importo supplementare, chiamato accredito per compiti educativi, ai fini del calcolo della rendita AVS/AI. Questi accrediti non sono versamenti diretti in denaro, bensì supplementi al reddito da attività lucrativa che sono inclusi successivamente nel calcolo della rendita. Gli accrediti per compiti educativi ammontano a tre volte la rendita annua minima valida nel momento in cui insorge il diritto alla rendita. Gli accrediti compensano il lavoro educativo svolto dai genitori e quindi incrementano in seguito la pensione AVS, che non può comunque superare la rendita massima.

L'autorità parentale è il criterio per riconoscere il diritto all'accredito per compiti educativi. Se l'autorità parentale è esercitata da un solo genitore, quest'ultimo potrà automaticamente beneficiare dell'integralità dell'accredito per compiti educativi. Per i genitori che esercitano insieme l'autorità parentale, l'attribuzione dell'accredito per compiti educativi dipende dallo stato della coppia, ossia se i genitori sono coniugati, non coniugati o divorziati, e dalla misura in cui ciascuno presta assistenza ai figli comuni.

Riepilogo

Non lasciate le cose a metà nella previdenza

Chi, dopo il pensionamento, vuole ricevere la rendita AVS massima di 2'450 franchi al mese non può avere lacune contributive e ha bisogno di un reddito medio annuo di 88'200 franchi. Molte persone con un lavoro a tempo parziale non raggiungono questo reddito e corrono quindi il rischio di incorrere in lacune previdenziali. Devono pertanto preparare la propria situazione previdenziale con particolare attenzione.

Ripercussioni del lavoro a tempo parziale sulla cassa pensioni

La regola base dell'AVS stabilisce che chi versa meno riceverà anche meno, successivamente. È quindi importante versare i contribuiti ogni anno, anche quando non si lavora. La deduzione di coordinamento e la soglia d'entrata LPP possono causare lacune previdenziali per i lavoratori a tempo parziale anche nel 2ºpilastro.

Il 3° pilastro come strategia per colmare le lacune previdenziali

In caso di interruzione dell'attività lucrativa, è necessario attivarsi e contattare la cassa di compensazione per evitare eventuali lacune, perché per ogni anno mancante la rendita si riduce del 2.3%. I versamenti nella previdenza libera possono colmare le lacune previdenziali causate da un grado di occupazione ridotto, ma prestate attenzione al contributo massimo.

Domande frequenti su previdenza e lavoro a tempo parziale

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