Il tasso di conversione per la rendita delle prestazioni di vecchiaia obbligatorie secondo la LPP sarebbe ridotto dal 6,8% al 6,0% in caso di accettazione della riforma. In quanto Cassa pensioni avvolgente, utilizziamo già un tasso di conversione inferiore, come la maggior parte delle altre casse pensioni svizzere.

Impatto della riforma:

Le nostre promesse di prestazioni vanno ben oltre i requisiti legali, anche con un tasso di conversione del 5,0% all’età di riferimento di 65 anni. Non è quindi necessario adeguare il nostro tasso di conversione avvolgente. La riduzione del tasso di conversione legale (rendita delle prestazioni di vecchiaia obbligatorie secondo la LPP) dal 6,8% al 6,0% aiuterebbe piuttosto le istituzioni di previdenza vicine al minimo LPP a finanziare le loro promesse di prestazioni con meno redistribuzione tra le generazioni.

Applichiamo la definizione della soglia LPP attuale di CHF 22’050 (salario minimo per l’assicurazione nella nostra Cassa pensioni). Con la riforma della LPP, la soglia di entrata sarebbe ridotta a CHF 19’845.

Impatto della riforma:

Dovremmo adeguare la soglia di entrata alla nuova definizione in caso di accettazione della riforma. Questa riduzione non avrebbe un impatto significativo sul personale del Gruppo Raiffeisen; alcuni singoli collaboratori aggiuntivi beneficerebbero dell’assicurazione nella nostra Cassa pensioni, poiché il loro salario li renderebbe ora idonei.

La deduzione di coordinamento legale sarebbe ora definita in percentuale del salario (deduzione del 20% del salario determinante). Applichiamo già una deduzione di coordinamento dipendente dal salario, ma la nostra definizione (deduzione di 1/3 del salario determinante) non corrisponde esattamente a quella della riforma. Contrariamente alla LPP, prendiamo anche in considerazione il tasso di occupazione, il che porta già a un salario assicurato più elevato per i salari bassi e i dipendenti a tempo parziale. 

Impatto della riforma:

Sebbene la proposta di riforma preveda una deduzione di coordinamento leggermente inferiore (almeno per i lavori a tempo pieno) rispetto alla nostra, il nostro regolamento di previdenza offre già prestazioni di previdenza (vecchiaia e rischio) ben migliori di quelle proposte nella riforma. Non è quindi necessario adeguare la nostra definizione della deduzione di coordinamento.

La riforma propone un adattamento e un appiattimento degli accrediti di vecchiaia minimi legali: Rispetto a oggi, gli assicurati fino a 44 anni verserebbero contributi di risparmio più elevati, mentre gli assicurati di età superiore ai 45 anni verserebbero contributi leggermente inferiori. Presso la nostra Cassa pensioni abbiamo già definito contributi di risparmio diversi. Questi superano sia i contributi legali attuali che quelli proposti dalla riforma – in tutte le fasce d’età e tutte le scale dei contributi. 

Impatto della riforma:

A causa della nostra definizione di risparmio regolamentare nettamente più elevata, non è necessario adeguare i contributi di risparmio per la vecchiaia.

Le prime 15 coorti che andranno in pensione dopo l’entrata in vigore della riforma riceverebbero un supplemento di rendita a vita, a condizione di soddisfare le condizioni corrispondenti. Il supplemento di rendita è concepito come un annaffiatoio e si applica a tutte le casse pensioni che assicurano le prestazioni obbligatorie secondo la LPP, comprese le casse pensioni avvolgenti come la nostra. 

Impatto della riforma:

Questo argomento è probabilmente il più controverso nel settore. Secondo i calcoli del nostro perito in materia di casse pensioni, solo una manciata di assicurati sarebbe potenzialmente influenzata da una riduzione della rendita a causa del tasso di conversione minimo legale più basso (persone vicine all’obbligo LPP). A causa della concezione legale delle disposizioni di compensazione, circa un terzo dei nostri assicurati di età superiore ai 60 anni riceverebbe un supplemento di rendita (circa 300 persone attualmente), sebbene le loro prestazioni di vecchiaia non siano influenzate negativamente dalla riforma. Il finanziamento di questi supplementi di rendita legali avverrebbe tramite un processo piuttosto complesso, parzialmente dalla Cassa pensioni stessa, parzialmente tramite il Fondo di garanzia LPP. I costi aggiuntivi risultanti rappresenterebbero una nuova redistribuzione per la nostra Cassa pensioni, il che non è chiaramente nel nostro interesse. Rispetto ai contributi o ai rendimenti degli investimenti della nostra Cassa pensioni, i costi aggiuntivi non avrebbero tuttavia un impatto significativo sulla nostra stabilità finanziaria.